Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

52: Matorral arborescenti mediterranei

5230*: Matorral arborescenti di Laurus nobilis

english Arborescent matorral with Laurus nobilis

Bosco a galleria dominato da alloro arboreo presso Osilo (SS), G. Filibeck

Bosco dominato da alloro arboreo su scarpate travertinose presso Palidoro (RM), G. Filibeck

Codice CORINE Biotopes

32.18 Laurel matorral

Codice EUNIS

F5.18

Regione biogeografica di appartenenza

CONT MED

Descrizione generale dell’habitat

english

Humid arborescent matorral with tall laurel (Laurus nobilis).

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Boschi e macchie alte in cui l'alloro (Laurus nobilis L.) arboreo o arborescente domina lo strato superiore della cenosi. Negli esempi migliori, gli alberi di alloro raggiungono almeno 15 m di altezza, con diametri a petto d'uomo di 35 cm e oltre.

Sono comunità ad estensione quasi sempre estensione molto ridotta: infatti, l'alloro diviene dominante solo laddove particolarità topografiche o edafiche mitigano sia l'aridità estiva sia le gelate invernali, rendendo questa specie competitiva tanto nei confronti delle sclerofille sempreverdi quanto delle latifoglie decidue. Questo può avvenire sia nel piano bioclimatico mesomediterraneo, sia - più raramente - nel piano mesotemperato. I substrati litologici sono molto variabili (calcari, graniti, basalti, piroclastiti, alluvioni, ecc.).

La fisionomia e la composizione floristica sono piuttosto variabili. Si possono individuare almeno tre aspetti: lembi lineari di foresta di alloro "a galleria", in forre e vallecole collocate in un contesto macrobioclimatico e biogeografico schiettamente mediterraneo, a fisionomia dominata da specie sempreverdi (variante più frequente e caratteristica); lembi lineari di foresta di alloro "a galleria" in forre e vallecole (o lembi più ampi su scarpate umide), in contesti di transizione fra la regione mediterranea e quella temperata, con fisionomia ricca di specie decidue; lembi di bosco planiziare a locale dominanza di alloro arboreo, generalmente legati a situazioni micro-topografiche di transizione fra gli ambiti più depressi e quelli leggermente rilevati nell'ambito della morfologia di pianura.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

Dominanti: Laurus nobilis, Quercus ilex, Q. virgiliana, Carpinus betulus, Celtis australis, Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus,Ulmus minor, Populus alba.

Frequenti: Cyclamen repandum, Ficus carica, Hedera helix, Ruscus aculeatus, Smilax aspera. Asplenium onopteris, Tamus communis, Acer campestre, Anemone apennina, Arum italicum,   Melica uniflora, Vitis vinifera ssp. sylvestris.

Riferimento sintassonomico

La sintassonomia di queste comunità è complessa, anche a causa della variabilità floristica e delle piccole dimensioni delle cenosi; sono state descritte per l'Italia numerose associazioni, attribuite a diversi syntaxa di ordine superiore, e manca per ora una revisione complessiva. Nella maggior parte dei casi, comunque, il corteggio floristico appartiene chiaramente ai Quercetalia ilicis Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Riv-Mart. 1975, e in particolare è generalmente riconducibile all'alleanza Fraxino orni-Quercion ilicis Biondi et al. 2003; in alcuni casi il riferimento può essere alla suballeanza Lauro nobilis-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995 (alleanza Carpinion orientalis Horvat 1958, ordine Quercetalia pubescenti-petraeae (Klika 1933) corr. Blasi et al. 2004, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. et Vlieger  in Vlieger 1937), mentre le comunità planiziali mostrano affinità per il Populion albae Br.-Bl. ex Tchou 1948 (ordine Populetalia albae Br.-Bl. ex Tchou 1948).

Dinamiche e contatti

I boschi di alloro costituiscono presumibilmente una forma di vegetazione matura (a controllo edafico o microclimatico). Gli stadi di degradazione o ricostituzione sono poco noti, ma negli ambienti di forra si tratta per lo più di cespuglieti a prevalenza di Rubus ulmifolius e Ulmus minor, riferibili alla sottoalleanza Pruno-Rubenion ulmifolii Arnaiz & Loidi 1983 del Pruno-Rubion ulmifolii Bolòs 1954 (ordine Prunetalia spinosae Tuexen 1952) .

I possibili contatti catenali sono molto diversificati a causa delle numerosissime situazioni in cui possono collocarsi i laureti: leccete di versante (9340 "Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia"), boschi decidui submediterranei (habitat 91M0 "Foreste pannonico balcaniche a dominanza di quercia cerro-quercia sessile" e 91AA "Boschi orientali di quercia bianca") e relativi stadi seriali, formazioni igrofile ripariali o planiziali degli habitat 91E0 "Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior", 92A0 "Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba", 91F0 "Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia" e 91B0 "Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia".

Specie alloctone

In ambiti degradati è segnalata la presenza di Robinia pseudacacia.

Distribuzione dell’habitat in Italia

Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

Alcune specie elencate dal Manuale di Interpretazione, legate ad aspetti termofili di macchia sclerofillica, sono estranee alla composizione floristica tipica di queste comunità in Italia.

Confusione: l’Habitat 5230 richiede la presenza di alloro dominante nello strato arboreo. Inoltre, è stato spesso confuso con l’Habitat 5310 (Boscaglia fitta di Laurus nobilis), a causa del fatto che la distinzione è mal definita nel Manuale: il primo va riferito però a boschi e macchie alte dominati da alloro arboreo, il secondo a macchie di bassa statura dominate da alloro arbustivo. Si veda, per maggiori dettagli, la nota all'Habitat 5310.

Riferimenti Bibliografici

Allegrezza M., Biondi E., Felici S., 2006. A phytosociological analysis of the vegetation of the central sector of the adriatic aspect of the Italian peninsula. Hacquetia 5 (2): 5-45.

Arrigoni P.V. & Di Tommaso P.L., 1997 – La vegetazione del Monte Argentario (Toscana meridionale). Parlatorea, 2: 5-38.

Bacchetta G., Farris E., Fenu G., Filigheddu R., Mattana E., Mulè P., 2007 - Contributo alla conoscenza dei boschi a Laurus nobilis L. della Sardegna, habitat prioritario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE. Fitosociologia, 44 (2) suppl. 1: 239-244.

Bueno Sanchez A. & Fernandez Prieto J.A., 1991 – Acebuchales y lauredales de la costa cantabrica. Lazaroa, 12: 273-301.

Brullo S., Costanzo E. & Tomaselli V., 2001 – Étude phytosociologique sur les peuplements à Laurus nobilis dans les Monts Iblei (Sicile sud-orientale). Phytocoenologia 31 (2): 249-270.

Brullo S., Guarino R., 1998 - The forest vegetation from the Garda Lake (N Italy). Phytocoenologia, 28 (3): 319-355.

Desole L., 1947 – Diffusione e localizzazione della macchia-foresta a base di Laurus nobilis L. nella Sardegna settentrionale. Studi Sassaresi, 25 (3): 1-17

Desole L., 1949 – Diffusione e localizzazione della macchia foresta a base di Laurus nobilis L. nella Sardegna settentrionale (Continuazione). Studi Sassaresi, 27 (2): 1-24.

Fascetti S., Navazio G., 2007 - Specie protette, vulnerabili e rare della Flora Lucana. Vol. monografico a cura della Regione Basilicata, Ass Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità: 88-89.

Filibeck G., 2001 - Osservazioni ecologiche e fitogeografiche sui relitti di latifoglie arboree sempreverdi estivali (in particolare Laurus nobilis L. e Ilex aquifolium L.). Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Firenze.

Filibeck G., 2006 – Notes on the distribution of Laurus nobilis L. (Lauraceae) in Italy. Webbia 61 (1): 45-56.

Filibeck G., 2008 – Matorral arborescenti di Laurus nobilis. In: Calvario E., Sebasti S., Copiz R., Salomone F., Brunelli M., Tallone G., Blasi C. (eds.), Habitat e specie di interesse comunitario nel Lazio. Regione Lazio, Agenzia Regionale Parchi, Roma: pp. 94-95.

Foggi B., Chegia B., Viciani D., 2006 - Contributo alla conoscenza della vegetazione del Promontorio di Piombino (Livorno - Toscana). Parlatorea, 8: 121-139.

Gianguzzi L., Romano S., D’Amico A., Incardona G., 2007 – Caratterizzazione fitosociologica di alcuni nuclei residuali di laureto sui Monti Sicani (Sicilia centro-occidentale). – Atti del 102° Congresso Società Botanica Italiana. Riassunti. Palermo 26-29 Settembre 2007, 407.

Lucchese F. & Pignatti S., 1990 – Sguardo sulla vegetazione del Lazio Marittimo. Quaderni Acc. Naz. Linc. 264: 5-48.

Pirone G., 2000 - La vegetazione ripariale nei versanti nord-orientali del Gran Sasso d'Italia e dei Monti della Laga (Abruzzo, Italia). Fitosociologia, 37 (2): 65-86.

Riferimenti Bibliografici online

Nomi dei compilatori con e.mail

Goffredo Filibeck filibeck@unitus.it