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40: Lande e arbusteti temperati4080: Boscaglie subartiche di Salix spp.
Codice CORINE Biotopes31.6211 - Alpine small willow brush 31.6212 - Alpine prostrate willow brush 31.6213 - Alpine tall willow brush Codice EUNISF2.32 - Subalpine and oroboreal [Salix] brush Regione biogeografica di appartenenzaAlpina
Descrizione generale dell’habitat![]() Subarctic and boreo-alpine willow formations of the Scottish Highlands, the mountains of Iceland and the mountains of Scandinavia (often along streams) and similar communities in the Alps, Pyrenees, Cantabrian Mountains, Carpathians, and associated massifs. Subtypes : 31.6211 - Alpigenous small willow brush Subalpine, alpine and occasionally montane brushes and low scrubs of the Alps, the Apennines, the Jura and the western great Hercynian ranges, dominated by small shrubby (generally 0.5-2 metre tall) Salix species. 31.6214 - Pyreneo-Cantabric willow brush Subalpine, alpine and occasionally montane Salix dominated brushes and low scrubs of the Pyrenees and the Cordillera Cantabrica. 31.6215 - Hercynio-Carpathian willow brush Subalpine, alpine and occasionally montane Salix dominated brushes and low scrubs of the Carpathians and the eastern Hercynian ranges of the Sudeten (Salicetum lapponum, Salici silesiacae-Betuletum carpaticae [p.], Piceo-Salicetum silesiacae [i.a.]). 31.622 - Boreo-Alpine willow brush Subarctic willow formations of the Highlands of Scotland, of the mountains of Iceland and of the boreal mountains of Scandinavia. Frase diagnostica dell’habitat in ItaliaFormazioni arbustive che occupano versanti freschi, lungamente innevati, spesso al margine dei torrenti e dei ruscelli, essendo la disponibilità idrica un fattore determinante per il loro sviluppo. Ne esistono di diversi tipi, sia di substrati silicei che carbonatici, presenti da 1.400-1.600, fino, nelle stazioni più favorevoli, a quote prossime ai 2.400–2.500 metri. Frequenti nelle valli continentali nei piani subalpino ed alpino, sono, in genere, legati a situazioni primitive, diffuse lungo torrenti e ruscelli, alla base di conoidi o su depositi morenici, ma anche su suoli più evoluti. Sono dominate da specie arbustive del genere Salix, di altezza compresa tra 0,3 e 2 m, e hanno densità variabile. Sottotipi e varianti (compilare se necessario)Varianti: 31.6211: formazioni a Salix helvetica dei pendii detritici morenici silicei; formazioni a Salix hastata, indifferenti al substrato ma tendenzialmente acidofile di suoli meno primitivi. 31.6212: formazioni a Salix waldsteiniana dei macereti carbonatici, impluvi e altre geoforme; formazioni a Salix glabra, basifile, dei canaloni detritici, con clasti anche grossolani e frequentemente rimaneggiati; nuclei a Salix caesia e S. foetida diffusi in aree sorgentizie e nei pianori glaciali; popolamenti a Salix breviserrata, acidofili ma presenti anche su detriti carbonatici. 31.6213: formazioni a Salix appendiculata, diffuse a quote mediamente inferiori, presso impluvi, versanti slavinati e margini boschivi, su substrati variabili e suoli più evoluti, in contatto con nuclei di Alnetum viridis e aggr. a Sorbus aucuparia; cenosi a Salix pentandra, occupano zone decisamente torbose, anche a quote basse. Altre varianti: formazioni subigrofile a Salix mielichhoferi, dei substrati carbonatici del settore dolomitico, anche in pianori presso le malghe; Salicetum caesio-foetidae delle Alpi centro-occidentali e Dolomiti, in biotopi umidi in mosaico con sorgenti; aggruppamenti a Salix hegetschweileri, piuttosto rari e caratteristici delle sponde torrentizie in aree con substrato siliceo (Val Aurina e Val Venosta); Salicetum glabrae, a contatto con mughete e canaloni detritici in ambienti calcareo-dolomitici; popolamenti a Salix glaucosericea; popolazioni a Salix myrsinifolia, presenti a quote non particolarmente elevate, presso impluvi lungamente innevati e sponde fluviali. Combinazione fisionomica di riferimentoI diversi tipi di saliceti sono caratterizzati dalla specie guida che è anche la dominante: Salix helvetica (= S. lapponum var. helvetica), S. breviserrata (= S. myrsinites s.s.), S. glaucosericea (= S. glauca), S. hastata, S. caesia, S. foetida, S. glabra, S. waldsteiniana, S. hegetschweileri, S. mielichhoferi, S. appendiculata, S. myrsinifolia, S. pentandra, S. nigricans e S. laggeri.
Altre specie che possono far parte del corteggio floristico sono: Adenostyles alliariae, A. glabra, Aquilegia alpina, Alchemilla sp.pl., Alnus alnobetula (= Alnus viridis), Angelica sylvestris, Calamagrostis varia, Caltha palustris, Carex ferruginea, Cirsium heterophyllum, Deschampsia caespitosa, Doronicum austriacum, Epilobium fleischeri, Eryngium alpinum (All. II Dir. Habitat), Geum rivale, Homogyne alpina, Hugueninia tanacetifolia subsp. tanacetifolia, Juniperus communis subsp. alpina, Lactuca alpina, Lonicera caerulea, Malaxis monophyllos, Petasites paradoxus, Pinus mugo, Poa nemoralis, Rhododendron ferrugineum, R. hirsutum, Saxifraga rotundifolia, S. stellaris, Tozzia alpina subsp. alpina, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola biflora, Wulfenia carinthiaca. Riferimento sintassonomicoLe associazioni che possono essere attribuite a questo habitat sono inquadrate nell’alleanza Salicion pentandrae Br.-Bl. 1967 (= S. waldsteinianae Oberd. 1978) e Alnion viridis Aichinger 1933 (Adenostyletalia G. Br.-Bl. et J. Br.-Bl. 1931, Betulo-Adenostyletea Br.-Bl. 1948). Secondo Theurillat et al., 1995, le due alleanze indicate rientrerebbero nell’ordine Veratro-Salicetalia Passarge 1978 (= Alnetalia viridis Rübel 1933) della classe degli arbusteti subalpini Betulo carpaticae-Alnetea viridis Rejm. in Huml et al. 1979. Dinamiche e contattiDinamica Cenosi pioniere, subigrofile, generalmente stabili, ma con il progredire dell’evoluzione del suolo i salici subiscono la concorrenza di specie più esigenti come Rhododendron ferrugineum. In altri casi tendono verso gli alneti ad Alnus viridis. Contatti Possono formare mosaici con epilobieti ad Epilobietum fleischeri, vegetazione palustre dei Scheuchzerio-Caricetea fuscae (7230 “Torbiere basse alcaline”), torbiere, sorgenti, megaforbieti (habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile”), praterie subalpine (6170 “Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine”), brughiere ad ericacee, rodoreti, rododendro-vaccinieti e arbusteti a ginepro nano (4060 “Lande alpine e boreali”), arbusteti mesofili a Sambucus racemosa e a Rubus idaeus, mughete (4070 * “Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti)”), alneti ad ontano verde, boschi di faggio e/o abete bianco, larici-cembreti (9420 “Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra”), mughete, rupi e ghiaioni (8120 “Ghiaioni calcarei e scistocalcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii)”). Specie alloctone
Distribuzione dell’habitat in Italia![]() Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteQuesto habitat è presente anche nell'Appennino centrale ed in particolare sui Monti della Laga dove sono presenti tipiche comunità a Salix breviserrata, S. hastata e S. foetida a quote comprese tra i 1500 m e i 2000 m. Si tratta di comunità puntiformi che non formano una vera e propria fascia di vegetazione ma che comunque sono estremamente importanti in quanto uniche stazioni appenniniche per le suddette specie e comunità (Salix hastata è presente anche nell'Appennino settentrionale ma non forma veri e propri saliceti). Nell'ambito di queste comunità si ritrovano specie boreali rare o rarissime nell'Appennino quali Streptopus amplexifolius, Pyrola rotundifolia, Carex frigida e Juncus arcticus. Considerando che non è previsto uno specifico codice per identificare le formazioni ad Alnus viridis, potrebbe essere accettabile che si identifichino con 4080 anche le alnete miste, subigrofile e ricche di salici. Si escludono da questo habitat i saliceti a spalliera che rientrano nell’ambito delle formazioni erbacee dell’orizzonte alpino e subnivale. Essi sono riferibili al 6170 "Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine"o al 6150 "Formazioni erbose boreo-alpine silicee". Riferimenti BibliograficiDi Pietro R., Tondi G. & Garcia F., 2006. Aspetti cenologici delle comunità a Salix hastata L. e Salix breviserrata Flod. dei Monti della Laga (Appennino centrale). 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Fitosociologia. Potenza & Matera, 20-23 Giugno 2006. Di Pietro R., Tondi G., Minutillo F., Bartolucci F., Tinti D., Cecchetti S., Conti F., 2008. Ulteriore contributo alla conoscenza della Flora vascolare dei Monti della Laga (Appennino centrale). Webbia 63 (1), pp. 55-67. Lasen C. & Wilhalm T., 2004. Natura 2000. Habitat in Alto Adige. Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Lasen C., 1989. Note floristiche, ecologiche e fitosociologiche sui salici della Val Venegia (Dolomiti sud-occidentali). Studi Trent. Sc. Nat., 65: 49-61. Lasen C., 1998. Ecologia dei popolamenti vegetali ripari in area montana e subalpina. In Paiero G & Paiero P., Controllo e tutela dei sistemi fluviali. Atti del XXXIII Corso di Cultura in Ecologia (1996): 95-110. Lasen C., 2006. Habitat Natura 2000 in Trentino. Provincia Autonoma di Trento. Martini F., Paiero P., 1980-1981. Il genere Salix L. in Italia. Atti Ist. Ecol. Selvic. Univ. Padova, 3 (4): 107-242. Martini F., Paiero P., 1988. I salici d'Italia. Guida al riconoscimento e all'utilizzazione pratica. 2a ed. Lint, Trieste. Paiero P., 1982. Bioecologia dei salici che vegetano in Italia. Ann. Accad. Ital. Sci. Forest., 31: 295-326. Pitt F., Codogno M., 1999. Fitosociologia ed ecologia delle ontanete subalpine. Rev. Valdôtaine Hist. Nat., 51: 239-249. Poldini L., Oriolo G., Vidali M., Tomasella M., Stoch F., Orel G., 2006. Manuale degli habitat del Friuli Venezia Giulia. Strumento a supporto della valutazione d’impatto ambientale (VIA), ambientale strategica (VAS) e d’incidenza ecologica (VIEc). Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Università degli Studi di Trieste - Dip.to di Biologia. http://www.regione.fvg.it/ambiente/manuale/home.htm Sartori F., Pirola A., Bracco F. (a cura di), 2004. Gli habitat della Regione Lombardia: stato di conservazione e loro mappatura sul territorio. Regione Lombardia. Sindaco R., Mondino G.P., Selvaggi A., Ebone A., Della Beffa G., 2003. Guida al riconoscimento di Ambienti e Specie della Direttiva Habitat in Piemonte. Regione Piemonte - IPLA. Sindaco R., Selvaggi A., Savoldelli P., 2008. La Rete Natura 2000 in Piemonte - I Siti di Interesse Comunitario. Regione Piemonte. Theurillat JP., Aeschimann D., Kupfer P., Spichiger R., 1995. The higher vegetation units of the Alps. Coll. Phytosoc., 23: 189-239. Riferimenti Bibliografici onlineLista Syntaxa: http://www.scienzadellavegetazione.it/sisv/lisy/index.jsp http://www.regione.piemonte.it/habiweb/ricercaSic.do http://www.regione.piemonte.it/habiweb/ricercaAmbienti.do Nomi dei compilatori con e.mail |