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65: Formazioni erbose mesofile6520: Praterie montane da fieno
Codice CORINE Biotopes38.31 (Alpic mountain hay meadows)
Codice EUNISE2.3 (Prati da sfalcio montani) Regione biogeografica di appartenenzaAlpina, Continentale Descrizione generale dell’habitat![]()
Species-rich mesophile hay meadows of the montane and sub-alpine levels (mostly above
Frase diagnostica dell’habitat in ItaliaPraterie mesofile, più o meno pingui, montano-subalpine, ricche di specie. Di norma falciate, ma talvolta anche pascolate in modo non intensivo. Prevalgono elementi di Poo-Trisetetalia ai quali si associano, talvolta, componenti di Nardetalia, Seslerietalia e/o Festuco-Brometea.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Combinazione fisionomica di riferimento
Trisetum flavescens, Heracleum sphondylium, Viola cornuta, Astrantia major, Carum carvi, Crepis mollis, C. pyrenaica, Bistorta major (Polygonum bistorta), Silene dioica, S. vulgaris, Campanula glomerata, Salvia pratensis, Centaurea nemoralis, Anthoxanthum odoratum, Crocus albiflorus, Geranium phaeum, G. sylvaticum, Narcissus poeticus (=N. radiiflorus), Malva moschata, Valeriana repens, Trollius europaeus, Pimpinella major (subsp. rubra), Muscari botryoides, Lilium bulbiferum, Thlaspi caerulescens, Viola tricolor ssp. subalpina, Phyteuma halleri, P. orbiculare, Primula elatior, Chaerophyllum hirsutum, Alchemilla spp., Cirsium heterophyllum, Agrostis capillaris, Centaurea pseudophrygia, Primula veris, Achillea millefolium agg., Carduus carduelis, Centaurea nigrescens subsp. transalpina, Cirsium heterophyllum, Crocus albiflorus, Dactylis glomerata, Dianthus barbatus, Dianthus superbus subsp. alpestris, Euphorbia verrucosa, Festuca pratensis, F. nigrescens, Galium mollugo, Leontodon hispidus subsp. hispidus, Leucanthemum ircutianum, Lilium martagon, Myosotis sylvatica, Orchis mascula, Paradisea liliastrum, Poa trivialis, Poa pratensis, Rhinanthus alectorolophus, R. freynii, Rumex alpestris, Sanguisorba officinalis, Scorzonera rosea Taraxacum officinale agg. (degradazione se eccessivo), Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trifolium pratense, T. repens, Veratrum album, Veronica chamaedrys, Vicia sepium, Poa alpina, Ranunculus montanus agg., Chaerophyllum aureum, Anthriscus sylvestris, (degradazione se eccessiva) Campanula scheuchzeri, Festuca rubra, Polygonum vivparum, Lotus corniculatus, Campanula rhomboidalis, Polygonum alpinum, Tragopogon pratensis, Colchicum alpinum, Vicia cracca, Astragalus danicus, Chaerophyllum hirsutum ssp. villarsii.
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Riferimento sintassonomicoI prati pingui montano-subalpini sono espressione della classe Molinio-Arrhenatheretea R. Tx. 1937 em. R. Tx. 1970 e dell'ordine Poo alpinae-Trisetetalia Ellmauer et Mucina 1993. Essi includono le comunità dell'alleanza Polygono-Trisetion Br.-Bl. et R. Tx. ex Marshall 1947 nom. inv.
Dinamiche e contattiAnche per le comunità afferenti a 6520, si tratta di situazioni determinate dall’utilizzo antropico. La vegetazione potenziale, sia nella fascia montana che in quella subalpina, è sempre di tipo nemorale. I triseteti sono stati ricavati, storicamente, a scapito di faggete, abieteti, peccete e lariceti o larici-cembreti. In prossimità dei prati il larice è spesso tra le specie più competitive e si sviluppa sui lembi abbandonati. Frequenti sono gli stadi di incespugliamento con ingresso di specie arboree, soprattutto conifere. In versanti a sud l’abbandono favorisce anche stadi cespugliati con ginepri e rose selvatiche. Numerosi prati falciati, che un tempo erano sicuramente da riferire ai triseteti, sono oggi abbandonati e solo sporadicamente pascolati da ovini. Soprattutto sui terreni decalcificati l'abbandono dei triseteti porta spesso alla formazione di orli vistosi dominati da Chaerophyllum aureum. I contatti catenali sono anch’essi condizionati dalla morfologia di dettaglio e dall’uso pregresso del suolo. Oltre a boschi e cespuglieti, anche torbiere, megaforbieti, rupi e detriti possono essere situati a stretto contatto.
Specie alloctoneDistribuzione dell’habitat in Italia![]() Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteLa distinzione rispetto a 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis” resta fondata su fattori ecologici (altitudine, innevamento) oltre che su indicatori floristici. Si dovrà prestare attenzione agli arrenatereti di alta quota con i quali possono insorgere confusioni per la presenza di megaforbie. I contatti, a mosaico e legati alla gestione, con altre formazioni erbacee (soprattutto 6230 “Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale)”, meno frequentemente 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)”) confermano che si possono osservare facies molto diversificate anche in territori circoscritti. Riferimenti BibliograficiGABELLINI A., VICIANI D., LOMBARDI L., FOGGI
B., 2006 - Contributo alla conoscenza della vegetazione dell'Alta Garfagnana
Appeninica (Toscana settentrionale). Parlatorea, 8: 65-98. GERDOL R., PICCOLI F., 1980. Inquadramento
fitosociologico e valutazione ecologica delle formazioni prative montane del
Monte Baldo. Archivio Botanico e Biogeografico Italiano, 56, 3-4: 101-133. MARCHIORI S., SBURLINO G., 1989. Aspetti
vegetazionali dell'Altopiano dei Sette Comuni con particolare riguardo alle
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differenziazione tra le popolazioni italiane di Dactylis glomerata L.".
Atti Ist. Bot. Lab. Critt. Univ. Pavia, s. 7, v. 8, suppl.: 45-49. POLDINI L., ORIOLO G., 1995. La vegetazione
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Trisetetalia) in Friuli (NE Italia). Studia Geobotanica, 14, suppl. 1
(1994): 3-48. PROSSER F., 1997. La vegetazione del Monte
Altissimo di Nago (Monte Baldo). Atti Acc. Rov. Agiati, a. 247 (1997), ser.
VII, vol. VII, B: 115-178 + carta della vegetazione. SBURLINO G., BINI C., BUFFA G., ZUCCARELLO
V., GAMPER U., GHIRELLI L., BRACCO F., 1999. Le praterie ed i suoli della
Valfredda (Falcade-Belluno, NE Italia). Fitosociologia 36 (1): 23-60. SCOTTON M., MARINI L., PECILE A., RODARO P.,
2005. Tipologia dei prati permanenti del Trentino orientale. Istituto Agrario
San Michele all’Adige. 130 pag. + tabella. Riferimenti Bibliografici onlineNomi dei compilatori con e.mailCesare Lasen (cesarelasen@tele2.it), Giovanni Sburlino (sburlino@unive.it) |