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95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche9540: Pinete mediterranee di pini mesogeni endemiciMediterranean pine forests with endemic Mesogean pines
Codice CORINE Biotopes42.8 Mediterranean pine woods
Codice EUNISG3.7 - Lowland to montane mediterranean [Pinus] woodland (excluding [Pinus nigra]) Regione biogeografica di appartenenzaMediterranea, Continentale
Descrizione generale dell’habitat
Sub-types (sono riportati solo quelli presenti in Italia):
42.82 - Mesogean pine forests. Forests of Pinus pinaster ssp. pinaster (=Pinus mesogeensis) of the western Mediterranean, mostly in siliceous meso-Mediterranean, upper meso-Mediterranean and supra-Mediterranean situations of
42.823 - Franco-Italian mesogean pine forests. Pinus pinaster forests of siliceous lower meso-Mediterranean areas of
42.825 - Sardinian mesogean pine forests. Pinus pinaster formations on granitic substrates of northern Sardinia, with Arbutus unedo, Quercus ilex, Rosmarinus officinalis, Erica arborea, Genista corsica, Lavandula stoechas, Rubia peregrina, Calicotome spinosa, Pistacia lentiscus, Teucrium marum.
42.826 - Pantellerian mesogean pine forests. Pinus pinaster woods of Pantelleria.
42.83 - Stone pine forests. Mediterranean forests and old naturalised plantations of Pinus pinea. Old introductions in many areas often makes the distinction between self sown forests and long-established formations of artificial origin difficult. These are thus included here, while recent, obviously artificial groves are not.
42.835 - Sardinian stone pine forests. Pinus pinea formations of
42.836 - Sicilian stone pine forests. Pinus pinea formations of the Monti Peloritani, north-western
42.837 - Peninsular Italian stone pine forests. Large, ancient, Pinus pinea plantations of the Tyrennian, and locally, Adriatic coasts of the Italian peninsula, in Liguria, Toscany, Latium, Campania, Emilia-Romana (Ravenna) and Friuli-Venezia Giulia (Grado).
42.84 -
Woods of Pinus halepensis, a frequent colonist of thermo- and calcicolous meso-Mediterranean
scrubs. The distinction between spontaneous forests and long-established formations of
artificial origin is often difficult. The latter are thus included here, while recent, obviously
artificial groves are not.
42.84 -
42.843 - Provenço-Ligurian Aleppo pine forests
42.845 - Sardinian Aleppo pine woods. Pinus halepensis formations of Sardinia, where certainly native woods occur on Isola di San Pietro and the Sulcis coast of
42.846 - Sicilian
42.847 - Peninsular Italian Aleppo pine forests. Pinus halepensis formations of the Italian peninsula; extensive, probably at least partially native ones are individualised in the subdivisions below.
Frase diagnostica dell’habitat in ItaliaPinete mediterranee e termo-atlantiche a pini termofili mediterranei: Pinus pinaster, P. pinea, P. halepensis, Pinus brutia, localizzate in territori a macrobioclima mediterraneo limitatamente ai termotipi termo e mesomediterraneo. Presentano in genere una struttura aperta che consente la rinnovazione delle specie di pino e la presenza di un denso strato arbustivo costituito da specie sclerofille sempreverdi. Talora costituiscono delle formazioni di sostituzione dei boschi dei Quercetalia ilicis o delle macchie mediterranee dei Pistacio-Rhamnetalia alaterni. Rientrano in questo habitat gli impianti artificiali realizzati da molto tempo che si sono stabilizzati e inseriti in un contesto di vegetazione naturale (vedi nota).
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)In relazione alla specie di pino che caratterizza la fitocenosi e alla distribuzione sono distinti vari sottotipi, quelli presenti in Italia sono i seguenti: 42.823 – Pinete
di Pinus pinaster dell’Italia nord-occidentale e della Francia
Meridionale. (Cod. Eunis: G3.723 - Franco-Italian
mesogean pine forests) Si insediano su suoli silicei nella fascia mesomediterranea della Provenza, su marne e calcari della fascia mesomediterrana delle Alpi liguri e delle Alpi marittime e su suoli argillosi o silicei delle colline della Liguria e della Toscana. 42.825 – Pinete
di Pinus pinaster della Sardegna. Cod. Eunis: G3.725 - Sardinian
mesogean pine forests Si insediamo su substrati granitici della Sardegna settentrionale. 42.826 - Pinete
di Pinus pinaster di Pantelleria. Cod.
Eunis: G3.726 - Pantellerian mesogean pine forests Sono diffuse sui substrati vulcanici
dell’Isola e sono caratterizzati dalla presenza da Pinus pinaster subsp.
hamiltonii. 42.835 - Pinete
di Pinus pinea della Sardegna Cod. Eunis: G3.735: Sardinian stone
pine forests 42.836 - Pinete
di Pinus pinea della Sicilia. Cod. Eunis: - G3.736 : Sicilian stone pine forests Si rinvengono su substrati di natura silicea limitatamente ad alcuni sistemi montuosi della parte nord-orientale dell’isola (M. Peloritani, M. Erei e Madonie). 42.837 - Pinete
di Pinus pinea della Penisola Italiana. Si tratta di vecchi impianti naturalizzati, realizzati nella fascia costiera tirrenica (Liguria, Toscana, Lazio) e adriatica (Emilia Romagna e Friuli) 42.843 – Pinete
a Pinus halepensis della Liguria e della Provenza Cod. Eunis: G3.743 - Provenço-Ligurian [Pinus halepensis] forests 42.845 – Pinete a Pinus
halepensis della Sardegna Cod. Eunis: G3.745 - Sardinian [Pinus halepensis] woods 42.846 - Pinete
a Pinus halepensis della Sicilia Cod. Eunis: G3.746 : Sicilian [Pinus halepensis] woods 42.847 - Pinete
a Pinus halepensis della Penisola Italiana Cod. Eunis: G3.747 : Italic [Pinus
halepensis] forests Sono presenti in Puglia (Gargano,
Taranto, Isole Tremiti), Basilicata (Metaponto), Umbria, Campania e Calabria
settentrionale. Combinazione fisionomica di riferimento
Pinus
pinaster, Pinus pinea, Pinus halepensis, Genista aspataloides, Euphorbia
ligustica, Cistus crispus, Cistus creticus, Pinus pinaster subsp. hamiltoni, Juniperus oxycedrus, Plantago albicans.
Riferimento sintassonomicoLe pinete a pino marittimo (Pinus pinaster) si insediano su substrati di natura silicea o comunque su suoli acidi; presentano uno strato arbustivo di specie sempreverdi tra le quali predominano specie indicatrici di tali condizioni edafiche quali Erica arborea ed Arbutus unedo. Nella Penisola Italiana sono presenti in Liguria e Toscana, dove sono distribuite dalla fascia mesomediterranea a quella sub mediterranea fino a 700 m di quota. In Liguria sui serpentini è localizzato l’Euphorbio ligusticae-Pinetum pinastri Furrer & Hofmann 1960 (Pignatti, 1998). Altre pinete naturali a Pinus pinaster si rinvengono a Pantelleria dove la specie è presente con la sottospecie Pinus pinaster ssp. hamiltoni che sono state riferite al Genisto aspalathoidis-Pinetum hamiltonii (Brullo et al., 1977; Gianguzzi 1999a, 1999b). Altre pinete a Pinus pinaster si rinvengono nella Sardegna settentrionale sui monti della Gallura. Le pinete a Pinus pinea sono autoctone probabilmente solo nella Sicilia nord-orientale come è evidenziato da resi fossili, altrove si tratta verosimilmente di vecchie introduzione che si sono inserite nel contesto della vegetazione naturale. In Sicilia queste pinete si localizzano su substrati di natura silicea all’interno delle fasce bioclimatiche termo e mesomediterranea e sono state riferite a due distinte associazioni: il Cisto crispi-Pinetum pineae Bartolo, Brullo & Pulvirenti 1994, localizzato sui monti Peloritani (Bartolo et al. 1994) ed il Cisto cretici-Pinetum pineae Brullo, Minissale, Siracusa, Scelsi & Spampinato 2002 presente sugli Erei e sulle Madonie (Brullo et al. 2002). Le pinete a Pinus halepensis sono, tra le pinete mediterranee, quelle più diffuse, e si rinvengono soprattutto nell’Italia meridionale e nelle Isole (Agostini 1964, 1967). Esse sono state oggetto di numerosi studi fitosociologici e sono state riferite a diverse associazioni qui di seguito citate. Il Thymo-Pinetum halepensis De Marco & Caneva 1985 si localizza nella fascia termomediterranea su substrati marnosi, viene riportato per la Puglia (Taranto) e la Sicilia meridionale, con varie subassociazioni (De Marco & Caneva, 1985; Bartolo et al., 1986; Biondi et al., 2004). Il Pistacio lentisci-Pinetum halepensis De Marco & Caneva 1985 si localizza su substrati calcarei nella fascia termo-mesomediterrana, è riportato per Cilento, Gargano, Isole Tremiti, Sardegna sud-occidentale, Pantelleria e Calabria nord-orientale (Corbetta et al., 2004; De Marco & Caneva, 1985; Bartolo et al., 1986; Gianguzzi 1999a, 1999b; Spampinato 1990). L’Erico-Pinetum halepensis De Marco & Caneva 1985 si localizza su substrati di natura silicea all’interno della fascia bioclimatica mesomediterranea, viene riportato per la Calabria nord-orientale, la Sardegna sud-occidentale (Isola di San Pietro) e le Isole Eolie (De Marco & Caneva, 1985; Bartolo et al., 1986; Spampinato, 1990). Il Plantago albicantis-Pinetum halepensis Bartolo, Brullo, Minissale & Spampinato 1986 si localizza su substrati sabbiosi del litorale presso Taranto (Bartolo et al., 1986; Biondi et al., 2004). Lo Junipero oxycedri-Pinetum halepensis Vagge 2000 è stato descritto da Vagge (2000) per le coste rocciose di natura calcarea della Liguria in aree a bioclima mesomediterraneo. Il Cyclamino hederifoliae-Pinetum halepensis è stato descritto per le gravine pugliesi dove si localizza su substrati calcarei in aree a bioclima termomediterraneo secco con penetrazioni nella fascia mesomediterranea subumida (Biondi et al., 2004). Il Coronillo emeroidis-Pinetum halepensis Biondi, Casavecchia, Guerra, Medagli, Beccarisi & Zuccarello 2004 è stato descritto per le Marche ma è presente anche in Abruzzo (Allegrezza et al., 2006; Pirone, 1985) dove costituisce una formazione meso-xerofila localizzata in aree costiere con bioclima mesomediterraneo su areniti più o meno consolidate. In Umbria il pino d’Aleppo si rinviene all’interno delle leccete termofile miste su calcare del Fraxino orni-Quercetum ilicis Horvatic (1956) 1958 pinetosum halepensis Horvatic 1958 (Biondi et al., 2002). Dinamiche e contattiLe pinete mediterranee hanno in genere un ruolo edafoclimatofilo, localizzandosi in specifiche condizioni ambientali dove la pedogenesi è bloccata, su suoli poveri in nutrienti e poco evoluti. Grazie alle capacità colonizzatrici dei pini mediterranei possono rappresentare in aree con suoli erosi o degradati uno stadio all’interno della sedie dinamica che porta verso formazione forestali sempreverdi. I contatti catenali e seriali sono dunque con le formazioni forestali dei Quercetea ilicis. Le pinete a Pinus pinaster hanno contatti catenali con le leccete del Viburno-Quercetum ilicis, mentre quelle su ofioliti dell' Euphorbio ligusticae-Pinetum pinastri si pongono in un contesto di vegetazione temperata e possono rappresentare uno stadio durevole o evolvere verso i querceti a Quercus petraea. Le pinete a Pinus pinea della Sicilia, nelle aree a pedogenesi bloccata, rappresentano uno stadio durevole che prende contatto con le garighe acidofile dei Cisto-Micromerietea o dei Cisto-Lavanduletea. In altri contesti possono rappresentare uno stadio della serie dinamica dei querceti del Erico-Quercetum virgiliane. Più articolata è la posizione sindinamica delle pinete a Pinus halepensis in relazione alla diversificata vegetazione che originano. Le formazioni più termofile riferite al Thymo-Pinetum halepensis, rappresentano delle formazioni edafoclimatofile durevoli e hanno normali contatti seriali con le garighe dei Cisto-Micromerietea e dei Rosmarinetea officinalis. Le altre tipologie di pinete a pino d’Aleppo possono rappresentare degli stadi durevoli o transitori. Esse contraggono rapporti sindinamici con le formazioni di macchia dell’Oleo-Ceratonion e più in generale rientrano nelle serie dinamiche di leccete termofile basifile del Fraxino orni-Quercion ilicis. Specie alloctoneDistribuzione dell’habitat in ItaliaPiemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteLe pinete costiere naturali o di vecchio impianto su dune del litorale a Pinus pinea, P. halepensis e/o P pinaster sono da riferire all’habitat 2270* Wooded dunes with Pinus pinea and/or Pinus pinaster.
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