Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli

6210(*): Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

englishSemi-natural dry grasslands and scrubland facies on calcareous substrates (Festuco-Brometalia) (*important orchid sites)

Prato-pascolo sul Monte Rogedano (Fabriano) dell'alleanza Phleo ambigui-Bromion erecti, E. Biondi

Brometo mesofilo dell'alleanza Polygalo mediterraneae-Bromenion erecti al Montaccio (PG), D. Gigante

Crepis lacera, specie tipica dei brometi appenninici su calcare, D. Gigante

Centaurea triumfetti, specie tipica delle praterie secondarie dell'ordine Brometalia erecti, D. Gigante

Brometo xerofilo su calcare dell'associazione Asperulo purpureae-Brometum erecti colonizzato da ginepro rosso (M. Serano, PG), D. Gigante

Orchis ustulata, piccola orchidea comune nelle praterie secondarie dell'ordine Brometalia erecti, D. Gigante

Orchis sambucina, specie non rara di orchidea che dà origine a ricche fioriture nelle praterie secondarie dell'ordine Brometalia erecti, D. Gigante

Orchis papilionacea, orchidea frequente nelle praterie secondarie dell'ordine Brometalia erecti, D. Gigante

Un aspetto della fioritura delle praterie dell'alleanza Phleo ambigui-Bromion erecti: in primo piano Orchis mascula., E. Biondi

Codice CORINE Biotopes

Da 34.31 a 34.34.
34.31 - Sub-continental steppic grasslands (Festucetalia valesiacae)
34.32 - Sub-Atlantic semi-dry calcareous grasslands (Mesobromion)
34.33 - Sub-Atlantic very dry calcareous grasslands (Xerobromion)
34.34 - Central European calcaro-siliceous grasslands (Koelerio-Phleion phleoidis)

Codice EUNIS

E1.2 - Perennial calcareous grassland and basic steppes

Regione biogeografica di appartenenza

Continentale, Alpina (Alp, App), Mediterranea

Descrizione generale dell’habitat

englishDry to semi-dry calcareous grasslands of the Festuco-Brometea. This habitat is formed on the one hand by steppic or subcontinental grasslands (Festucetalia valesiacae), and, on the other, by the grasslands of more oceanic and sub-Mediterranean regions (Brometalia erecti); in the latter case, a distinction is made between primary Xerobromion grasslands and secondary (semi-natural) Mesobromion grasslands with Bromus erectus; the latter are characterised by their rich orchid flora. Abandonment results in thermophile scrub with an intermediate stage of thermophile fringe vegetation (Trifolio-Geranietea). Important orchid sites should be interpreted as sites that are important on the basis of one or more of the following three criteria:
(a) the site hosts a rich suite of orchid species
(b) the site hosts an important population of at least one orchid species considered not very common on the national territory
(c) the site hosts one or several orchid species considered to be rare, very rare or exceptional on the national territory.

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee emicriptofitiche, generalmente secondarie, da aride a semimesofile, diffuse prevalentemente nel Settore Appenninico ma presenti anche nella Provincia Alpina, dei Piani bioclimatici Submeso-, Meso-, Supra-Temperato, riferibili alla classe Festuco-Brometea,  talora interessate da una ricca presenza di specie di Orchideaceae ed in tal caso considerate prioritarie (*). Per quanto riguarda l’Italia appenninica, si tratta di comunità endemiche, da xerofile a semimesofile, prevalentemente emicriptofitiche ma con una possibile componente camefitica, sviluppate su substrati di varia natura.
Per individuare il carattere prioritario deve essere soddisfatto almeno uno dei seguenti criteri:
(a) il sito ospita un ricco contingente di specie di orchidee;
(b) il sito ospita un’importante popolazione di almeno una specie di orchidee ritenuta non molto comune a livello nazionale;
(c) ) il sito ospita una o più specie di orchidee ritenute rare, molto rare o di eccezionale rarità a livello nazionale.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

La specie fisionomizzante è quasi sempre Bromus erectus, ma talora il ruolo è condiviso da altre entità come Brachypodium rupestre. Tra le specie frequenti, già citate nel Manuale EUR/27, possono essere ricordate per l’Italia: Anthyllis vulneraria, Arabis hirsuta, Campanula glomerata, Carex caryophyllea, Carlina vulgaris, Centaurea scabiosa, Dianthus carthusianorum, Eryngium campestre, Koeleria pyramidata, Leontodon hispidus, Medicago sativa subsp. falcata, Polygala comosa, Primula veris, Sanguisorba minor, Scabiosa columbaria, Veronica prostrata, V. teucrium, Fumana procumbens, Globularia elongata, Hippocrepis comosa. Tra le orchidee, le più frequenti sono Anacamptis pyramidalis, Dactylorhiza sambucina, #Himantoglossum adriaticum, Ophrys apifera , O. bertolonii, O. fuciflora, O. fusca, O. insectifera, O. sphegodes, Orchis mascula, O. militaris, O. morio, O. pauciflora, O. provincialis, O. purpurea, O. simia, O. tridentata, O. ustulata.
Possono inoltre essere menzionate:  Narcissus poëticus, Trifolium montanum subsp. rupestre, T. ochroleucum, Potentilla rigoana, P. incana, Filipendula vulgaris, Ranunculus breyninus (= R. oreophilus), R. apenninus, Allium sphaerocephalon, Armeria canescens, Knautia purpurea, Salvia pratensis, Centaurea triumfetti, Inula montana, Leucanthemum eterophyllum, Senecio scopolii, Tragapogon pratensis, T. samaritani, Helianthemum apenninum, Festuca robustifolia, Eryngium amethystinum, Polygala flavescens, Trinia dalechampii, #Jonopsidium savianum, #Serratula lycopifolia, Luzula campestris. Per gli aspetti appenninici su calcare (all. Phleo ambigui-Bromion erecti) sono specie guida: Phleum ambiguum, Carex macrolepis, Crepis lacera, Avenula praetutiana, Sesleria nitida, Erysimum pseudorhaeticum, Festuca circummediterranea, Centaurea ambigua, C. deusta, Seseli viarumGentianella columnae, Laserpitium siler subsp. siculum (= L. garganicum), Achillea tenorii, Rhinanthus personatus, Festuca inops, Cytisus spinescens (= Chamaecytisus spinescens), Stipa dasyvaginata subsp. apenninicola, Viola eugeniae; per gli aspetti appenninici su substrato di altra natura (suball. Polygalo mediterraneae-Bromenion erecti), si possono ricordare: Polygala nicaeensis subsp. mediterranea, Centaurea jacea subsp. gaudini (= C. bracteata), Dorycnium herbaceum, Asperula purpurea, Brachypodium rupestre, Carlina acanthifolia subsp. acanthifolia (= C. utzka sensu Pignatti). Per gli aspetti alpini si possono citare: Carex flacca, Gentiana cruciata, Onobrychis viciifolia, Ranunculus bulbosus, Potentilla neumanniana, Galium verum, Pimpinella saxifraga, Thymus pulegioides (all. Mesobromiom erecti); Trinia glauca, Argyrolobium zanonii, Inula montana, Odontites lutea, Lactuca perennis, Carex hallerana, Fumana ericoides  (all. Xerobromiom erecti); Crocus versicolor, Knautia purpurea (all. Festuco amethystinae-Bromion erecti); Chrysopogon gryllus, Heteropogon contortus (= Andropogon contortus), Cleistogenes serotina (all. Diplachnion serotinae).

Riferimento sintassonomico

L’Habitat 6210 per il territorio italiano viene prevalentemente riferito all’ordine Brometalia erecti Br.-Bl. 1936.

I brometi appenninici presentano una complessa articolazione sintassonomica, recentemente oggetto di revisione (Biondi et al., 2005), di seguito riportata. Le praterie appenniniche dei substrati calcarei, dei Piani Submesomediterraneo, Meso- e Supra-Temperato, vengono riferite all’alleanza endemica appenninica Phleo ambigui-Bromion erecti Biondi & Blasi ex Biondi et al. 1995, distribuita lungo la catena Appenninica e distinguibile in 3 suballeanze principali: Phleo ambigui-Bromenion erecti Biondi et al. 2005 con optimum nei Piani Submesomediterraneo e Mesotemperato, Brachypodenion genuensis Biondi et al. 1995 con optimum nel Piano Supratemperato e Sideridenion italicae Biondi et al. 1995 corr. Biondi et al. 2005 con optimum nel Piano Subsupramediterraneo. Le praterie appenniniche da mesofile a xerofile dei substrati non calcarei (prevalentemente marnosi, argillosi o arenacei), con optimum nei Piani Mesotemperato e Submesomediterraneo (ma presenti anche nel P. Supratemperato), vengono invece riferite alla suballeanza endemica appenninica Polygalo mediterraneae-Bromenion erecti Biondi et al. 2005 (alleanza Bromion erecti Koch 1926).

Per quanto riguarda la Sicilia, a questo habitat è sicuramente riferibile l'associazione Lino punctati-Seslerietum nitidae Pignatti & Nimis 1980 em. Brullo 1983 della sopracitata suballeanza Sideridenion italicae, rinvenuta sulle Madonie.

Per i brometi alpini sono riconosciute le alleanze Bromion erecti Koch 1926 (= Mesobromion erecti Br.-Bl & Moor 1938), inclusa la suballeanza Seslerio caeruleae-Mesobromenion erecti Oberdorfer 1957, per gli aspetti mesofili; Xerobromion erecti (Br.-Bl & Moor 1938) Moravec in Holub et al. 1967 per gli aspetti xerofili; Festuco amethystinae-Bromion erecti Barbero & Loisel 1972 per gli aspetti xerofili delle Alpi liguri.

In questo habitat vanno inoltre inserite le praterie subcontinentali dell'ordine Festucetalia valesiacae (34.31), per gli aspetti riguardanti le alleanze Cirsio-Brachypodion pinnati Hadac & Klika in Klika & Hadac 1944 e Diplachnion serotinae Br.-Bl. 1961.

Dinamiche e contatti

Le praterie dell’Habitat 6210, tranne alcuni sporadici casi, sono habitat tipicamente secondari, il cui mantenimento è subordinato alle attività di sfalcio o di pascolamento del bestiame, garantite dalla persistenza delle tradizionali attività agro-pastorali. In assenza di tale sistema di gestione, i naturali processi dinamici della vegetazione favoriscono l’insediamento nelle praterie di specie di orlo ed arbustive e lo sviluppo di comunità riferibili rispettivamente alle classi Trifolio-Geranietea sanguinei e Rhamno-Prunetea spinosae; quest’ultima può talora essere rappresentata dalle ‘Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli’ dell’Habitat 5130. All’interno delle piccole radure e discontinuità del cotico erboso, soprattutto negli ambienti più aridi, rupestri e poveri di suolo, è possibile la presenza delle cenosi effimere della classe Helianthemetea guttati riferibili all’Habitat 6220* ‘Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea’ o anche delle comunità xerofile a dominanza di specie del genere Sedum, riferibili all’Habitat 6110 ‘Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi’. Può verificarsi anche lo sviluppo di situazioni di mosaico con aspetti marcatamente xerofili a dominanza di camefite riferibili agli habitat delle garighe e nano-garighe appenniniche submediterranee (classi Rosmarinetea officinalis, Cisto-Micromerietea).
Dal punto di vista del paesaggio vegetale, i brometi sono tipicamente inseriti nel contesto delle formazioni forestali caducifoglie collinari e montane a dominanza di Fagus sylvatica (Habitat 9110 ‘Faggeti del Luzulo-Fagetum’, 9120 ‘Faggeti acidofili atlantici con sottobosco di Ilex e a volte di Taxus’, 9130 ‘Faggeti dell'Asperulo-Fagetum’, 9140 ‘Faggeti subalpini dell'Europa Centrale con Acer e Rumex arifolius’, 9150 ‘Faggeti calcicoli dell'Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion, 91K0 ‘Faggete illiriche dell’Aremonio-Fagion’, 9210* ‘Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex’, 9220 ‘Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con Abies nebrodensis’) o di Ostrya carpinifolia, di Quercus pubescens (Habitat 91AA ‘Boschi orientali di roverella’), di Quercus cerris (Habitat 91M0 ‘Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere’) o di castagno (9260 ‘Foreste di Castanea sativa’).

Specie alloctone

Distribuzione dell’habitat in Italia

Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

L’ordine Festuco-Brometalia indicato nel nome ufficiale dell’Habitat non corrisponde in realtà ad alcun syntaxon fitosociologico attualmente in uso; data l’inclusione da parte del Manuale EUR/27 anche dell’ordine Festucetalia valesiacae è evidente che, nel rispetto degli intenti originari, il riferimento dev’essere alla classe Festuco-Brometea Br.-Bl. et Tx. ex Br.-Bl. 1949.
Viene ampliato il riferimento al substrato, che non è esclusivamente calcareo.
Le praterie dell’alleanza Festucion valesiacae (ordine Festucetalia valesiacae - CORINE: 34.31 - Sub-continental steppic grasslands) trovano opportuna collocazione nell’Habitat 6240 ‘Formazioni erbose sub-pannoniche’, mentre in questo si inquadrano le cenosi delle alleanze Cirsio-Brachypodion pinnati e Diplachnion serotinae. Le formazioni dell’ordine Scorzoneretalia villosae Horvatic 1973 [= Scorzonero-Chrysopogonetalia Horvatic et Horvat (1956) 1958] vanno riferite all’Habitat 62A0 ‘Praterie aride orientali submediterranee (Scorzoneretalia villosae)’, sia per quanto riguarda i territori nord-orientali che quelli sud-orientali della penisola italiana.
Si sottolinea che l’Habitat 6210 viene considerato prioritario (*) solo quando si verifica una notevole presenza di orchidee, fenomeno che alle altitudini più elevate è meno frequente.

Sono riconducibili all'Habitat 6210 i pratelli xerici di colonizzazione dei greti fluviali in contesto alpino, rarissimi e in via di scomparsa,  ricchi di elementi della classe Festuco-Brometea e talvolta ricchi di orchidee.

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Nomi dei compilatori con e.mail

Daniela Gigante (daniela.gigante@unipg.it)

Alberto Selvaggi (selvaggi@ipla.org)