Glossario
- Acidofila
- qualifica una specie che si sviluppa su suoli acidi, ricchi in silice, con valori
di pH oscillanti tra 3,5 e 5.
- Alleanza
- in fitosociologia sintaxa che raggruppa le associazioni vegetali floristicamente ed
ecologicamente affini definito nella terminologia fitosociologica mediante l’apposizione del suffisso –ion
al genere della specie prescelta (es.: Quercion ilicis).
- Alloctona
- entità importata in un’area geografica non propria (non autoctona).
- Alluvionale
- in fitosociologia, qualifica gli aggruppamenti vegetazionali che vivono
lungo le valli, su suoli regolarmente interessati dalle inondazioni.
- Alluvioni
- sedimenti, materiali di calibro più o meno grosso a seconda della forza della
corrente, trasportati in generale per lunghe distanze lungo i corsi
d’acqua e depositati durante le piene. Si riconoscono tuttavia, più
precisamente, alluvioni fluviali, fluvio-glaciali, lacustri, lagunari e marini.
- Alofilo
- specie vegetale che tollera o predilige l'elevata presenza di sali nel suolo.
- Alofitica
- comunità costituita da alofite.
- Alonitrofila
- specie o comunità vegetale legata alla presenza di sali e di derivati azotati
nel substrato.
- Alopsammofila
- comunità psammofila capace di sopportare la salinità marina. Si tratta della
vegetazione del primo tratto della duna.
- Alorupicola
- comunità rupicola del tratto inferiore delle coste rocciose, soggette agli
spruzzi di mare o all’areosol marino.
- Alotollerante
- pianta e vegetazione che tollera concentrazioni medie di sali (cloruri) nel
loro ambiente.
- Apomissia
- riproduzione di un nuovo individuo a partire da una sola cellula senza fenomeno
sessuale.
- Arborescente
- si dice di vegetazione avente il portamento e la taglia di un albero, ma designa
anche delle comunità vegetali composte di alberi. Un esempio di
vegetazione arborescente è fornito dalla classe Querco-Fagetea, che raggruppa le foreste caducifoglie.
- Arbusteto
- formazione di arbusti che si sviluppa su praterie abbandonate, interpretabile come
stadio dinamico evolutivo che prende origine dal mantello di
vegetazione.
- Arbusto
- pianta legnosa perenne, generalmente di altezza inferiore a 10 m.
- Areale
- in biogeografia, porzione di territorio al cui interno è presente una specie.
- Associazione vegetale:
- unità di base della Fitosociologia. È una comunità vegetale
caratterizzata da una particolare composizione floristica (specie
caratteristiche o differenziali proprie, o una combinazione specifica
caratteristica) e da aspetti ecologici, biogeografici, successionali,
storici ed antropici propri.
- Autoctona
- specie che è indigena, originaria del territorio biogeografico considerato.
- Azonale
- vegetazione indipendente dalle grandi zone climatiche del pianeta che si sottrae
al determimìnismo della zonazione climatica.
- Basofilo
- qualifica una specie vegetale che tollera o sopporta substrati a reazione basica
(con valori di pH superiori a 7).
- Bentonico
- :
(dal greco benthos = fondo) definisce un organismo o una vegetazione marina che vive a
stretto contatto con il substrato.
- Bienne
- pianta a ciclo biennale, che fiorisce e fruttifica solo nel secondo anno di vita e
quindi muore.
- Biocenosi
- insieme di organismi viventi (fitocenosi e zoocenosi) che occupano un biotopo.
- Bioclima
- insieme di fattori climatici aventi un’incidenza sugli organismi viventi.
- Bioclimatologia
- disciplina che studia le relazioni esistenti tra il clima e gli esseri viventi.
- Biodiversità
- traduzione del termine inglese biodiversity, a sua volta contrazione di biological
diversity. Varietà in organismi viventi di una data porzione della biosfera.
- Biogeografia
- disciplina che studia le cause della distribuzione e della
localizzazione degli esseri viventi sulla Terra in relazione alle
condizioni ambientali.
- Biotopo
- spazio, area o luogo occupato da biocenosi.
- Caducifoglia
- pianta legnosa che cambia le foglie con ciclicità annuale.
- Calcicolo o calcifico
- pianta o vegetazione che richiede o sopporta grandi quantità di calcio nel suolo.
- Camefita
- piccolo arbusto perenne con gemme poste ad un'altezza dal suolo non superiore a 30 cm.
- Casmocomofita:
- specie vegetale che vive bene sia su pareti ricoperte da un sottile strato
di suolo che nelle fessure delle rocce.
- Casmofita
- specie vegetale legata alle rocce nelle cui fessure inseriscono le radici e che
mostrano adattamenti fisiologici per sopperire alla scarsa quantità di suolo.
- Catena
- insieme di comunità vegetali contigue, la cui distribuzione spaziale è funzione di un fattore ecologico che cambia.
- Catenale
- che si riferisce a una catena
- Ceduo
- bosco soggetto a taglio periodico. Il governo a ceduo si basa sulla
ricostruzione delle parti aeree del bosco mediante polloni emessi dalle gemme presenti sulle ceppaie.
- Cenosi
- complesso delle specie animali e/o vegetali.
- Circalitorale
- piano bentonico che si estende al di sotto del limite inferiore
dell'infralitorale, fino alla profondità massima alla quale le alghe
multicellulari possono esplicare la fotosintesi.
- Classe fitosociologica
- unità superiore di più alto livello della classificazione fitosociologica
definita, nella terminologia fitosociologica, mediante l’apposizione
del suffisso –etea al genere della specie prescelta (es.: Quercetea
ilicis).
- Clima
- sintesi statistica dei parametri atmosferici (temperatura,
precipitazioni, umidità, pressione, venti) che interessano un
territorio per un periodo di tempo sufficientemente lungo, e da cui
dipende la vita delle piante e degli animali.
- Climax
- tappa finale di equilibrio stabile nel processo di successione vegetazionale, che
permane sino a che non variano le condizioni ambientali. Rappresenta
lo stadio di stabilità massima per la vegetazione di un determinato
territorio. L'aggettivo corrispondente è "climacico" o "climatofilo".
- Comofita
- specie vegetale colonizzante rocce ricoperte da detriti vegetali e da un sottile strato di suolo.
- Comunità vegetale
- insieme più o meno omogeneo di piante, appartenenti a entità tassonomiche
diverse, che coesistono in un determinato biotopo. È sinonimo di fitocenosi.
- Conservazione
- ai sensi della Direttiva Habitat, si definisce come un complesso di misure
necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le
popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato
soddisfacente.
- Corine biotopes
- il manuale “Corine biotopes” dell’Unione Europea può essere considerato
come la tipologia europea di riferimento per i diversi tipi di habitat. (storia e autori)
- Corologia
- settore della geobotanica che studia la distribuzione delle specie vegetali sulla
superficie terrestre, in relazione a fattori storici, geografici ed ecologici.
- Corotipi
- tipi di areali indicati attraverso il nome delle zone geografiche interessate dall’areale.
- Deciduo
- bosco in cui gli alberi perdono le foglie entrando in fase di quiescenza nella stagione invernale.
- Direttiva Habitat
- direttiva 92/43/CEE del consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (GU L 206 del 22.7.1992)
- Dune bianche
- aspetto della duna colonizzata dall’Ammophila arenaria in formazione aperta in cui sono visibili zone di sabbia denudata.
- Dune embrionali
- abbozzi di duna che si originano per accumulo di sabbia sulla parte alta delle spiagge.
- Dune grigie
- seguono le dune bianche e sono caratterizzate da una prateria psammofila ben fissata al substrato.
- Dune mobili
- duna giovane o ringiovanita da erosione eolica, con vegetazione aperta e sabbie mobili.
- Ecologia
- scienza che studia gli ecosistemi e quindi le relazioni esistenti tra gli organismi che
formano le biocenosi e l'ambiente in cui si sviluppano (biotopo).
- Ecosistema
- sistema biologico aperto e autoregolato formato dall'insieme delle comunità di
organismi viventi (fitocenosi e zoocenosi) che vivono in un biotopo e
dai processi funzionali delle loro interazioni (ecofunzioni).
- Ecotono
- zona di contatto e transizione rapida tra due ambienti diversi.
- Edafico
- che si riferisce al suolo. Fattori edafici sono le condizioni fisiche e chimiche del
terreno, che hanno influenza sullo sviluppo delle piante.
- Elemento corologico
- ciascuno degli elementi costituenti una flora comprendente un gruppo di specie aventi areali simili.
- Eliofila
- si dice di specie vegetale che tende a vivere in ambienti molto illuminati.
- Elofita:
- pianta acquatica in cui la porzione inferiore del fusto, sommersa ed ancorata al fondo,
porta le gemme perennanti mentre la porzione superiore emersa porta fiori e frutti.
- Emicriptofita
- pianta erbacea perenne con gemme persistenti situate a livello del suolo, coperta
dalle foglie secche durante la stagione invernale.
- Endemica
- specie con areale circoscritto ad un territorio, generalmente di estensione limitata.
- Endoreico
- definisce una regione o a un bacino idrografico le cui acque non
hanno sbocco verso il mare, defluendo in specchi d'acqua interni.
- Esemplare
- ai sensi della Direttiva Habitat, qualsiasi animale o pianta, vivi o morti, delle
specie elencate nell'allegato IV e nell'allegato V; qualsiasi parte o
prodotto ottenuti a partire dall'animale o dalla pianta, nonché
qualsiasi altro bene che risulti essere una parte o un prodotto di
animali o di piante di tali specie in base ad un documento di
accompagnamento, all'imballaggio, al marchio, all'etichettatura o ad un altro elemento.
- Eutrofico
- ambiente ricco di sostanze nutritive.
- Falesia
- parete rocciosa più o meno verticale, generalmente legata al litorale.
- Fitale o sistema fitale
- è l'insieme di zone che giungono fino al limite di compensazione delle alghe fotofile, cioè
fino al punto in cui le alghe fotofile riescono a fotosintetizzare.
Comprende i Piani: Sopralitorale, Mesolitorale, Infralitorale e Circalitorale.
- Fitocenosi
- vedi Comunità vegetale
- Fitosociologia:
- scienza ecologica che studia le biocenosi dal punto di vista botanico. Si
occupa delle comunità vegetali, delle loro relazioni con l'ambiente
e dei processi temporali che le modificano. Si avvale di un metodo
induttivo e statistico, basato sul rilievo fitosociologico della
vegetazione, ed ha come obiettivo la creazione di un sistema
gerarchico in cui l'associazione rappresenta l'unità di base.
- Fitosociologia integrata
- fitosociologia integrata, che integra spazialmente i dati della
fitosociologia classica (-etum),
della fitosociologia seriale (-sigmetum),
della fitosociologia catenale (-geosigmetum)
e della corologia (-chorosigmetum).
- Flora
- insieme delle specie vegetali presenti in un determinato territorio.
- Fluviale
- che concerne il fiume e le sue acque.
- Forma biologica
- categoria morfologico-biologica e strutturale delle specie vegetali, basata su
caratteri esterni originatasi per adattamento o convergenza, in climi
e contesti ecologici diversi. Si fonda sul modo in cui ciascuna
specie, indipendentemente dalla posizione sistematica, supera la
stagione sfavorevole. Le forme biologiche delle piante vascolari
cormofitiche, in base alla classificazione di Raunkiaer, sono:
Terofite, Geofite, Emicriptofite, Camefite, Nanofanerofite e Fanerofite.
- Formazione
- comunità vegetale determinata principalmente dalla fisionomia risultante
dall'organizzazione spaziale e dalla forma biologica delle specie
dominanti.
- Fotofilo
- organismo che predilige zone illuminate dalla luce solare.
- Frutice
- vedi Arbusto
- Fustaia
- popolamento forestale in cui la rinnovazione del soprassuolo si basa su piante nate da seme.
- Gariga:
- formazione
basso-arbustiva a dominanza di camefite, tipica delle regioni a clima
mediterraneo e submediterraneo, ad ecologia termo-xerofila,
generalmente ubicata su substrati ad elevata pietrosità o
rocciosità, con suolo decapitato.
- Geofita:
- pianta perenne con gemme persistenti portate da organi sotterranei (bulbi, tuberi, rizomi).
- Geoserie di Vegetazione
- vedi Geosigmetum
- Geosigmetum
- anche detto Geoserie di Vegetazione, è l'unità di base della
Fitosociologia integrata o del paesaggio. È costituito da più serie
che si sviluppano in contatto tra loro in funzione del variare di un
gradiente ecologico (umidità, topografia, etc.) all'interno del
medesimo distretto o settore corologico.
- Geosinfitosociologia
- vedi Fitosociologia integrata
- Glareicola
- pianta che vive sulla ghiaia.
- Habitat
- ambiente o insieme di fattori ambientali in cui si sviluppa una specie o una
comunità. Ai sensi della direttiva Habitat si riconoscono Habitat naturali e
Habitat d’interesse comunitario
Habitat naturali: ai sensi della Direttiva, sono zone terrestri o acquatiche che si distinguono
grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali.
Habitat d’interesse comunitario: ai sensi della Direttiva Habitat, sono gli habitat che nel
territorio:
- rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale; ovvero
- hanno un'area di ripartizione naturale ridotta a seguito della loro regressione
o per il fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; ovvero
- costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una o più delle
sette regioni biogeografiche seguenti: alpina, atlantica, boreale, continentale,
macaronesica, mediterranea e pannonica e steppica.
- Habitat di una specie
- ai sensi della Direttiva Habitat, ambiente definito da fattori abiotici
e biotici specifici in cui vive la specie in una delle fasi del suo ciclo biologico.
- Idrofita:
- pianta acquatica
parzialmente o totalmente sommersa, portante gemme localizzate in
organi sommersi che assicurano la sopravvivenza nella stagione
invernale. Può essere natante o radicante, a seconda che sia
flottante o ancorata al fondo.
- Illirico
- che interessa i territori montani nord-balcanici, regione montana della costa
settentrionale dell’Adriatico.
- Infralitorale
- piano bentonico il cui limite superiore è dato dalla linea di bassa marea.
Si estende fino alla massima profondità raggiunta dai vegetali
fotofili. In Mediterraneo tale limite è intorno ai -40 m, tuttavia
esso dipende dalle caratteristiche fisico-chimiche dell'acqua ed in
special modo dalla trasparenza della stessa.
- Lentico
- caratterizza gli ambienti e gli ecosistemi acquatici con acque calme, stagnanti o leggermente fluenti.
- Liana
- pianta rampicante legnosa.
- Limite degli alberi
- confine bioclimatico al di là del quale le condizioni climatiche (freddo,
aridità, vento, etc.) rendono impossibile lo sviluppo di formazioni
forestali, sostituite da arbusteti, steppe e praterie. Tale locuzione
viene utilizzata spesso in montagna per indicare il limite superiore
del bosco tra il livello subalpino e alpino.
- Lotico
- caratterizza gli ambienti acquatici di acqua dolce corrente. Le specie di ambienti
lotici vengono dette anche reofile.
- Macaronesico
- della Regione Macaronesica, comprendente le isole Canarie e le Azzorre oltre alla
parte meridionale delle coste del Marocco.
- Macchia
- formazione arbustiva densa, di difficile accesso, in cui predominano gli arbusti
sempreverdi, caratteristica della regione mediterranea.
- Mantello
- formazione lineare arbustiva che si sviluppa ai margini dei boschi, nella fascia di
transizione tra vegetazione arborea ed erbacea, alla quale partecipano specie pioniere e ombrifile.
- Matorral
- termine spagnolo che definisce le vegetazioni legnose basse (da 0.5 a 2 m e più)
xerofile, più o meno sclerofilliche, delle regioni a clima
Mediterraneo. Sono spesso di formazione secondaria, dovuta alla pressione antropica.
- Matricina
- albero che, nella fase di ceduazione di un bosco, viene risparmiato sia allo
scopo di sostituire le ceppaie che vanno eliminate che per garantire la produzione di seme.
- Mediolitorale o mesolitorale
- piano bentonico situato tra il sopralitorale, sempre emerso, e
l'infralitorale sempre sommerso. E’ quindi caratterizzato
dall’alternanza, più o meno regolare, di emersione e di
sommersione dipendente principalmente dalla marea.
- Megaforbieto
- formazione vegetale costituita da grandi erbe, generalmente a foglie larghe,
tipica di suoli ricchi e umidi.
- Mesotrofico
- ambiente con disponibilità media e abbastanza costante di sali minerali.
- Microclima
- clima locale legato all'habitat o alla specie.
- Microgeosigmeto
- vedere Microsigmeto
- Microsigmeto
- secondo Rivas-Martinez (1996), i microsigmeti, in fitosociologia del
paesaggio, sono delle microcatene di vegetazione che, in generale,
non occupano che una decina di metri quadrati. Queste sono delimitate
da particolari situazioni microtopografiche ed edafiche che, in poco
spazio, generano dei micrositi ecologici, o microtesselle, popolate
da comunità permanenti poco stratificate, che sembrano aver
raggiunto un certo equilibrio dinamico.
- Monospecifico
- costituito da una sola specie.
- Mosaico di vegetazione
- insieme di comunità vegetali e dei suoli presenti in una stessa
stazione sotto forma di elementi strettamenti collegati gli uni con gli altri.
- Muscinale
- che si riferisce ai muschi. Qualifica lo strato vegetale più basso di una fitocenosi,
soprattutto forestale, dominata dai muschi.
- Naturalizzata
- pianta non autoctona che si è completamente stabilita in una zona o regione
nuova, dove è in grado di riprodursi e competere con le specie autoctone.
- Nemorale
- qualifica formazioni vegetali e comunità di piante che vivono nel bosco, ma
anche gli ambiti biogeografici e gli ambienti normalmente occupati
dalle foreste caducifoglie. La zona nemorale a foreste caducifoglie
si oppone anche alla zone boreale delle foreste di conifere.
- Ofiolite
- roccia magmatica alpina di colore verde, ricca in serpentino
- Oligotrofico
- ambiente povero di sali basici e quindi di nutrienti.
- Ombrotipo
- tipo climatico che combina la temperatura e la piovosità e definito dai valori
dell’indice obrotermico di Rivas-Martinez (Io).
- Optimum
- valore di un fattore ecologico che raggiunge un livello più favorevole per l’attività
biologica considerata.
- Ordine
- in sintassonomia, unità che raggruppa più alleanze vegetali definita, nella
terminologia fitosociologica, mediante l’apposizione del suffisso
–alia al genere della specie prescelta (es.: Quercetalia
ilicis).
- Orlo
- comunità vegetali che si sviluppano negli spazi ecotonali di contatto tra la vegetazione
arbustiva del mantello e la vegetazione erbacea della prateria.
- Pannonico
- qualifica il dominio fitogeografico che copre la parte orientale del bacino del
Danubio, Ungheria, Romania e Ucraina meridionale. La latitudine
meridionale e la lontananza dall’Atlantico giustificano il
carattere continentale del clima, idoneo per lo sviluppo di
formazioni vegetazionali di tipo presteppico.
- Pascolo
- formazione erbacea naturale, seminaturale o artificiale, generalmente dominata dalle
graminacee, utilizzata dagli erbivori domestici.
- Paucispecifica
- comunità vegetale povera di specie
- Pedogenesi
- l'insieme dei processi di formazione dei suoli.
- Phrygana o Phrygane
- garighe costituite da piante spinose, costituenti tappeti, del
Mediterraneo orientale. La Direttiva Habitat indica in realtà, con
questo termine, anche le garighe spinose del Mediterraneo occidentale
(es.: habitat 5410)
- Piano bioclimatico
- designa ciascun ambiente o gruppo di ambienti che si susseguono secondo un
gradiente altitudinale o latitudinale, delimitato in funzione di
fattori termoclimatici ed ombroclimatici, a ciascuno dei quali
corrisponde una determinata comunità vegetale. Ogni Regione
biogeografica possiede piani bioclimatici peculiari, nei quali si
sviluppano complessi di comunità vegetali con struttura e
composizione floristica proprie, denominati "piani di
vegetazione".
- Pietrificante
- definisce quelle sorgenti in cui l’acqua, molto ricca di bicarbonato di
calcio, forma, al contatto con muschi fontinali, che detraggono ioni
calcio in seguito alla loro attività fotosintetica, un precipitato
di carbonato insolubile.
- Pioniera
- pianta in grado di insediarsi su un substrato nudo, privo di vegetazione o che favorisce
l’evoluzione della vegetazione in un assetto di maggiore complessità.
- Plurispecifica
- descrive una comunità vegetale caratterizzata da diverse specie.
- Pluristratificata
- definisce una comunità vegetale, in genere forestale, caratterizzata da
diversi strati di vegetazione (arborescente, arbustiva, erbacea, muscinale, etc.).
- Polloni
- fusti che hanno origine, in seguito alla ceduazione, da gemme che possono preesistere
sulle ceppaie (gemme proventizie) o che si formano in corrispondenza di calli cicatriziali (gemme avventizie).
- Pontico
- in corologia, si riferisce ai territori fitogeografici prossimi al Mar Nero
(anticamente denominato Ponto Eusino).
- Prateria
- vegetazione erbacea, è detta naturale se è situata al di sopra del limite degli
alberi, al di sotto di detto limite è detta seminaturale ed il suo
mantenimento richiede specifiche attività agro-pastorali, come lo sfalcio o il pascolamento.
- Prostrato
- portameno di una pianta che si sviluppa aderente al suolo.
- Psammofile
- piante e comunità che vivono su suoli sabbiosi.
- Regione biogeografica
- unità tipologica della Biogeografia compresa tra il regno e la provincia.
La regione è un territorio che vanta una vasta flora e fauna
originali con specie, generi o addirittura famiglie esclusive, oltre
che macroserie e macrogeoserie proprie. In base alla Direttiva
Habitat viene definita una mappa biogeografica europea funzionale
all’applicazione della Direttiva stessa e quindi all’individuazione
degli habitat che spesso però afferiscono ad aree biogeografiche
diverse. In Italia vengono riconosciute tre aree biogeografiche:
Alpina, Continentale e Mediterranea in base allo schema a lato riportato.
- Reofila
- descrive specie e comunità vegetali adattate a vivere in acque correnti.
- Ripariale
- che è localizzato sulle rive dei fiumi.
- Ripario
- descrive ciò che è legato agli habitat delle rive fluviali
- Rivulare
- descrive specie o comunità vegetali che si sviluppano nei ruscelli o lungo le loro sponde
- Rizofitico
- definisce la vegetazione che annovera le piante acquatiche provviste
di foglie galleggianti sul pelo dell’acqua ed ancorate al substrato
attraverso le strutture radicali, diffuse in particolare in acque
mediamente profonde, lentiche o leggermente fluenti in presenza di
sedimenti fangosi e soffici.
- Ruderale
- letteralmente "che vive tra i ruderi", si riferisce alla vegetazione nitrofila che
tollera o predilige ambienti disturbati dall’attività umana.
- Sciafila
- si dice di specie vegetale che tende a vivere in ambienti ombreggiati.
- Sclerofilla
- pianta le cui foglie presentano adattamenti particolari, che la rendono rigida. Si
interpreta come un adattamento all'aridità.
- Seminaturale
- vegetazione che ha subito in qualche misura gli effetti del disturbo umano, ma
conserva molte specie spontanee.
- Sempreverde
- pianta che non perde le foglie durante l'inverno e conserva la chioma sempre verde.
- Serie di Vegetazione o Sigmetum
- unità geobotanica che esprime l'insieme di comunità vegetali o
stadi che possono svilupparsi all'interno di uno spazio
ecologicamente omogeneo, con le stesse potenzialità vegetali
(tessella o tessera), e che sono tra loro in rapporto dinamico.
Include perciò tanto la vegetazione rappresentativa della tappa
matura o "testa di serie" quanto le comunità iniziali o
subseriali che la sostituiscono. È sinonimo di sigmetum,
unità di base della Fitosociologia dinamica o Sinfitosociologia.
- Siepe:
- formazione di arbusti di origine artificiale.
- Sigmetum
- vedi Serie di Vegetazione.
- Silicicola
- pianta o comunità legata a terreni silicei, che sono anche generalmente acidificati.
- Sinfitosociologia
- è il secondo livello di analisi nello studio del ricoprimento vegetale.
Essa ha per oggetto gli insiemi di aggruppamenti vegetali legati tra
loro da rapporti dinamici all'interno delle Serie di vegetazione.
- Sintassonomia:
- sistematica delle comunità vegetali o Tassonomia fitosociologica. Ciascuno dei
ranghi che si riconoscono al suo interno è detto sintaxon.
L'unità di base è l'associazione, cui seguono in ordine gerarchico
crescente l'alleanza, l'ordine e la classe.
- Sintaxon
- unità sistematica di qualsiasi grado riconoscibile nella tassonomia delle
comunità vegetali o "Sintassonomia".
- Specie di interesse comunitario
- ai sensi della Direttiva Habitat, le specie che nel territorio di cui
all'articolo 2 della stessa Direttiva:
- sono in pericolo,
tranne quelle la cui area di ripartizione naturale si estende in
modo marginale su tale territorio e che non sono in pericolo né
vulnerabili nell'area del paleartico occidentale, oppure
- sono vulnerabili,
vale a dire che il loro passaggio nella categoria delle specie in
pericolo è ritenuto probabile in un prossimo futuro, qualora
persistano i fattori alla base di tale rischio, oppure
- sono rare, vale a
dire che le popolazioni sono di piccole dimensioni e che, pur non
essendo attualmente in pericolo né vulnerabili, rischiano di
diventarlo. Tali specie sono localizzate in aree geografiche
ristrette o sparpagliate su una superficie più ampia, oppure
- sono endemiche e richiedono particolare attenzione, data la specificità
del loro habitat e/o le incidenze potenziali del loro sfruttamento
sul loro stato di conservazione. Queste specie figurano o potrebbero
figurare nell'allegato II e/o IV o V della Direttiva.
- Specie prioritarie
- ai sensi della Direttiva Habitat, si definiscono tali le specie (vedi
Specie di interesse comunitario punto 1), per la cui conservazione la Comunità ha una responsabilità
particolare a causa dell’importanza della parte della loro area di
distribuzione naturale compresa nel territorio di cui all’articolo
2 della Direttiva. Tali specie prioritarie sono contrassegnate da un
asterisco (*) nell'allegato II della Direttiva.
- Stadio
- vedi Tappa della serie
- Stato di conservazione di un habitat naturale
ai sensi della Direttiva Habitat, si definisce come l'effetto della
somma dei fattori che influiscono sull'habitat naturale in causa,
nonché sulle specie tipiche che in esso si trovano, che possono
alterare a lunga scadenza la sua ripartizione naturale, la sua
struttura e le sue funzioni, nonché la sopravvivenza delle sue
specie tipiche nel territorio di cui all'articolo 2 della Direttiva.
Lo «stato di conservazione» di un habitat naturale è considerato «soddisfacente» quando
- la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono stabili o in estensione,
- la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo mantenimento a lungo termine
esistono e possono continuare ad esistere in un futuro prevedibile e lo
stato di conservazione delle specie tipiche è soddisfacente (vedi
Stato di conservazione di una specie
- Stato di conservazione di una specie
ai sensi della Direttiva Habitat, si definisce come l'effetto della
somma dei fattori che, influendo sulle specie in causa, possono
alterare a lungo termine la ripartizione e l'importanza delle sue
popolazioni nel territorio di cui all'articolo 2;
Lo «stato di conservazione» è considerato «soddisfacente» quando
- i dati relativi all'andamento delle popolazioni della specie in causa
indicano che tale specie continua e può continuare a lungo termine
ad essere un elemento vitale degli habitat naturali cui appartiene,
- l'area di ripartizione naturale di tale specie non è in declino né
rischia di declinare in un futuro prevedibile e
- esiste e continuerà probabilmente ad esistere un habitat sufficiente
affinché le sue popolazioni si mantengano a lungo termine.
- Sito
- ai sensi della Direttiva Habitat, un'area geograficamente definita,
la cui superficie sia chiaramente delimitata.
- Sito di importanza comunitaria
- ai sensi della Direttiva Habitat, un sito che, nella o nelle regioni
biogeografiche cui appartiene, contribuisce in modo significativo a
mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di cui
all'allegato I della Direttiva o una specie di cui all'allegato II
della Direttiva in uno stato di conservazione soddisfacente e che può
inoltre contribuire in modo significativo alla coerenza di Natura
2000 di cui all'articolo 3 della Direttiva, e/o che contribuisce in
modo significativo al mantenimento della diversità biologica nella
regione biogeografica o nelle regioni o nelle regioni biogeografiche
in questione. Per le specie animali che occupano ampi territori, i
siti di importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all'interno
dell'area di ripartizione naturale di tali specie, che presentano gli
elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione.
- Sublitorale
- fascia costiera che rimane costantemente sommersa ed è costituita
dal piano infralitorale e circalitorale.
- Tappa della Serie
- in Fitosociologia dinamica designa ciascuna delle comunità vegetali,
associazioni o stadi chiaramente delimitabili che partecipano al
processo dinamico successionale.
- Terofìta:
- pianta erbacea che completa il suo ciclo vitale in un anno o meno e
attraversa la stagione avversa sotto forma di seme.
- Tessella o tessera
- unità di base della Biogeografia. Corrisponde a un territorio o superficie
geografica, di estensione variabile, ecologicamente omogeneo. A
ciascuna tessella (o tessera) corrisponde una precisa vegetazione
potenziale, un'unica serie di comunità di sostituzione ed un’unica tappa matura.
- Testa di Serie
- all'interno di uno spazio ecologicamente omogeneo (tessella)
corrisponde alla tappa più matura che si realizza nel processo di
successione vegetazionale.
- Tipi di habitat naturali prioritari
- ai sensi della direttiva Habitat si definiscono come quei tipi di habitat naturali che
rischiano di scomparire nel territorio e per la cui conservazione la
Comunità ha una responsabilità particolare a causa dell'importanza
della parte della loro area di distribuzione naturale compresa nel
territorio. Tali tipi di habitat naturali prioritari sono
contrassegnati da un asterisco (*) nell'allegato I della Direttiva.
- Torbiera alta
- torbiera ombrogena, acida, a sfagni alimentata dalle acque meteoriche. Tende
ad avere profili convessi, la cui bombatura è dovuta ad un ottimale
sviluppo degli sfagni nella parte centrale.
- Torbiera bassa
- torbiera piatta che si forma per riempimenti progressivi d’acqua o nelle
zone di affioramento permanente di una falda freatica.
- Torbiera soligena
- torbiera intermedia tra le torbiere alte e le torbiere basse
- Torbiera topogena
- torbiera il cui sviluppo è condizionato dalla topografia, nei siti concavi a
inondazione permanente. Si sviluppano in acqua, sotto la superficie e
originano una torba più o meno mineralizzata.
- Torbiera
- ambiente caratterizzato dall’accumulo di materiale organico decomposto,
formatosi in ambienti scarsamente ossigenati e continuamente, o
quasi, saturi d’acqua (torba).
- Torbiere di transizione
- corrispondono alle torbiere minero-ombrotrofiche o soligene,
alimentate sia dalle acque freatiche sia da quelle meteoriche.
- Vegetazione durevole
- tipologia di vegetazione impedita nell’evoluzione da cause ambientali diverse
(climatiche o edafiche).
- Vegetazione potenziale
- comunità vegetale stabile che esisterebbe in un dato territorio come
conseguenza della successione progressiva in assenza di utilizzo
antropico.
- Xerofìla:
- specie vegetale che predilige gli ambienti aridi.
- Zona afitoica
- viene così definita nelle catene dunali e delle coste rocciose, la prima parte
della successione non interessata dalla presenza di vegetali
superiori in quanto continuamente disturbata dal sopraggiungere dell’acqua marina.
- Zona speciale di conservazione
- ai sensi della Direttiva Habitat, un sito di importanza comunitaria
designato dagli Stati membri mediante un atto regolamentare,
amministrativo e/o contrattuale in cui sono applicate le misure di
conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno
stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o
delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato.
Per la definizione del presente glossario sono state consultate le seguenti opere:
GEHU J.-M., 2006. Dictionnaire de sociologie et synécologie végétales. Fédération Internationale de
Phytosociologie. J. Cramer - Berlin-Stuttgart.
RIVAS-MARTÍNEZ S., Avances en Geobotánica. Discurso de
Apertura del Curso Académico de la Real Academia Nacional de
Farmacia del año 2005, pp. 128.
BIONDI E., CALANDRA R., GIGANTE D., PIGNATTELLI S., RAMPICONI E., VENANZONI
R., 2002. Il paesaggio vegetale della provincia di Terni. Provincia
di Terni – Università di Perugia, pp. 104.
DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO del 21 maggio 1992 relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e
della fauna selvatiche (GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7).
GIACCONE
G., DI MARTINO V. (a cura di). La vegetazione marina. Università
degli Studi di Catania, Dipartimento di Botanica, Centro
Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti e degli
Agro-Ecosistemi
http://www.dipbot.unict.it/frame/vegetazionemarina.htm