95: Foreste di conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche
95A0 : Pinete oromediteranee di altitudine
High oro-Mediterranean pine forests
Il pino loricato (Pinus leucodermis Ant.) sul sistema montuoso del Pollino, Giovanni Spampinato
Codice CORINE Biotopes
42.7 - High oro-Mediterranean pine forests
Sono evidenziati in grassetto i codici già indicati nel Manuale EUR/27.
Codice EUNIS
G3.61 - White-barked pine (Pinus leucodermis) forests
Regione biogeografica di appartenenza
Mediterranea
(fonte:Reference lists) Evidenziare se viene fatto un ampliamento rispetto alla distribuzione riportata nella Reference lists. Indicare in grassetto la regione biogeografica prevalente per l’habitat nel territorio italiano.
Descrizione generale dell’habitat
Balkan endemic forests of Pinus heldreichii or Pinus peuce, restricted to the southern Balkans, Northern Greece and Southern Italy. Accompaning species are Picea abies, Pinus sylvestris, Pinus mugo with understory including Juniperus sibirica, Vaccinium myrtillus, Calamagrostis arundinacea, Brachypodium pinnatum, Luzula luzuloides, Luzula sylvatica, Geranium macrorhizum.
Subtypes :
42.71 White-barked pine forests Local treeline formations of Pinus heldreichii restricted to the southern Balkans, northern Greece and southern Italy, usually open and with an undergrowth formed by stripped grasslands on dry, often stony or rocky soils.
42.72 Macedonian pine woods Pinus peuce formations (Pinion peucis), restricted to the subalpine zone of the high mountains of the Balkan peninsula south to extreme northern Greece (Voras, Varnous, Rhodope).
Testo in lingua inglese, estratto integralmente dal Manuale d’interpretazione EUR/27.
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Pinete di Pinus heldreichii o Pinus peuce, dei Balcani meridionali e nord della Grecia. Pinete mediterraneo-montane e oromediteranee relittuali di Pinus leucodermis ( = Pinus heldreichii var. leucodermis) dell' Italia meridionale.
Queste pinete hanno una struttura aperta con uno strato arboreo diradato e uno strato arbustivo caratterizzato da specie del genere Juniperus (J. hemispherica, J. alpina, subsp. nana). Esse spesso formano un mosaico con le praterie di altitudine a Sesleria e/o Brumus gr. erectus. Si rinvengono su substrati calcareo-dolomitici, su suoli in genere poco evoluti con roccia affiorante e sono localizzati al limite della vegetazione forestale o su costoni rocciosi all’interno della vegetazione forestale a latifoglie decidue mesofila, comunque in aree che beneficiano di fenomeni di nebbie ricorrenti.
La frase diagnostica riporta una sintetica descrizione della fisionomia, della struttura, della distribuzione e della sinecologia dell’habitat, comprendente anche l’inquadramento biogeografico e bioclimatico; ove possibile, indicare il riferimento al piano bioclimatico in accordo con le definizioni utilizzate dalle singole regioni nella ‘Carta delle Serie di vegetazione d’Italia’.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
L’habitat presente in Italia può essere riferito ad un particolare variante che viene proposta come prioritaria.
42.71 I variante - Pinete di pino loricato (Pinus heldreichii o Pinus leucodermis) dei Balcani meridionali e della Grecia settentrionale.G3.612 : Pindus white-barked pine forests
Codice Eunnis: da G3.613 a G3.616
42.71 II* variante - Pinete di pino loricato (Pinus leucodermis = Pinus heldreichii var. leucodermis) dell’Italia meridionale (Pollino, Latronico, M. Alpi, Monti di Orsomarso, Monti della Montea).
Codice Corine 42711 - Italian white-barked pine forests.
Codice Eunnis: G3-611 - Italian white-barked pine forests.
Frase diagnostica degli eventuali sottotipi, preceduta dal corrispondente codice numerico di riferimento (codice Corine Biotops) come indicato nel Manuale d’interpretazione EUR/27. Per eventuali sottotipi non presenti nel Manuale, inserire un numero romano progressivo dopo il codice dell’habitat. Eventuali nuovi sottotipi individuati per l’Italia devono avere una valenza prevalentemente biogeografica e, quando possibile, corrispondere ad una tipologia Corine Biotopes. È utile indicare eventuali varianti di carattere ecologico e floristico.
Elenco essenziale, anche nelle dimensioni, che definisca in modo univoco la combinazione di specie (dominanti e/o frequenti) che caratterizzano l’habitat. Includere, oltre alle specie riportate nel Manuale EUR/27 presenti nel territorio italiano (evidenziate in grassetto), le entità necessarie alla diagnosi dell’habitat a livello nazionale. Le specie caratterizzanti i sottotipi, qualora presenti, saranno seguite dal codice numerico relativo. Se opportuno, indicare le specie di interesse conservazionistico con riferimento a quelle degli Allegati II e IV (* = prioritario, # = non prioritario) della Direttiva.
Riferimento sintassonomico
Le formazioni forestali a Pinus leucodermis presenti sull’Appennino meridionale sono state riferite a due distinte associazioni vegetali entrambe inquadrate nel Daphno oleoidis-Iuniperion alpinaeStanisci 1997. Le formazioni alto montane poste a quote più elevate, al limite della vegetazione della faggeta, tra 1800 e 2100 m sono state riferite al Pino leucodermis-Juniperetum alpinae Stanisci 1997, mentre quelle montane, poste tra 1000 m e 1600, all’interno delle formazioni forestali dei Querco-Fagetea, sono state riferite da al Sorbo graecae-Pinetum leucodermis Maiorca & Spampinato 1999.
Caratterizzazione sintassonomica dell’habitat: utilizzare quale livello di maggior dettaglio l’alleanza o, quando necessario, la suballeanza. Nel caso di interpretazioni ambigue o di incongruenze sintassonomiche di carattere regionale, è opportuno fornire chiarimenti di maggior dettaglio, tenendo presente che la risoluzione delle problematiche sintassonomiche non è prioritaria in questa sede. I syntaxa caratterizzanti i sottotipi devono essere corredati del relativo codice numerico.
Dinamiche e contatti
Le pinete di pino loricato in Italia meridionale sono
localizzate sul gruppo del Pollino e in alcuni sistemi montuosi attigui (Monte
Alpi, Monti di Orsomarso, Monti della Montea, ecc.) sempre su substrati di
natura calcareo-dolomitica a quote comprese tra 1000 e 2100 (Avolio, 1984,
1996; Pennacchini & Bonin, 1975, Bonin 1978). Quelle localizzate nelle aree
alto-montane al limite superiore delle faggete fino a circa 2000 m costituiscono un
particolare formazione climatofila riferita da Stanisci (1997) al Pino
leucodermis-Juniperetum alpinae. In questo conteso le pinete a
pino loricato prendono contatto con le praterie di altitudine del Carici-Seslerietum
nitidae Bonin 1978 e con aggruppamenti a Festuca bosniaca.
Nella fascia delle faggete tra 1000 m e 1600 m le pinete a pino
loricato costituiscono un particolare edafoclimax, localizzato sui costoni e
sulle creste rocciose, riferito Maiorca & Spampinato (1999) al Sorbo
graecae-Pinetum leucodermis. Queste pinete sono in stretta connessione con
le praterie orofile del Seslerio nitidae-Brometum erecti Bruno 1968
subass. seslerietosum apenninae Bruno 1968, che ne
rappresentano uno stadio di degradazione all’interno della serie dinamica. Sulle
rupi strapiombanti le pinete del Sorbo graecae-Pinetum leucodermis
prendono contatto catenale con la vegetazione casmofila ascrivibile al Campanulo
fragilis-Potentilletum nebrodensis Maiorca & Spampinato 1999, mentre
sulle superfici meno acclivi, dove possono svolgersi i processi pedogenetici
prendono contatto con le faggete del Ranunculo brutii-Fagetum Bonin 1967 a quote superiori ai
1400-1500 m
e con quelle dell’ Anemono apenninae-Fagetum (Gentile 1969) Brullo 1984 a
quote più basse.
Collocazione dell’habitat nel Paesaggio vegetale, con riferimento alle analisi sinfitosociologiche e geosinfitosociologiche, in modo da evidenziare le relazioni con altri habitat mettendo in risalto le situazioni di mosaico più complesse. Riportare, nell’ordine, i contatti seriali (dinamici) e quelli catenali che coinvolgono l’habitat, indicando tra parentesi il codice Natura 2000 corrispondente nel caso in cui questi contatti coinvolgano comunità riferibili ad altri habitat della Direttiva. Qualora siano presenti i sottotipi, indicare col relativo codice le eventuali differenze nei contatti dinamici e catenali. Se opportuno, evidenziare l’esistenza di minacce di scomparsa dell’habitat come risultato delle naturali tendenze dinamiche di trasformazione.
Specie alloctone
(facoltativo) Se opportuno, evidenziare la vulnerabilità dell’habitat nei confronti di specie aliene invasive.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Basilicata, Calabria
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio ● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato ● Dato nuovo ● Dato probabile
Sono indicate le sigle delle regioni in cui l'habitat risulta segnalato in base alla banca dati del Ministero. Sono evidenziate in rosso le regioni che non compaiono nella banca dati del Ministero, ma per le quali la presenza dell'habitat è ritenuta certa dai compilatori o dai revisori della scheda; in verde le regioni che non compaiono nella banca dati del Ministero, ma per le quali la presenza dell'habitat è ritenuta possibile/probabile dai compilatori o dai revisori della scheda; in blu le regioni, già presenti nella banca dati del Ministero, per le quali la presenza dell'habitat è da escludere. (Sigle delle regioni italiane: AB= Abruzzo, BS= Basilicata, CL= Calabria, CM= Campania, EM= Emilia-Romagna, FR= Friuli Venezia Giulia, LG= Liguria, LM= Lombardia, LZ= Lazio, ML= Molise, MR= Marche, PG=Puglia, PM= Piemonte, SC= Sicilia, SR= Sardegna, TR= Trentino-Alto Adige, TS= Toscana, UM= Umbria, VL= Valle d'Aosta, VN= Veneto)
Note
1) Per questo habitat si propone di distinguere dal sottotipo della Penisola Balcanica una variante dell’Italia meridionale che per la rarità e per la forte contrazione subita nel recente passato viene proposta come prioritaria. Già nel manuale CORINE Biotopes tali habitat vengono distinti e questa classificazione è stata fatta propria anche dal sistema EUNIS.
2) La posizione sistematica di Pinus leucodermis è controversa, per alcuni autori va considerata una specie autonoma (Pinus leucodermis Antoine) per altri è semplicemente una varietà di Pinus heldreichii (Pinus heldreichii H.Christ var. leucodermis (Antoine) Markgr. ex Fitschen); altri autori infine pongono le due entità in sinonimia. Differenze morfologiche, seppur minime consentono di distinguere queste due entità.
Le pinete a pino mugo dell’Appennino centrale vanno riferiti all’habitat 4070 “Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendretum hirsuti)”.
Commenti rispetto al Manuale d’interpretazione EUR/27. Evidenziare eventuali carenze e/o incongruenze del Manuale europeo rispetto alla situazione italiana, notificando eventualmente il livello di priorità che l’habitat assume nel territorio italiano e motivando l’aggiunta o la rimozione di sottotipi rispetto a quelli elencati nel Manuale europeo. Evidenziare i casi di possibile confusione con altri habitat, specificando le differenze e i criteri per distinguere i tipi.
Riferimenti Bibliografici
AVOLIO S., 1984. Il pino loricato (Pinus leucodermis
Ant.). Annali Istituto Sperimentale per la Selvicoltura 17: 79-153.
AVOLIO S., 1996. Il pino loricato (Pinus
leucodermis Ant.) emblema del Parco Nazionale del Pollino. Volume
Ecosistemi Forestali Studi e Ricerche. Edizioni Prometeo: 1-140.
BONIN G., 1978.
Contribution a la connaissance de la végétation des montagnes de l’Apennin
centro-meridional. PhD thesis. Faculté des Sciences et Techniques St. Jérôme,
Aix - Marseille III., France.
GARGANO D., BERNARDO L., 2006. Defining populations
structure and environmental suitability for the conservation of Pinus leucodermis Antoine in Central
Mediterranean areas". Plant
Biosystems. 140(3): 245-254.
MAIORCA G., SPAMPINATO G., 1999. La vegetazione della
riserva naturale orientata “Valle del Fiume Argentino” (Calabria
Nord-Occidentale). Fitosociologia, 36 (2): 15-60.
PENNACCHINI V.,
BONIN G., 1975. Pinus leucodermis Ant. et Pinus nigra Arn. en
Calabre septentrionale. Ecologia Mediterranea, 1: 35-61.
STANISCI A., 1997. Gli arbusteti
altomontani dell’Appennino centrale e meridionale. Fitosociologia 34:
3-46.
TODARO L., ANDREU L., D’ALESSANDRO C.M., GUTIÉRREZ E., CHERUBINI P.
SARACINO A., 2007. Response of Pinus leucodermis to climate and anthropogenic activity
in the National Park of Pollino (Basilicata, Southern Italy). Biological
Conservation, 137(4): 507-519.
Bibliografia completa di tutti i riferimenti disponibili, anche se ridondanti. È opportuno fornire per ogni scheda tutte le indicazioni bibliografiche che siano di aiuto all’interpretazione e alla conoscenza dell’habitat e dei corrispondenti tipi di vegetazione a livello regionale (riferimenti diversi da quelli già inseriti nel database “PHYSIS”). È comunque previsto l’allestimento di una bibliografia di carattere generale che riguardi l’intero manuale, in cui siano incluse anche le flore e i manuali regionali.