Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

71: Torbiere acide di sfagni

7110*: Torbiere alte attive

englishActive raised bogs

Bulten in torbiera alta a Danta di Cadore (BL). Aspetto con Andromeda polifolia e Vaccinium oxycoccus, Cesare Lasen

Suggestiva facies di torbiera ad Eriophorum vaginatum, presso Cansiglio (BL), C. Lasen

Codice CORINE Biotopes

51.1 - Near-natural raised bogs

Codice EUNIS

C1.4, D1.1, G5.6

Regione biogeografica di appartenenza

Continentale, Alpina (Alp), Mediterranea

Descrizione generale dell’habitat

englishAcid bogs, ombrotrophic, poor in mineral nutrients, sustained mainly by rainwater, with a water level generally higher than the surrounding water table, with perennial vegetation dominated by colourful Sphagna hummocks allowing for the growth of the bog (Erico-Sphagnetalia magellanici, Scheuchzerietalia palustris p., Utricularietalia intermedio-minoris p., Caricetalia fuscae p.).
The term “active” must be taken to mean still supporting a significant area of vegetation that is normally peat forming, but bogs where active peat formation is temporarily at a standstill, such as after a fire or during a natural climatic cycle e.g., a period of drought, are also included.

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Torbiere alte attive ombrotrofe (alimentate prevalentemente da acque meteoriche), acide, povere di nutrienti minerali, dei Piani Bioclimatici Supra-, Oro- e Crioro-Temperato, con vegetazione perenne a dominanza di specie del genere Sphagnum. Il processo di formazione della torba deve essere attivo; possono comunque essere incluse anche situazioni nelle quali tale processo è temporaneamente sospeso o sono presenti fasi di regressione naturale. Raramente viene assunta la forma di torbiera bombata, più spesso si tratta di tappeti di sfagni dai quali emergono cumuli più alti sui quali si insediano le specie più tipiche.  La maggior parte delle torbiere a sfagni italiane sono distribuite sulle Alpi e in misura assai ridotta sull’Appennino settentrionale.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

Combinazione fisionomica di riferimento

Tra le specie indicate nel Manuale EUR/27 possono essere menzionate: Andromeda polifolia, Carex pauciflora, Cladonia spp., Drosera rotundifolia, Eriophorum vaginatum, Odontoschisma sphagni, Sphagnum magellanicum, S. imbricatum, S. fuscum, Vaccinium oxycoccos, Carex nigra (= C. fusca), Carex limosa, Drosera anglica, Drosera intermedia, Eriophorum gracile, Rhynchospora alba, R. fusca, Scheuchzeria palustris, Utricularia intermedia, U. minor, U. ochroleuca.
Possono essere aggiunte Drosera x obovata e D. rotundifolia, Trichophorum caespitosum, Carex echinata, C. rostrata, C. lasiocarpa, Eriophorum vaginatum, Hammarbya paludosa, Vaccinium microcarpum, Politrichum juniperinum, Vaccinium vitis-idaea, Calluna vulgaris.
Nei cumuli degli sfagni sono comuni diverse specie di Alghe, in particolare Desmidiaceae.

Riferimento sintassonomico

La vegetazione delle torbiere alte attive viene riferita prevalentemente all'alleanza Sphagnion medii Kästner et Flössner 1933, inclusa nell'ordine Sphagnetalia medii Kästner et Flössner 1933 (= Sphagnetalia magellanici Kästner et Flössner 1933) e nella classe Oxycocco-Sphagnetea Br.-Bl. et R. Tüxen ex Westoff et al. 1946. Sono inclusi anche gli aspetti riferibili alle alleanze Caricion fuscae Koch 1926 em. Klika 1934 (p.p.) e Caricion davalliane Klika 1934 (p.p.), entrambe inquadrate nell'ordine Scheuchzerietalia palustris Nordhagen 1937 e nella classe Scheuchzerio-Caricetea fuscae R. Tüxen 1937.

Dinamiche e contatti

La vegetazione delle torbiere alte (Sphagnetalia medii) forma sempre un mosaico con quella dell’ordine Scheuchzerietalia palustris, riferibile all’Habitat 7140 ‘Torbiere di transizione e instabili’, e con quella delle torbiere basse fonticole dell’ordine Caricetalia fuscae, riferibile almeno in parte all’Habitat 7130 ‘Torbiere di copertura’.
Il dinamismo della vegetazione nell’ambito delle torbiere è estremamente complesso e si può dire che quasi ogni torbiera possieda suoi schemi particolari. Uno schema generale della successione che si verifica nelle torbiere delle Alpi può essere il seguente. Dal tappeto di sfagni colonizzato da poche ciperacee (quali Carex rostrata, C. lasiocarpa, C. limosa, Rhynchospora alba, ecc.) si passa alle prime associazioni delle torbiere alte (che sono rappresentate rispettivamente dalle associazioni Sphagnetum papillosi e Sphagnetum medii) oppure all’Eriophoro-Trichophoretum caespitosi. È possibile la colonizzazione da parte di specie acidofile proprie delle vegetazioni di brughiera (Habitat 4060 ‘Lande alpine e boreali’). L’evoluzione può proseguire fino ad una copertura arborea della torbiera, con l’associazione Pinetum rotundatae (Habitat 91D0* ‘Torbiere boscose’), il cui insediamento può avvenire sulla vegetazione dello Sphagnetum medii oppure attraverso fasi transitorie rappresentate dallo Sphagnetum fusci e dallo Sphagnetum nemorei.
L’associazione Scirpetum austriaci si sviluppa nel Piano Supratemperato (superiore) e arriva fino a quello Criorotemperato. Si trova sia nelle torbiere alte che nelle torbiere di pendio, ove forma densi popolamenti anche con sfagni. Popolamenti a Trichophorum caespitosum si rinvengono anche nelle zone di torba erosa o degradata ai bordi delle torbiere alte.

All’interno delle pozze (nel cosiddetto ‘occhio della torbiera’) può svilupparsi la vegetazione riferibile alla classe Utricularietea intermedio-minoris ed inquadrabile nell’Habitat 3160 ‘Laghi e stagni distrofici naturali’.

Specie alloctone

Distribuzione dell’habitat in Italia

Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

Le torbiere alte italiane sono distribuite prevalentemente sulla catena alpina, soprattutto nelle Alpi centro-orientali. Resta evidente l’affinità floristica con gli schemi sintassonomici d’oltralpe, ma si accentuano le condizioni di frammentazione e relittualità in relazione al gradiente biogeografico; non aumenta significativamente il numero di specie vicarianti.

I popolamenti residuali di sfagnete acidofile impoverite, al di fuori del proprio areale principale, rappresentati da poche specie e non riconducibili alla tipologia delle torbiere alte, vanno riferiti all'Habitat 7140 'Torbiere di transizione e instabili'. Si tratta di sfagnete da molti Autori riferite all’alleanza Caricion nigrae. Esse sono fortemente condizionale da fattori ecologici non stabili (aridità, forte influenza della falda superficiale, influsso antropico); ciò nonostante hanno una rilevante importanza biogeografica nel contesto appenninico e meritano un appropriato riconoscimento.

Piemonte: La stazione storica di Carex pauciflora della Val Maira citata in Sindaco et al. 2003 come testimonianza di presenza dell’habitat in Piemonte è stata verificata e giudicata non verosimile; viceversa la presenza della specie e dunque potenzialmente dell’habitat di torbiere alte a sfagni è sicura in varie località delle Alpi nordoccidentali distribuite tra la Valsesia e l’Ossola (Pirocchi, 2005). I popolamenti di sfagnete ombrotrofiche delle alpi nordoccidentali, per quanto limitati come estensione, per caratteristiche e composizione floristica sono assimiliabili a quelle della alpi centrali e orientali inquadrate in questo habitat.

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Nomi dei compilatori con e.mail

Roberto Venanzoni - rvenanzo@unipg.it