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53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche5330: Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici
Codice CORINE Biotopes32.22 Tree-spurge formations, 32.23 Diss-dominated garrigues, 32.24
Palmetto brush, 32.25 Pre-desert scrub, 32.26 Thermo-Mediterranean broom fields
(retamares). Codice EUNISF5.5 Arbusteti xero-termofili dell’area
mediterranea. Regione biogeografica di appartenenzaMediterranea
Descrizione generale dell’habitat![]() Scrub formations characteristic of
the thermo-Mediterranean zone. Included here are those formations, for the most
part indifferent to the siliceous or calcareous nature of the substrate, that
reach their greatest extension or optimal development in the
thermo-Mediterranean zone. Also included are the numerous,
strongly characterised, thermophile formations endemic to the south of the
Iberian peninsula, mostly thermo-Mediterranean but sometimes
meso-Mediterranean; in their great local diversity they are a western
counterpart of, and sometimes approach in appearance, the mostly eastern
Mediterranean phryganas, which, however, on account of their strong structural
singularity, are listed separately under 33. Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Arbusteti caratteristici delle zone a termotipo termo-mediterraneo. Si tratta di cenosi piuttosto discontinue la cui fisionomia è determinata sia da specie legnose (Euphorbia dendroides, Chamaerops humilis, Olea europaea, Genista ephedroides, Genista tyrrhena, Genista cilentina, Genista gasparrini, Cytisus aeolicus, Coronilla valentina) che erbacee perenni (Ampelodesmos mautitanicus sottotipo 32.23). In Italia questo habitat è presente negli ambiti caratterizzati da un termotipo termomediterraneo, ma soprattutto laddove rappresentato da cenosi a dominanza di Ampelodesmos mauritanicus può penetrare in ambito mesomediterraneo. Cenosi ascrivibili a questo habitat sono presenti dalla Liguria alla Calabria e nelle isole maggiori, lungo le coste rocciose. In particolare sono presenti lungo le coste liguri, sulle coste della Sardegna settentrionale, della Toscana meridionale e delle isole dell’Arcipelago Toscano, lungo le coste del Lazio meridionale e della Campania, a Maratea, sulle coste calabre sia tirreniche che ioniche, con una particolare diffusione nella zona più meridionale della regione. Per quanto riguarda le coste adriatiche comunità di arbusteti termomediterranei sono presenti dal Salento al Conero, in particolare lungo i litorali rocciosi salentini, garganici, alle isole Tremiti ed in corrispondenza del Monte Conero. In Sicilia e Sardegna tutti i sottotipi si rinvengono anche nell’interno ricalcando la distribuzione del termotipo termomediterraneo. Mentre nell’Italia peninsulare, specialmente nelle regioni meridionali, nelle zone interne sono presenti solo cenosi del sottotipo dominato da Ampelodesmos mauritanicus, la cui distribuzione è ampiamente influenzata dal fuoco. Sottotipi e varianti (compilare se necessario)32.22 - Cenosi a
dominanza di Euphorbia dendroides Euphorbia dendroides è una specie mediterranea
con baricentro di diffusione negli arcipelaghi atlantici prossimi alle coste
europee e nord-africane (Macaronesia), la cui penetrazione nel bacino del
Mediterraneo risale all’epoca tardo terziaria. Si tratta di una specie termofila
che predilige stazioni soleggiate e risulta altamente competitiva su falesie e
versanti acclivi e rocciosi indipendentemente dalla natura del substrato, è
infatti adattata a condizioni di spiccata aridità, essendo una specie estivante,
ossia che perde le foglie nella stagione estiva, caratterizzata dalla maggior
aridità in ambito mediterraneo. Gli ambiti di pertinenza di queste
comunità sono substrati rocciosi compatti e, come rilevato nel caso delle
comunità liguri e laziali i muretti di delimitazione dei terrazzamenti
abbandonati. La fisionomia è quella di un arbusteto più o meno alto a seconda
delle condizioni ambientali e delle specie che accompagnano l’euforbia arborea. Arbusteti ad Euphorbia dendroides si rinvengono dalla
Liguria alla Calabria e nelle isole maggiori, lungo le coste rocciose. In
particolare sono presenti in maniera frammentaria lungo le coste liguri, sulle coste
della Sardegna settentrionale, della Toscana meridionale e delle isole
dell’Arcipelago Toscano, lungo le coste del Lazio meridionale, in
corrispondenza della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, a
Maratea, sulle coste calabre sia tirreniche che ioniche, con una particolare
diffusione nella zona più meridionale della regione. Solo in Sicilia e Sardegna
meridionale queste cenosi si rinvengono anche nell’interno ricalcando la
distribuzione del termotipo termomediterraneo. In particolare in Sicilia questo
termotipo, oltre ad interessare un’ampia fascia lungo la costa, penetra
nell’interno in particolare nella provincia di Trapani, di Agrigento e
Caltanissetta e nella provincia di Catania a sud dell’Etna fino ad interessare
la provincia di Enna. Per quanto
riguarda le coste adriatiche comunità a Euphorbia
dendroides sono presenti dal Salento al Conero, in particolare lungo i
litorali rocciosi salentini, garganici, alle isole Tremiti ed in corrispondenza
del Monte Conero. 32.23 – Garighe
dominate da Ampelodesmos mauritanicus L’ampelodesmo, o
tagliamani, è una grande graminacea che forma cespi molto densi di foglie
lunghe fino a un metro. Questa specie ha un areale di tipo
mediterraneo-occidentale. Per quanto riguarda l’Italia, la specie è
maggiormente diffusa sul versante tirrenico della penisola, dalla Liguria alla
Calabria aumentando progressivamente la sua abbondanza e diffusione; sul
versante adriatico invece è limitata al Monte Conero e al Promontorio del
Gargano ed in piccoli lembi sulle falesie
arenaceo-conglomeratiche della costa abruzzese. Ampelodesmos mauritanicus è
presente anche in Sardegna ed in Sicilia, dove è estremamente diffusa ad
eccezione dell’area etnea. Grazie alla rapidità di ripresa dopo il fuoco, la
diffusione di questa specie è molto ampia, essa costituisce infatti praterie
secondarie che sostituiscono diverse tipologie vegetazionali laddove gli
incendi siano molto frequenti. L’ambito di
pertinenza di queste comunità sono le aree a termotipo termo- o
mesomediterraneo, su substrati di varia natura, l’ampelodesmo è infatti una
specie indifferente al substrato ma predilige suoli compatti, poco areati,
ricchi in argilla e generalmente profondi, infatti si insedia su pendii
rocciosi anche scoscesi ma dove siano presenti accumuli di suolo, come ad
esempio nei terrazzamenti abbandonati. La fisionomia è
quella di una prateria alta e piuttosto discontinua, dove l’ampelodesmo è
accompagnato da camefite o arbusti sempreverdi della macchia mediterranea, da
diverse lianose e da numerose specie annuali. Comunità ad Ampelodesmos mauritanicus ascrivibili a questo sottotipo sono diffuse in Liguria, in Toscana sono presenti sul litorale della Maremma, sul promontorio dell’Argentario e all’Isola d’Elba; in Umbria al Lago di Corbara, sulle colline premartane. Per quanto
riguarda Lazio, Campania e Calabria, oltre alle zone costiere, si rinvengono
comunità ad ampelodesmo sui versanti dei rilievi subappenninici e man mano che
ci si sposta verso sud anche sui rilievi appenninici. In Sicilia questo tipo di
comunità si rinvengono fino alle parti più interne della regione. 32.24 – Cenosi
dominante da palma nana La palma nana ha
areale di tipo stenomediterraneo-occidentale ed in Italia è poco diffusa,
infatti è localizzata in alcune località dei litorali ligure, toscano, laziale
e calabresi; mentre è piuttosto comune in Sicilia e Sardegna. Le comunità in
cui è presente questa specie hanno carattere primario essendo prettamente
rupicole, infatti si sviluppano sulle cenge e nelle fessure delle rupi litorali
subalofile. Per quanto riguarda le coste della penisola la palma nana (Chamaerops humilis) costituisce delle
cenosi discontinue insieme ad altre specie della macchia in cui spesso non è
nettamente dominante. In Sardegna la
palma nana è determinante nella fisionomia di alcune comunità ad olivastro e Juniperus phoenicea, oltre a comunità arbustive con Pistacia lentiscus e talora con Myrtus communis. Queste comunità forestali e arbustive sono rinvenute sull’isola
di S. Antioco, nel Sinis e nella Nurra lungo la costa occidentale. Sulla costa
orientale le comunità a palma nana sono più sporadiche, caratterizzando il
paesaggio vegetale solo in Baronia presso Orosei. In Sicilia
comunità nettamente dominate da Chamaerops
humilis sono presenti con aspetti impoveriti sul Monte Pellegrino ma hanno
la migliore espressione all’estremità occidentale della regione, nella costa
tra Trapani e Termini Imerese. Nella stessa zona in situazioni meno rupicole la
palma nana è associata a Quercus
calliprinos, con habitus arbustivo; all’estremità sud-orientale la palma
nana è presente in comunità dominate da Sarcopterium
spinosum e Thymus capitatus; le
due tipologie vegetazionali appena descritte sono molto interessanti in termini
biogeografici, essendo la quercia di Palestina ed il Sarcopterium spinosum entità ad areale mediterraneo orientale. 32.25 –
Comprende le comunità marcatamente termo-xerofile dei territori più aridi del
Mediterraneo occidentale. In Italia questo tipo di cenosi sono limitate alle
Isole del canale di Sicilia (Egadi, Pelagie e Pantelleria). Si tratta di
comunità dominate da Euphorbia dendroides
e caratterizzate dalla presenza di Periploca
angustifolia, hanno carattere primario, in quanto si insediano su substrato
roccioso comnpatto di varia natura, sia a ridosso della costa che più
internamente. 32.26 – Genisteti
termomediterranei Cenosi litorali
che si sviluppano su substrati rupestri o semirupestri, caratterizzate da
termotipo termomediterraneo, a dominanza di diverse specie del genere Genista. Il genere Cytisus presenta quale unica specie italiana tipica di ambiti a
termotipo termomediterraneo Cytisus
aeolicus, la cui distribuzione è limitata alle isole di Stromboli, Alicudi
e Vulcano, ma costituisce un’unica vera e propria comunità solo in una località di Stromboli. Il genere Genista risulta piuttosto critico, in particolare proprio la sezione ephedrospartum, in cui sono incluse alcune ginestre degli ambiti termomediterranei, è stata oggetto di una revisione che ha previsto la descrizione di nuove entità i cui campioni erano prima inclusi nella specie Genista ephedroides. In particolare in questa sezione vengono oggi incluse, oltre a Genista ephedroides, Genista gasparrini, Genista tyrrhena, Genista cilentina e Genista demarcoi. La prima è limitata alla Sardegna, la seconda alla Sicilia (limitatamente a Monte Gallo, presso Palermo), Genista tyrrhena è presente alle Isole Eolie e in quelle dell’Arcipelago Toscano, Genista cilentina è presente sulla costa campana compresa tra Marina di Asceae Marina di Pisciotta, Genista demarcoi è localizzata in Sicilia, presso Isnello (Madonie). Oltre alle
ginestre di questa sezione costituisce comunità ascrivibili a questo habitat Le garighe dominate da queste ginestre si sviluppano su pendii caratterizzati da substrato di origine vulcanica anche non strettamente costieri (Genista tyrrhena alle Isole Eolie ed Isole Ponziane, spesso su terrazzamenti abbandonati); o su substrato detritico in formazioni di tipo calanchivo in Cilento; su pendii rocciosi strettamente costieri si collocano invece le cenosi a dominanza di Genista ephedroides; Genista gasparrini e Genista demarcoi costituiscono entrambe delle garighe subrupicole. Combinazione fisionomica di riferimentoNelle comunità del sottotipo 32.22 Euphorbia dendroides è in genere
accompagnata dall’olivastro (Olea
europaea) e da altre specie della macchia mediterranea (Pistacia lentiscus, Myrtus communis, Prasium majus, Rhamnus
alaternus, ecc.) che possono risultare più o meno importanti nel
determinare la fisionomia anche a seconda del grado di maturità delle comunità. Risultano molto frequenti, a seconda del contesto biogeografico, Clematis flammula, Viburnum tinus, Cneorum tricoccon in Liguria, Juniperus oxycedrus, Emerus majus (= Coronilla emerus), Colutea arborescens sulle coste adriatiche, e Chamaerops humilis e Clematis cirrhosa sulle coste tirreniche peninsulari e sarde. In Sardegna, assumono un ruolo rilevante anche Asparagus albus e Hyparrhenia hirta,
mentre in Liguria ed in Toscana, così come negli isolotti a largo di
Positano, queste cenosi sono caratterizzate anche dalla presenza di Anthyllis barba-jovis. Gli arbusteti ad Euphorbia dendroides sono caratterizzati dalla presenza di specie del genere Teucrium. In particolare Teucrium flavum è presente lungo le coste di tutte le regioni italiane, Teucrium fruticans è limitato a quelle delle regioni tirreniche e alle isole maggiori, mentre Teucrium marum si rinviene solo in Toscana e Sardegna. Rilevante è la presenza di Brassica incana nelle comunità laziali, specie subendemica delle coste italiane Nelle cenosi del sottotipo 32.23 accompagnano l’ampelodesmo (Ampelodesmos mauritanicus) numerose specie della macchia mediterranea (Pistacia lentiscus, Myrtus communis, Smilax aspera, Asparagus acutifolius); diverse nanofanerofite Cistus salvifolius, Cistus incanus e Coronilla valentina; e camefite mediterranee, quali Micromeria graeca e Argyrolobium zanonii subsp. zanonii diverse specie del genere Fumana, Gypsophia arrostii nelle comunità siciliane e calabresi. Tra le specie erbacee sono frequenti diverse emicriptofite come Bituminaria bituminosa, Pulicaria odora e Elaeoselinum asclepium; mentre le specie annuali più diffuse negli ampelodesmeti sono Brachypodium retusum, Briza maxima, Cynosurus echinatus, Linum strictum, Hippocrepis ciliata. Numerose sono anche le specie lianose, quali Smilax aspera, Asparagus acutifolius, Lonicera implexa, Tamus communis. Le comunità
a Chamaerops humilis sono
caratterizzate dalla codominanza con diverse specie della macchia mediterranea (Pistacia lentiscus, Myrtus communis, Rhamnus
alaternus, Juniperus oxycedrus) o da Euphorbia dendroides. Nelle
comunità sarde spesso la palma nana è accompagnata da Olea europea e Juniperus
phoenicea. Gli arbusteti a Euphorbia dendroides e Periploca
angustifolia sono
caratterizzate oltre che dalle specie della macchia già menzionate per gli
altri sottotipi, anche da Asparagus
stipularis, entità limitata per l’Italia a Sicilia e Sardegna. Le comunità del sottotipo
32.26 sono
caratterizzate oltre che dalle specie del genere Genista che risultano dominanti, da Calicotome villosa, Ampelodesmos
mauritanicus, Myrtus communis per
quanto riguarda il Cilento; da Helichrysum
italicum, Cistus salvifolius e Rosmarinus officinalis le cenosi sarde a
Genista
ephedroides; da Erica multiflora, Erica arborea e Lavandula
stoechas le comunità delle Isole Ponziane, mentre alle Isole Eolie, accanto alle rarissime formazioni a Cytisus aeolicus, i
popolamenti a Genista thyrrena sono
quasi puri. Riferimento sintassonomicoPer quanto
riguarda gli arbusteti a dominanza di Euphorbia
dendroides le comunità adriatiche rispetto a quelle rinvenute sulle coste
tirreniche, ioniche e delle isole maggiori presentano differenze floristiche
legate al contesto biogeografico che le differenziano a livello di associazione
(Géhu & Biondi 1997) ma mantengono notevoli affinità sia composizionali che
fisionomiche e sono quindi tutte riferibili allo stesso gruppo di associazioni
(Oleo-Euphorbieta dendroidis Géhu
& Biondi 1997 dell’alleanza Oleo-Ceratonion
siliquae Br.-Bl. 1936, ordine Pistacio
lentisci-Rhamnetalia alaterni Rivas Martinez 1975, classe Quercetea ilicis Br.-Bl. 1947). La
stessa alleanza è quella di riferimento per le comunità dominate o codominate
da Chamaerops humilis. Per quanto riguarda invece le
praterie ad Ampelodemos mauritanicus,
queste rientrano nella classe Lygeo-Stipetea
Riv.-Mart. 1978 che include le praterie mediterranee termofile dominate da
grosse graminacee cespitose ed in particolare nell’ordine Hyparrenietalia Riv.-Mart. 1978.
Per quanto riguarda l’inquadramento a livello di alleanza per le comunità
siciliane è stata descritta l’alleanza Avenulo-Ampelodesmion
mauritanici Minissale 1994, tuttavia le specie proposte da questi autori
come caratteristiche sono state rinvenute nelle comunità peninsulari solo per
quanto riguarda Il sottotipo 32.25 è riferito, come
riportato nella descrizione del manuale europeo di interpretazione degli
habitat, all’alleanza Periplocion
angustifoliae Rivas Martinez 1975 dell’ordine Pistacio-Rhamnetalia Rivas Martinez 1975. Le cenosi a dominanza di specie del
genere Genista sono inquadrate nella
Classe Cisto Lavanduletea Br.-Bl.in
Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940 e nell’ordine Lavanduletalia Br.-Bl.in Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940 em. Rivas
Martinez 1968 . In particolare sono riferite all’alleanza Calicotomo villosae-Genistion tyrrhenae Biondi 1997 le cenosi delle
isole tirreniche e del Cilento; sono incluse nell’alleanza Teucrion mari Gamisans & Muracciole 1984 le cenosi della
Sardegna; mentre le comunità a Genista
cinerea rilevate in Liguria sono incluse nell’alleanza Lavandulo angustifoliae-Genistion cinereae Barbero, Loisel &
Quézel 1972 dell’ordine Ononodetalia
striatae Br.-Bl. 1950 (Classe Festuco-Brometea
Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl. 1949). Dinamiche e contattiGli arbusteti a Euphorbia dendroides possono avere carattere primario laddove le condizioni stazionali non permettano l’evoluzione della vegetazione verso forme più complesse; tuttavia spesso queste cenosi rappresentano stadi di sostituzione di comunità di macchia alta a Juniperus oxycedrus, J. phoenicea (habitat 5210 – Matorral arborescenti di Juniperus spp.), a Olea europaea (habitat 9320 - Foreste di Olea e Ceratonia) o a mirto e lentisco. Invece se disturbate possono essere sostituite da garighe a cisti o a elicrisi, a Phagnalon spp., Genista corsica o Thymelea hirsuta e Thymus capitatum in Sardegna (habitat 5320 - Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere). I contatti catenali che interessano
le comunità ascrivibili ai sottotipi 32.22, 32.24, 32.25 e 32.26 sono per
quanto riguarda la fascia più prossima alla linea di costa con comunità
casmofitiche alofile (habitat 1240 – Scogliere con vegetazione delle coste
mediterranee con Limonium spp. endemici)
o garighe subalofile (habitat 5320 - Formazioni
basse di euforbie vicino alle scogliere). Internamente invece il
contatto è con l’Oleo-Euphorbietum dendroidis prende contatto, nelle aree interne, con le formazioni perenni dell’Hyparrhenion hirtae (habitat
6220* – Percorsi substeppici di graminacee piante annue dei
Thero-Brachypodietea), con alcuni aspetti riferibili alla vegetazione
casmofitica (habitat 8210 - Pareti rocciose calcaree con vegetazione
casmofitica) e con le garighe nanofanerofitiche a dominanza di Rosmarinus officinalis e Cistus sp.
pl., con le garighe a Cistus sp. pl., anche con le pinete a Pinus halepensis (habitat 9540 – Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici) e con la macchia a dominanza di sclerofille sempreverdi o boschi di leccio
(habitat 9340 - Foreste di Quercus ilex
e Quercus rotundifolia), con cui
queste comunità sono spesso anche in contatto seriale. Le comunità ad Ampelodesmos mauritanicus sono praterie secondarie che
sostituiscono comunità di macchia mediterranea, boschi di leccio e nelle
regioni più meridionali anche boschi a dominanza di roverella. A fronte di
eventi di disturbo che eliminino gli accumuli di suolo su cui si insedia
l’ampelodesmo, questo può essere sostituito da comunità a dominanza di Hyparrhenia hirta o da praterie a
dominanza di terofite (habitat 6220 – Percorsi substeppici di graminaceee
piante annue dei Thero-Brachypodietea).
Nei settori più interni le comunità arbustive che ricolonizzano l’ampelodesmeto
possono essere quasi del tutto prive di specie della macchia mediterranea
essendo costituite principalmente da Spartium
junceum. Le comunità a dominanza di ginestre
della sezione ephedrospartum sono
stadi di sostituzione dei boschi di leccio (habitat 9340 - Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia) e se disturbate vengono sostituite da garighe
a cisti (Cistus salvifolius, C. incanus e C. monspeliensis) o da ampelodesmeti del sottotipo 32.23. Sono
invece in contatto catenale spesso con gli arbusteti a Euphorbia dendroides ascrivibili al sottotipo 32.22. Quindi
attualmente esistono vaste superfici interessate dalla presenza di ginestreti
senescenti, nei quali sono attive le dinamiche di recupero dei ginepreti. Trattandosi in ognuno dei sottotipi
analizzati di comunità caratterizzate da una certa discontinuità sono frequenti
dei pattern a mosaico in cui gli arbusteti mediterranei si alternano a comunità
erbacee dominate da emicriptofite o da terofite (habitat 6220– Percorsi substeppici
di graminaceee piante annue dei Thero-Brachypodietea). Specie alloctoneOpuntia
spp., Agave spp., Carpobrotus spp., Pinus spp., Eucalyptus
spp., Acacia spp. Distribuzione dell’habitat in Italia![]() Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteRiferimenti BibliograficiLavori che riguardano la macrocategoria (Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche) Brullo S., De Marco G., 1989. Anthyllidion barba jovis alleanza nuova dei Crithmo-Limonietea. Archivio Botanico Italiano 65: 109-120. Brullo S., Minissale P., 1997. Su alcune associazioni dell’alleanza Anthyllidion barba jovis del Mediterraneo occidentale. Fitosociologia 32: 161-170. Farris E., Pisanu S., Secchi Z., Bagella M., Urbani M., Filigheddu R., 2007. Gli habitat terrestri costieri e litorali della Sardegna settentrionale: verifica della loro attribuzione sintassonomica ai sensi della Direttiva 43/92/CEE “Habitat”. Fitosociologia 44(1): 165-180. Lavori che riguardano questo specifico habitat Bacchetta G., Bagella S., Biondi E., Farris E., Filigheddu R., Mossa L., 2003. Su alcune formazioni a Olea europaea L. var. sylvestris Brot. della Sardegna. Fitosociologia 40 (1): 49-54. 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Riferimenti Bibliografici onlineNomi dei compilatori con e.mailCarlo Blasi (carlo.blasi@uniroma1.it) Sabina Burrascano (sabina.burrascano@uniroma1.it) |