Oasi Alviano Habitat Italia Valsorda, Gualdo Tadino
mostra didascalie (in ogni campo)

83: Altri habitat rocciosi

8320 : Campi di lava e cavità naturali

englishFields of lava and natural excavations

Fumarole dell'habitat 8320 "Campi di lava e cavità naturali" a Pantelleria, Giovanni Spampinato

Colata laviva del 2002 presso Piano Provenzana sull'Etna riferibile all'habitat 8320 "Campi di lava e cavità naturali", Giovanni Spampinato

Codice CORINE Biotopes

66 - Volcanic features

66.2 - Etna summital communities

66.3 - Barren lava fields

66.4 - Volcanic ash and lapilli fields

66.5 - Lava tubes

66.6 - Fumaroles

Codice EUNIS

H6.1 - Active volcanic features

H6.11 - Italian fumaroles

H6.12 -: Sicilian fumaroles

H6.13 - Pantelleria fumaroles

H6.2 - Inactive recent volcanic features

H6.22 - Etna summital communities

H6.24 - Barren lava fields and flows

H6.25 - Volcanic ash and lapilli fields

H1.4 - Lava tubes

Regione biogeografica di appartenenza

Mediterranea

Descrizione generale dell’habitat

english

Sites and products of recent volcanic activity harbouring distinct biological communities.

Sub-types :

66.1 - Teide violet community. Violetea cheiranthifoliae. Very open formation of the summit of the Teide volcano of Tenerife, above (2700) 3000 metres, with Viola cheiranthifolia and a few individuals of Silene nocteolens and Argyranthemum teneriffae.

66.2 - Etna summital communities. Communities of Mount Etna, above the limit of hedgehog heaths.

66.3 - Barren lava fields. Almost bare lava formations of other volcanoes, and of lower altitudes on Etna and Teide, colonised by, besides communities related to ones covered in other sections, lichens (e.g. Stereocaulon vesuvianum) and invertebrates.

66.4 - Volcanic ash and lapilli fields

66.5 - Lava tubes. Caves formed by hollow basaltic tubes resulting from the cooling of the surface of lava flows whose molten interior continued to flow. The very large tube created by the volcano La Corona of Lanzarote harbours unique communities of invertebrates, in particular, the decapode crustacean Munidopsis polymorpha, endemic to that locality, and several crustaceans of the genus Speleonectes.

66.6 - Fumaroles

Orifices in volcanic areas through which escape hot gases and vapours. Their very extreme environment is colonised by paucispecific but highly distinct communities.

Frase diagnostica dell’habitat in Italia

Ambienti originati da attività vulcaniche recenti che ospitano biocenosi differenziate in relazione alle caratteristiche ecologiche evidenziate nella articolazione in sottotipi. Le biocenosi presenti in questo habitat sono di tipo pioniero, paucispecifiche, caratterizzate spesso da specie endemiche in relazione alle peculiarità del substrato e all’isolamento geografico degli ambienti vulcanici. Sui substrati lavici di nuova formazione i processi pedogenetici portano alla formazione di suoli ricchi in nutrienti con una notevole permeabilità ed aridità edafica che condiziona la vita delle comunità biologiche.

Sottotipi e varianti (compilare se necessario)

In Italia l’habitat 8320 è presente i seguenti sottotipi:

66.2 - Comunità sommitali dell’Etna

Comunità del Monte Etna, poste nella fascia alto montana al di sopra del limite della vegetazione arbustiva pulvinata ad Astragalus siculus, tra i 2500 m e la zona dei crateri sommitali. Queste comunità sono caratterizzate da poche specie pioniere, quasi tutte endemiche, quali Rumex aetnensis, Senecio aetnensis, Anthemis aetnensis. Si tratta di una fitocenosi con scarso grado di copertura localizzate su sabbie vulcaniche incoerenti riferibile al Senecioni aetnensis-Anthemidetum aetnensis Frei 1940 (Frei, 1940; Poli, 1965; Brullo et al., 2005).

66.3 - Campi lavici recenti privi o con rada vegetazione vascolare

Campi lavici di recente formazione posti anche a bassa quota caratterizzati da una vegetazione pioniera crittogamica a briofite e licheni come ad esempio Stereocaulon vesuvianum, Grimmia sp. pl. Le piante vascolari sono assenti o sporadicamente rappresentate.

66.4 – Campi di ceneri e lapilli vulcanici

Depositi piroclastici incoerenti di sabbie, ponice e ceneri vulcaniche prodotti dalle attività esplosive dei vulcani. Possono presentarsi prive di vegetazione o colonizzate da una vegetazione pioniera terofitica effimera molto specializzata.

66.5 – Grotte da scorrimento lavico

Grotte basaltiche derivanti dal raffreddamento superficiale delle colate laviche che continuano a scorrere all’interno di gallerie prodotte dallo scorrimento delle lave fluide. Sono diffuse soprattutto sull’Etna in relazione alla tipologia di eruzione che caratterizza questo vulcano.

66.6* – Fumarole. (proposto come prioritario)

Spaccature del terreno in aree vulcaniche attraverso le quali sono emessi gas caldi e vapori.

Si tratta di ambienti estremi colonizzati da comunità paucispecifiche caratterizzate da specie molto specializzate. L’imboccatura delle fumarole è colonizzata da una successione di microfitocenosi dove giocano un ruolo importate alcune briofite, come Campylopus pilifer subsp. vaporarius, Calymperes erosum, Rhynchostegium strongylense e poche altre piante vascolari come Radiola linoides e Cyperus polystachyus.

Questo sottotipo, in relazione alla sua rarità, all’interesse naturalistico, alle minacce rappresentate dalla frequentazione turistica e dall’uso a fini termale delle fumarole, si propone che venga considerato prioritario.

Combinazione fisionomica di riferimento

In relazione a sottotipo le specie caratterizzanti questo habitat sono:

66.2 - Comunità sommitali dell’Etna

Piante vascolari: Anthemis aetnensis, Rumex aetnensis, Senecio aetnensis, Anthemis aetnensis e Hypochoeris robertia

66.3 - Campi lavici recenti privi o con rada vegetazione vascolare

Licheni: Stereocaulon vesuvianum, Neofuscelia pull., Xanthoparmelia conspersa, Lecidea fuscoatra; . Briofite: Grimmia laevigata, Grimmia trichophylla, G. ovalis, G. montana, Coscinodon cribrosus, Racomitrium lanuginosum.

66.4 – Campi di ceneri e lapilli vulcanici:

Piante vascolari: Scleranthus aetnensis, Rumex scutatus, Artemisia campestris subsp. variabilis, Scrophularia canina subsp. bicolor, Glaucium flavum, Silene vulgaris subsp. tenoreana,

66.5 – Grotte da scorrimento lavico

Briofite (alcune presenti anche con forme cavernicole): Thamnobryum alopecurum, Plasteurhynchium striatulum, Isopterygiopsis pulchella, Rhynchostegiella tenella, Fissidens gracilifolius, Epipterygium tozeri, Amphidium mougeotii, Timmia bavarica.

* 66.6 – Fumarole:

Piante vascolari: Radiola linoides, Kichxia cirrhosa, Cyperus polystachyus. Briofite: Calymperes erosum, Campylopus pilifer subsp. vaporiarius, Rhynchostegium strongylense, Trematodon longicollis, Isopterygium tenerum.

Riferimento sintassonomico

L’habitat 8320 inquadra aspetti vegetazionali molto differenziati accumunati dal fatto che si localizzano in ambienti originati di recente dalla attività vulcanica. In relazione al sottotipo sono qui di seguito elencati i sintaxa di riferimento.

66.2 - Comunità sommitali dell’ Etna

La fascia alto montana superiore è caratterizzata da una vegetazione a basso grado di copertura riferita la Senecioni aetnensis-Anthemidetum aetnensis Frei 1940, associazione del Rumici-Astragalion siculi Poli 1965.

66.3 - Campi lavici recenti privi o con rada vegetazione vascolare.

La colonizzazione iniziale delle lave dell’Etna e del Vesuvio e svolta da cenosi a netta dominanza di Stereocaulon vesuvianum riferite ad uno specifico aggruppamento del Parmelion conspersae Hadač 1944 et. al. Successivamente sui campi lavici si insedia una vegetazione briofitica epilitica più o meno acidofila di pertinenza della classe Grimmietea alpestris Hadač & Vondracek in Ježek & Vondràček 1962 e nello stadio più maturo rientrante nella classe Ceratodonto purpurei-Polytrichetea piliferi Mohan 1978.

66.4 – Campi di ceneri e lapilli vulcanici

Vi si rinvengono spesso radi pratelli terofitici silicicoli come sull’Etna, dove nelle fascia alto-montana è presente un tipico aggruppamento vegetale a Scleranthus aetnensis, rientrante nella classe Tuberarietea guttatae (Br.-Bl. in Br.-Bl. et al. 1952) Rivas Goday & Rivas Martinez 1963.

66.5 – Grotte da scorrimento lavico

In questo tipo di ambiente si possono riscontrare alcune fitocenosi crittogamiche fortemente mesofile e marcatamente sciafile di pertinenza delle classi fitosociologiche Ctenidietea mollusci Hübschmann ex Grcić 1980 e Cladonio digitatae-Lepidozietea reptantis Ježek & Vondràček 1962.

66.6* – Fumarole:

Alle imboccature delle fumarole presenti nel Mediterraneo si crea un ambiente microclimatico caldo e umido di tipo tropicale che ospita comunità briofitiche riferite alla classe Campylopodetea vaporarii Brullo, Privitera & Puglisi ex Brullo, Privitera & Puglisi 2006.

Dinamiche e contatti

In relazione alla sotto tipologia le relazioni dinamiche e i contatti catenali sono molto variabili.

66.2 - Comunità sommitali dell’ Etna

Nella fascia oromediterranea superiore che sull’Etna si estende tra 2400-2500 e 2900-3000 m la vegetazione tipica di questo habitat del Senecioni aetnensis-Anthemidetum aetnensis costituisce una formazione stabile di tipo climacico (Poli, 1965; Pignatti et al., 1980, Brfullo et al., 2005). A quote più basse, questo habitat compone talra un mosaico con la vegetazione pulvinata dell’ Astragaletum siculi e rappresenta uno stadio nella serie dinamica di colonizzazione dei substrati incoerenti che evolve verso la vegetazione tale associazione (Poli, 1965, Mercurio & Spampinato 2008).

66.3 - Campi lavici recenti privi o con rada vegetazione vascolare

La fase iniziale nella colonizzazione delle superfici laviche è sostenuta dai liche e in particolare dall’agg. A Stereocaulon vesuvianum, seguono le comunità brifitiche, rappresentate nel piano basale e collinare dal Grimmietum commutatae-campestris, sostituita in altitudine dalle associazioni Coscinodontetum cribrosi, Grimmietum ovatae e Grimmietum montanae. Queste ultime associazioni rappresentano il primo stadio della serie dinamica relativa alla colonizzazione briofitica delle lave di quota, che si evolve verso uno stadio più maturo rappresentato dall’associazione terri-sassicola Racomitrietum lanuginosi.

66.5 – Grotte da scorrimento lavico

L’ambiente è conservativo e, quindi, non si può evidenziare una serie dinamica. Nelle grotte di bassa quota è presente l’associazione Rhynchostegielletum algirianae, mentre nella zona subliminare di diverse grotte poste a quote elevate si rinviene Pohlio crudae-Amphidietum mougeotii, e sporadicamente Rhabdoweisietum fugacis e Pohlietum crudae subass. timmietosum bavaricae.

66.6* – Fumarole

Anche questo tipo di habitat è conservativo e le relazioni che intercorrono tra i diversi aspetti briovegetazionali riscontrati sono di tipo catenale. L’associazione più comune, strettamente legata alla bocche fumaroliche, è Campylopodetum vaporarii, briocenosi più o meno fotofila, igrofila e marcatamente termofila. In condizioni di spiccata sciafilia si rinviene Calymperetum erosi, presente solo a Pantelleria. In condizioni di minore igrofilia si riscontra, invece, Isopterygio teneri-Cyperetum polystachyi, presente solo ad Ischia. Attorno alle sorgenti gassose in Toscana e Lazio è presente una variante di vegetazione geotermale acidofila paucispecifica con Agrostis canina ssp. montelucciiA. castellana

Specie alloctone

Distribuzione dell’habitat in Italia

Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia

● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile

Note

L’habitat è presente per le zone vulcaniche del territorio italiano.

Come evidenziato precedentemente si  propone come prioritario l'habitat nella sua variante 66.6* "Fumarole" in considerazione della sua rarità, dell'interesse naturalistico e delle minacce rappresentate dalla frequentazione turistica e dall’uso a fini termali delle fumarole.

Riferimenti Bibliografici

AGOSTINI, R. 1975 – Vegetazione pioniera del Monte Vesuvio: aspetti fitosociologici ed evolutivi. Arch. Bot. Biogeogr. Ital. 51: 11-34.

APRILE G.G., GAROFALO R., COCCA M.A., RICCIARDI, M. 2001 – La flora lichenica del complesso Somma-Vesuvio (Napoli). Alliona, 38: 195-205.

APRILE G.G., GRILLO M., CANIGLIA G.M., GAROFALO R., 2004 – Vegetazione lichenica Stereocaulon vesuvianum Pers. in aree del Vesuvio e dell’Etna (Italia meridionale). Atti XVII° Convegno annuale, Società Lichenologica Italiana - Genova, 30 settembre – 1 ottobre 2004.

BARBAGALLO C., BRULLO S. & SIGNORELLO P., 1983 - Note fitosociologiche sulla vegetazione delle Isole Eolie. Boll.Acc.Gioenia Sci.Nat. 16(321):7-16.

BRULLO S. & SIRACUSA G. 1996 - Studio fitosociologico dell’isola di Linosa. Doc. Phytosoc., n. s., 16: 123-174.

BRULLO S., CORMACI A., GIUSSO DEL GALDO G., GUARINO R., MINISSALE P., SIRACUSA G., 2005 – A syntaxonomical survey of the sicilian dwarf shrub vegetation belonging to the class Rumici-Astragaletea siculi. Ann. Bot. n.s. 5: 57-104.

BRULLO S., DI MARTINO A., MARCENO C., 1977 – La vegetazione di Pantelleria: studio fitosociologico. Catania, 1977

BRULLO S., PRIVITERA M. & PUGLISI M., 2001 – Phytogeographical considerations on the fumarole bryoflora from Mediterranean and Macaronesian areas. Bocconea 13: 329336.

BRULLO S., PRIVITERA M. & PUGLISI M., 2004 – Bryophyte vegetation of the fumaroles from some Mediterranean and Macaronesian territories. Nova Hedwigia, 78(3-4): 367-387

CARUSO D. & BRISOLESE S., 1974 – Ricerche bio-ecologiche sulla fauna delle grotte di Sicilia. I. Isopodi terrestri delle grotte vulcaniche dell' Etna. Animalia, I, (1/3): 123-133.

FERRO G., FURNARI F., 1968 - Flora e vegetazione di Stromboli (Isole Eolie). Arch. Bot. Biogeogr. Ital., 44 (1-2): 21-45., (3): 59-85.

FREI M., 1940 – Die pflanzen-assoziationen der alpinen stufe des Äetna. Ber. Geob. Forsc. Inst. Rübel Zürich 1939: 86-92.

GIANGUZZI L., 1999 – Vegetazione e bioclimatologia dell'Isola di Pantelleria (Canale di Sicilia). – Braun-Blanquetia, 20: 1-74. Camerino (MC).

LO GIUDICE R. & PRIVITERA M. 1981 – Contributo alla conoscenza della brioflora cavernicola dell' Etna. Arch. Bot. e Biogeogrf. Ital. 57 (1/2): 171-192.

LO GIUDICE R. & PRIVITERA M. 1983 – Sulla brioflora di alcune grotte etnee (Grotta Forcato, Grotta delle Palombe, Grotta dei Ladri). Arch. Bot. e Biogeogrf. Ital. 59 (3/4) 137-157.

LOPPI S. & BONINI I., 2000 – Lichens and mosses as biomonitors of trace elements in areas with thermal springs and fumarole activity (Mt. Amiata, Italy). Chemosphere, 41: 1333-1336.

MAZZOLENI S., RICCIARDI M. & APRILE G.G. 1989 – Aspetti pionieri della vegetazione del Vesuvio. Ann. Bot. (Roma) 47, Suppl. 6: 97-110.

MAZZOLENI, S. & RICCIARDI, M. 1993 – Primary succession on the cone of Vesuvio. Bull. Brit.Ecol. Soc. 12: 101-112.

PASTA S., LO CASCIO P., 2002 – Contributi alla conoscenza botanica delle isole minori circumsiciliane. II. Note tassonomiche e geobotaniche sulla flora delle Isole Eolie. – Naturalista sicil., S. 4, 26 (3-4.): 131-145.

POLI E., 1959a – Sulla genesi di alcune grotte dell' Etna. Boll. Acc. Gioenia di Sc. nat. in Catania, sr. IV, 5 (1): 1-17.

POLI E., 1959b – Genesi e morfologia di alcune grotte dell' Etna. Boll. Soc. Geogr. Ital.,9/10:3-14.

POLI E., 1965 - La vegetazione altomontana dell'Etna - Flora et Vegetatio Italica. Memoria 5: 1-241. Ed. Gianasso.

POLI E., GRILLO M., 1974-’75 – La colonizzazione vegetale della colata lavica del 1381. Atti Ist. Lab. Critt. Univ. Pavia, se. 6, 10: 127-186.

POLI MARCHESE E., GRILLO M., LO GIUDICE R., 1995 – Aspetti del dinamismo della colata lavica del 1651 del versante orientale dell’Etna. Coll. Phytosoc., 24: 242-264.

POLI MARCHESE, E., GRILLO M., 2000 – Vegetation dynamics on lava flows on Mt. Etna.Proceedings IAVS Symposium, pp. 210-213. Uppsala

POLI, E. 1970 – Vegetazione nano-terofitica su lave dell’Etna. Arch. Bot. Biogeogr. Ital. 46: 89-100.

PRIVITERA M., PUGLISI M., 1996 - La vegetazione briofitica dell’Etna (Sicilia, Italia). Braun-Blanquetia, 19. pp. 59.

PRIVITERA M., PUGLISI M., 2004 - La vegetazione briofitica della Sicilia. Braun-Blanquetia, 34: 129-141.

RONSISVALLE G.A., 1969 – Flora e lineamenti della vegetazione di Ustica. – Giorn. Bot. Ital., 103:1-63.

SELVI F, BETTARINI I. 1999. – Geothermal biotopes in Central-western Italy from a botanical viewpoint. In Raschi A., Vaccari, P. F. and Miglietta F. (eds.) Ecosystem response to CO2 : the MAPLE project results, pp. 1-12. European Commission: Research Directorate-General, Brussels.

SELVI F. 1997. – Acidophilic grass communities of CO2-springs in central Italy: composition, structure and ecology. In: Raschi A., Miglietta F., Tognetti R. & Van Gardingen P. R. (Eds.), Plant Responses to Elevated Carbon Dioxide: Evidence from Natural Springs, pp. 114-133. Cambridge University Press.

SELVI F., STEFANINI P. 2005. Biotopi naturali e aree protette nella Provincia di Grosseto. Componenti floristiche e ambienti vegetazionali. Provincia di Grosseto, U.O.C. Aree Protette e Biodiversità, 141, pp. 

Riferimenti Bibliografici online

Nomi dei compilatori con e.mail

Giovanni Spampinato gspampinato@unirc.it

Marta Puglisi (puglisi@dipbot.unict.it)