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83: Altri habitat rocciosi8330 : Grotte marine sommerse o semisommerse
Codice CORINE Biotopes11.26
- Undersea caves Codice EUNISA1.4 -Features of
littoral rock A1.44 -
Communities of littoral caves and overhangs A3.7 -Features of
infralittoral rock A4.7 -Features of circalittoral rock A4.71 - Communities of circalittoral caves and overhangs
C3 Codice Barcellona Convention UNEP(OCA) / MED WG.143/5 (Hyères experts report, 1998) Biocenosi
più rilevanti (e/o segnate con asterisco facies e associazioni considerate
prioritarie nelle SDF/ASPIM): II.
4. 3. Biocenosis of the Mediolittoral caves / Biocenosi delle Grotte Mediolitorali v II.
4. 3. 1. Association with Phymatolithon lenormandii and Hildenbrandia rubra / Associazione a Phymatolithon lenormandii e Hildenbrandia rubra v IV.3. 2. Semi-dark caves (also in enclave in
upper stages) Grotte
semi-oscure (anche in enclave negli strati superiori) IV. 3. 2. 1.Facies with Parazoanthus axinellae Facies a Parazoanthus axinellae v IV. 3. 2. 2.Facies with Corallium rubrum Facies
a Corallium rubrum IV. 3. 2. 3.
Facies with Leptopsammia pruvoti Facies
a Leptopsammia pruvoti v V. 3. 2. Caves and ducts in total darkness (in eclave
in the upper stages) Grotte
e anfratti a oscurità totale [biocenosi
presenti in isole di popolamento (enclave) anche nei piani superiori]
Regione biogeografica di appartenenzaMediterranea Descrizione generale dell’habitat![]() Caves
situated under the sea or opened to it, at least at high tide, including
partially submerged sea caves. Their bottom and sides harbour communities of
marine invertebrates and algae. Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Grotte
situate sotto il livello del mare e aperte al mare almeno durante l’alta marea.
Vi sono comprese le grotte parzialmente sommerse. I fondali e le pareti di
queste grotte ospitano comunità di invertebrati marini e di alghe. La
biocenosi superficiale è ubicata nelle grotte marine situate sotto il livello
del mare o lungo la linea di costa e inondate dall’acqua almeno durante l’alta
marea, comprese le grotte parzialmente sommerse. Queste possono variare
notevolmente nelle dimensioni e nelle caratteristiche ecologiche. Le alghe
sciafile sono presenti principalmente alla imboccatura delle grotte. Questo
habitat comprende anche le grotte semi-oscure e le grotte ad oscurità totale.
Il popolamento è molto diverso nelle tre tipologie. Il
popolamento tipico della biocenosi si trova in corrispondenza di grotte
mesolitorali. Hildenbrandia rubra e Phymatolithon lenormandii sono le specie
algali presenti e caratterizzanti. Sembra che l’abbondanza di H. rubra sia condizionata più dal grado
di umidità che dall’ombra stessa. In certe fessure può prosperare anche la
rodoficea Catenella caespitosa,
frequente in Adriatico e sulle coste occidentali italiane. La
facies a Corallium rubrum è l’aspetto
più diffuso della biocenosi delle grotte sommerse e semi-oscure. Il popolamento
più denso si trova principalmente sulla volta delle grotte e al di fuori di
queste nella parte più bassa degli strapiombi. Questa facies ancora si può
trovare in ambienti del circalitorale inferiore (Biocenosi della Roccia del
Largo) o forse anche di transizione al batiale sino a profondità di circa 350m
su superfici di fondi rocciosi. Facies della biocenosi si possono trovare in grotte sommerse ubicate
sia nell’infralitorale sia nel circalitorale. In questa ubicazione
l’imboccatura è ricca di alghe calcaree (Corallinacee e Peissonneliacee) e non
calcaree ( Palmophyllum crassum, Halimeda
tuna, Flabellia petiolata, Peyssonnelia sp.pl. non calcaree, ecc.).
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)Combinazione fisionomica di riferimento
La
componete algale è rappresentata da specie sciafile, a tallo calcificato e non,
a portamento frondoso nella parte più prossima all’imboccatura e a portamento
incrostante nella parte più interna. La ricchezza specifica e i valori di
ricoprimento si riducono drasticamente procedendo verso l’interno delle cavità
fino ad azzerarsi. I taxa dominanti e più diffusi sono: Palmophhyllum crassum, Hildenbrandia
rubra, Peyssonnelia armorica, Peyssonnelia
sp. pl., Neogoniolithon brassica-florida,
Lithophyllum stictaeforme, ecc. La
componente algale ovviamente manca completamente nelle grotte ad oscurità
totale.
Riferimento sintassonomico
La vegetazione algale non è specifica dell’ambiente delle grotte marine ma tipica di ambienti sciafili del circalitorale rinvenibili anche nelle grotte localizzate comunemente nel mediolitorale e nell’infralitorale. Sono presenti varie associazioni riconducibili alle classi Entophysalidetea Giaccone 1993 per le grotte semissommerse e Lithophylletea Giaccone 1965 emend. Giaccone 1994 per le grotte permanentemente sommerse ubicate nel sistema fitale del dominio bentonico del Mediterraneo.
CLASSE: ENTOPHYSALIDETEA
Giaccone 1993. Car. class. Brachytrichia
quojii ORDINE: RALFSIETALIA
VERRUCOSAE Giaccone 1993. Car. ord. Ralfsia verrucosa Nemoderma
tingitanum Gastroclonium
clavatum Corallina elongata All. Ralfsion verrucosae Giaccone 1993. Car. all. Ralfsia verrucosa Nemoderma
tingitanum Gastroclonium
clavatum Corallina
elongata Ass. Phymatolithetum lenormandii Giaccone
1993. Car.
ass. Phymatolithon lenormandii Peyssonnelia armorica Hildenbrandia rubra Gymnothamnion
elegans Subass.
Catenelletosum caespitosae Battelli
2005 Sp. diff. Catenella caespitosa Classe: Lithophylletea Giaccone 1965 emend. Giaccone 1994 Car. Classe: Lithophyllum stictaeforme Peyssonnelia
rubra Peyssonnelia
inamoena Rhodymenia
ardissonei Ordine: Rhodymenietalia Boudouresque 1971 emend. Giaccone 1994 Car. Ord.: Botryocladia botryoides Cutleria chilosa Eupogodon planus Mesophyllum lichenoides Nereia filiformis Phyllophora crispa Rhodymenia
ardissonei Valonia macrophysa All.: Schotterion nicaeensis Boudouresque & Cinelli 1971 emend. Giaccone 1994 Car.All.: Lomentaria
clavellosa Cruoria cruoriaeformis Halurus flosculosus Lomentaria articulata Ass.: Schotteretum nicaeensis Berner 1931 Car. Ass.: Gymnogongrus crenulatus Schottera nicaeensis Ass.: Rhodymenietum
ardissonei Pignatti 1962 Car. Ass.: Chondracanthus acicularis Rhodophyllis divaricata Rhodymenia
ardissonei All.: Peyssonnelion squamariae Augier & Boudouresque 1975 emend. Giaccone1994 Car. All.: Botryocladia
botryoides Cutleria chilosa Eupogodon planus Mesophyllum lichenoides Nereia filiformis Phyllophora crispa Valonia macrophysa Ass.:
Flabellio-Peyssonnelietum squamariae Molinier 1958 Car. Ass.: Flabellia petiolata Peyssonnelia squamaria Osmundaria volubilis ORdine: Lithophylletalia Giaccone 1965 Car. Ord.: Halimeda tuna Peyssonnelia
polymorpha Peyssonnelia
rosa-marina f. saxicola Polysiphonia
sanguinea Rhodymenia
pseudopalmata All.: Lithophyllion stictaeformis Giaccone 1965 Car. All.: Halimeda
tuna Peyssonnelia
polymorpha Peyssonnelia
rosa-marina f. saxicola Polysiphonia
sanguinea Rhodymenia
pseudopalmata Ass.: Lithophyllo-Halimedetum tunae Giaccone 1965 Car. Ass.: Halimeda
tuna Lithophyllum stictaeforme Sp.
diff. di
facies nella biocenosi del Coralligeno Lithothamnion philippii Lithothamnion philippi f. alternans Mesophyllum lichenoides Neogoniolithon brassica-florida Peyssonnelia rosa-marina f. saxicola Peyssonnelia polymorpha Spongites fruticulosus Titanoderma (Lithophyllum) pustulatum Ass.: Rodriguezelletum strafforelloi Augier
& Boudouresque 1975 Car. Ass.: Blastophysa rhizopus Ceramium bertholdii Polysiphonia subulifera Rodriguezella pinnata Rodriguezella bornetii Rodriguezella strafforelloi Spermothamnion johannis Sphacelaria plumula
Dinamiche e contattiLe
grotte sono habitat conservativi caratterizzati da biocenosi stabili nel tempo.
Questo
habitat ha contatti catenali con l’habitat 1170 “Scogliere” ed in particolare con gli
ambienti sciafili sviluppati su pareti, strapiombi e sulle rocce del
circalitorale inferiore e del batiale superiore. Le
grotte marine sono caratterizzate nella parte esterna dell’imboccatura da
comunità di alghe frondose e più internamente da
comunità di alghe incrostanti che competono per lo spazio con Madreporari (Astroides calycularis ) e con Spugne. Specie alloctone
Womersleylla setacea,
Acrothamnion preissii. Specie animali importantiLa componente animale varia molto in relazione alla tipologia e alle caratteristiche ecologiche delle grotte. In quelle del mesolitorale i taxa più importanti sono poriferi, celenterati, briozoi, serpulidi, crostacei, tra questi ultimi è tipica la forma ipobionte dello ctamalo Euraphia depressa.
Tra i poriferi si possono ricordare Petrosia ficiformis, Clathrina clathrus, Chondrosia reniformis, Diplastrella bistellata. Tra i serpulidi Serpula vermicularis, Vermiliopsis labiata, Protula tubularia.
Tra i madreporari Leptopsammia pruvoti e Polycyathus muellerae. Tra i crostacei decapodi Dromia personata, Herbstia condyliata, Lysmata seticaudata, Stenopus spinosus e sciami del misidiaceo Hemimysis speluncola. Tra i pesci occorre ricordare la brotola nera Grammonus ater tipico osteitta di grotta anche profonda. Alcune grotte, in particolare in Sardegna, erano frequentate dalla foca monaca (Monachus monachus).
Il popolamento delle parti semi-oscure delle grotte è caratterizzato dalla scomparsa di grandi forme erette e, in particolare, di filtratori passivi, come le gorgonie. Comprende una ricca fauna di spugne con rivestimenti talora molto spessi (Agelas oroides, Aplysina cavernicola, Haliclona (Halichoclona) fulva, Haliclona (Rhizoniera) viscosa). Gli cnidari sono ben rappresentati dal corallo rosso (Corallium rubrum) e da numerose sclerattinie (Caryophyllia inornata, Hoplangia durotrix, Leptosammia pruvoti, Phyllangia mouchezii) spesso riunite in aggregazioni monospecifiche. Non mancano gli idroidi (Eudendrium racemosum, Halecium beani, Obelia bidentata). I briozoi, sebbene meno importanti fisionomicamente, sono molto abbondanti (Adeonella calveti, Celleporina magnevillana, Escharoides coccinea, Reteporella mediterranea, Smittoidea reticulata, Turbicellepora avicularis), è inoltre presente l’ascidia Pyura dura. I crostacei ed i pesci sono presenti con specie di grandi dimensioni molto ricercate come le cicale (Scyllarus arctus, Scyllarides latus), l’aragosta (Palinurus elephas), l’astice (Homarus gammarus) per i crostacei decapodi, la cernia (Epinephelus marginatus), la corvina (Sciaena umbra), la mostella bruna (Phycis phycis), il gronco (Conger conger) per i pesci. Altre specie più piccole sono tipiche di questo tipo di biotopo, come i gamberetti Palaemon serratus e Lysmata seticaudata, il pesce Gammogobius steinitzi.
Il popolamento delle grotte oscure è più povero in specie in confronto con quello delle grotte semi-oscure, ma a livelli diversi a seconda dei vari gruppi: è basso per le spugne e per i briozoi (20%) e molto alto per le sclerattinie. Si osserva una diminuzione generale della taglia degli individui. Tra le spugne, possiamo citare oltre alla specie “ipercalcificata” Petrobiona massiliana, un relitto dei popolamenti di Pharetronidae costruttori di scogliere nel Paleozoico, Plectroninia hindei, e le demospongie Spirastrella cunctatrix, Diplastrella bistellata, Discodermia polydiscus.
I cheilostomi Setosella cavernicola, Ellisina spp., Puellina (Glabrilaria) pedunculata, P. (Glabrilaria) corbula, Coronellina fagei e i ciclostomi Plagioecia inoedificata e Annectocyma indistincta sono tra le specie più caratteristiche di questo ambiente oscuro e oligotrofo. Fra i policheti serpulidi tipico è Vermiliopsis monodiscus, oltre a Metavermilia multicristata, Janita fimbriata, Filogranula annulata.; gli scleroactiniari sono rappresentati da Guynia annulata e Ceratotrochus magnaghii. Sono ancora da ricordare il foraminifero Discoramulina bollii e i brachiopodi Tethyrhynchia mediterranea e Argyrotheca cistellula. La fauna vagile di questo biotopo è segnata dall’abbondanza talvolta notevole di Hemimysis speluncula, che forma degli sciami migranti verso l’esterno nella fase notturna e anche dalla presenza dei decapodi Herbstia condyliata, Galathea strigosa e Stenopus spinosus, del gasteropode Homalopoma sanguineum dei pesci Thorogobius ephippiatus, Apogon imberbis e soprattutto Grammonus ater, una specie che vive a circa 800 m di profondità e che appartiene ad una famiglia (Bythitidae) tipicamente cavernicola o batiale. Interessante la presenza del chetognato Spadella ledoyeri.
Distribuzione dell’habitat in Italia![]() Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
● Dato già presente in BD Natura 2000 e confermato NoteRiferimenti BibliograficiAA.VV., 2007. Guidelines for the establishment of
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Memorie dell’Istituto italiano di Speleologia 6, s. II: 107-123. CICOGNA F., BIANCHI C.N., FERRARI G.,
FORTI P. (eds.) Grotte marine: cinquant’anni di ricerche in Italia. Ministero
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vegetazione marina bentonica sciafila del Mediterraneo: III. Infralitorale e
Circalitorale. Proposte di aggiornamento. Boll. Accad. Gioenia Sci. Nat. GIACCONE G., DI MARTINO V., 2002. Past, present and future of
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nell’isola di S. Domino (Is. Tremiti). Giorn. Bot. Ital.
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Biologie der Meereshohlen. Paul Parey. Hamburg. Riferimenti Bibliografici onlinehttp://eunis.eea.europa.eu/habitats-factsheet.jsp?tab=0&idHabitat=10172 http://www.dipbot.unict.it/vegetazio_marina/index.html http://natura2000.environnement.gouv.fr/habitats/cahiers2.html http://www.mma.es/portal/secciones/biodiversidad/rednatura2000/documentos_rednatura/habitat_rocosos_cuevas.htm http://www.jncc.gov.uk/ProtectedSites/SACselection/habitat.asp?FeatureIntCode=H8330 Nomi dei compilatori con e.mailGiovanni Spampinato gspampinato@unirc.it, Giuseppe Giaccone g.giaccone@unict.it, Giuseppina Alongi g.alongi@unict.it, Giulio Relini 602693@unige.it
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