Lanius collurio Linnaeus, 1758

Nome comune:	Averla piccola
Nome Direttiva Uccelli:	Lanius collurio
Codice Specie:	A338

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

Gianluca Bencivenga, 2017-06-30

Come riconoscerla

17 cm. Unica Averla senza contrassegni bianchi sulle ali; stria oculare nera; parte superiore della testa, nuca e groppone grigi; dorso e ali bruno-castani; coda nera con bianco sui lati non esteso fino alla parte terminale; gola bianca; dal petto al sottocoda crema-chiaro. ♀ con parti superiori grigio-brune, senza sopracciglio nero; petto e fianchi con barratura scura ondulata.

Ecologia e biologia

L’Averla piccola nidifica tra metà maggio e luglio, depone 5-6 uova. Covata annue: 1, raramente 2. L’incubazione dura circa 14-15 giorni. Schiusa asincrona. L’involo avviene dopo 14-16 giorni dalla schiusa.

Vive in ambienti aperti con macchie e siepi, in zone coltivate con boschetti, in torbiere e brughiere. Sta appostata su posatoi dominanti in attesa di catturare insetti, saltuariamente anche piccoli mammiferi, rane e piccoli passeriformi. Le prede in eccedenza le infilza spesso nelle spine, serbando tali riserve alimentari per i giorni di pioggia, nei quali gli insetti scarseggiano.

Ambedue i partner partecipano alla costruzione del nido, il maschio raccoglie i materiali e la femmina li intreccia insieme. Il nido viene posto a poca altezza dal suolo, in siepi e cespugli.

Nella nostra penisola è nidificante, migratrice regolare e svernante irregolare. I movimenti migratori avvengono tra luglio e ottobre (max. fine luglio-inizio settembre) e tra aprile e inizio giugno (max. maggio).

Distribuzione

Distribuita in Eurasia in un vasto areale definito da limiti climatici che sembrano essere rappresentati a NW dall’alta piovosità estiva, a Nord dalle basse temperature minime ed a Sud dal clima estivo caldo-secco. Migratrice sub-sahariana, l’Averla piccola ha quartieri di svernamento nei tropici orientali e nelle regioni australi africane. In Italia l’Averla piccola ha un vasto areale di nidificazione che dal comparto alpino scende sino alle latitudini più meridionali della penisola, ma che non comprende gran parte della Puglia. Nidifica regolarmente in Sardegna, mentre è molto localizzata in Sicilia. E’ anche presente sulle isole dell’arcipelago toscano, mentre manca su altre isole minori.

La popolazione italiana nidificante è stimata in 20000-60000 coppie.

Regione biogeografica

Continentale e Mediterranea.

Stato di conservazione

Rapporto Direttiva Uccelli (2008-2012)		IUCN globale	IUCN Italia	convenzione di Berna	SPEC	CITES
Trend popolazione lungo termine 1990-2012	Trend popolazione breve termine 2002-2012	IUCN globale	IUCN Italia	convenzione di Berna	SPEC	CITES
↓	↓	LC-Least Concern	VU-Vulnerabile	Allegato II-Specie di fauna rigorosamente protette	SPEC 3-Non concentrata in Europa	-

Pressioni IUCN: A02.01- Intensificazione agricola; A02.03- Rimozione della prateria per ricavare terra arabile; A03.01- Mietitura intensiva o intensificazione della mietitura; A03.03- Abbandono/assenza di mietitura; A04.03- Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo; A07- Uso di biocidi, ormoni e prodotti chimici; A08- Fertilizzazione; A10.01- Rimozioni di siepi e boscaglie; B01.01- Piantagione su terreni non forestati (specie native)

Minacce IUCN: A02.01- Intensificazione agricola; A02.03- Rimozione della prateria per ricavare terra arabile; A03.01- Mietitura intensiva o intensificazione della mietitura; A03.03- Abbandono/assenza di mietitura; A04.03- Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo; A07- Uso di biocidi, ormoni e prodotti chimici; A08- Fertilizzazione; A10.01- Rimozioni di siepi e boscaglie; B01.01- Piantagione su terreni non forestati (specie native)

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

Stima del parametro popolazione: indici di popolazione annuali (ottenuti dividendo il numero di individui presenti nel campione in un dato anno per il numero di individui presenti nel campione in un anno di riferimento, generalmente il primo della serie) e trend tramite utilizzo del software TRIM versione 3.53 (Pannekoek & van Strien, 2005)

Stima della qualità dell’habitat per la specie: N. e dimensioni dei siti riproduttivi.

Stima del range: numero di celle occupate.

Bibliografia

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