Nome comune: | Era, Callimorfa era, Falena dell’Edera |
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Nome Direttiva Habitat: | Callimorpha (Euplagia, Panaxia) quadripunctaria* |
Codice Specie: | 1078 |
Euplagia quadripunctaria
Matteo Pallottini, 2017-08-24
Lepidottero Erebide Arctino di dimensioni medio-grandi (apertura alare 42-52 mm) caratterizzato da una netta differenza tra le ali anteriori e quelle posteriori: le prime sono nere attraversate da striature bianco-crema, le seconde rosse con alcune macchie nere tondeggianti. Le ali a riposo sono ripiegate a tetto al di sopra del corpo. Le antenne sono filiformi, il capo e il torace richiamano la colorazione delle ali anteriori, l’addome quella delle ali posteriori. I sessi differiscono per le antenne, setoso-ciliate nel maschio e semplici nella femmina. Il bruco è nero con tubercoli arancioni provvisti di setole e bande longitudinali gialle laterali e medio-dorsali.
Euplagia quadripunctaria non può essere confusa con nessun'altra specie, se non con Callimorpha dominula (Linnaeus, 1758), che presenta però ali anteriori con macchie chiare tondeggianti.
Specie con predilezione per gli ambienti boschivi mediterranei, soprattutto in prossimità della vegetazione litorale, , dove si insedia preferenzialmente in boschi ombrosi dal microclima fresco e umido. tra il piano basale fino a 1200 m di quota. Si può rinvenire anche in aree antropizzate. Gli adulti sono floricoli ed attratti in modo particolare da Eupatorium cannabinum e Sambucus ebulus. Le larve, polifaghe, si nutrono su diverse specie erbacee, arbustive e arboree: Eupatorium cannabinum, Cirsium sp., Carduus sp., Lamium sp., Urtica dioica, Epilobium sp., Corylus avellana, Fagus sylvatica, Quercus sp., Lonicera sp., Rubus sp. e Sarothamnus sp. Gli adulti sono ad attività sia diurna sia notturna, compaiono tipicamente in piena estate e prolungano il volo sino ad inizio autunno. Se disturbati, sollevano le ali anteriori, mostrando i vistosi colori di quelle posteriori. Le uova, emisferiche, di colore giallo pallido appena deposte, vengono rilasciate in settembre-ottobre e diventano violacee prima della schiusa, che avviene in una o due settimane. Le larve si sviluppano per breve tempo per poi entrare in ibernazione. La ninfosi avviene all’inizio dell’estate, formando la crisalide nella lettiera a pochi centimetri di profondità.
Euplagia quadripunctaria è caratterizzata da un’ampia distribuzione Eurasiatica occidentale, dalla Penisola Iberica fino al Turkmenistan. In Italia la specie è diffusa in tutte le regioni compresa la Sicilia. Dubbia la presenza in Sardegna.
La specie in Umbria è prevalentemente segnalata nella parte centro-settentrionale della regione.
3° Report ex-Art. 17 | IUCN globale | IUCN Italia | convenzione di Berna | SPEC | CITES | |
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RBC | RBM | |||||
NE-Not Evaluated | NE-Non Valutata | - | - | - |
Pressioni IUCN: A02.01- Intensificazione agricola; E01.01- Urbanizzazione continua
Minacce IUCN: A02.01- Intensificazione agricola; E01.01- Urbanizzazione continua
[Fonte: Linee guida degli invertebrati terrestri e acquatici - PROGETTO SUN LIFE]
TECNICHE DI MONITORAGGIO PROPOSTE:
sito: aree campione rappresentative di territori dove l’avvistamento è stato ben documentato o di habitat con caratteristiche idonee per la specie.
periodo: metà luglio - metà settembre
meteo: giornata calda e non ventosa; monitorare temperatura e velocità del vento perché le condizioni meteo influenzano il volo dei lepidotteri.
orario: tecnica diurna, orario 16.00 - 18.00; tecnica notturna dal tramonto, per tutta la notte
frequenza: 1 sopralluogo/settimana
operatore: capace di identificare la specie in campo, almeno 2 operatori a sopralluogo.
tecnica diurna: cattura-marcatura-ricattura degli adulti; cattura mediante retino entomologico; marcatura: numerazione da effettuare in zone idonee delle ali con un colorante non tossico e resistente.
superficie: transetti georeferenziati lineari lunghi 1 km, considerando gli individui che si vedono a destra e a sinistra del transetto (per una fascia di alcuni metri, fino a 10 m).
tecnica notturna: sfrutta l’attrazione esercitata dalle luci artificiali sugli adulti.
1) Uso di trappola luminosa con tubo fluorescente attinico da 15W alimentata da batteria portatile e provvista di interruttore crepuscolare (accensione dopo il tramonto e spegnimento all’alba) e provvista di contenitore sottostante per la raccolta delle falene. Il giorno successivo la trappola andrà esaminata poco dopo l’alba (per evitare che la luce solare e il caldo deteriorino gli individui) per registrare le specie e il relativo numero di individui presenti e procedere alla loro liberazione.
2) Uso di trappola luminosa con lampada (luce bianca – 1 lampada a vapori di mercurio 150-250 W) che proietta su un telo bianco-lucido di circa 2m x 2m alimentata da un generatore portatile. Porre un telo bianco anche sotto le luci per raccogliere gli esemplari che si orientano verso la fonte luminosa.
L’uso contemporaneo di entrambe le tecniche (1 e 2) permette una combinazione di diverse fonti luminose (lampadina UV e una lampada a vapori di mercurio) e di tempi di campionamento (da tutta la notte a un specifico intervallo orario) che di norma è più efficace.
Indicatori:
-POPOLAZIONE: N. di individui maturi (N. esatto o Min-Max o Classe) per trappola luminosa/campionamento; N. di individui maturi per km (densità: n/km; min-max/ km; classe/ km) in modo da stimare la consistenza della popolazione nel territorio analizzato.
-HABITAT: superficie di habitat potenziale nel territorio analizzato (km2).
-RANGE: Estensione temporale (3-6 anni) della distribuzione della popolazione nel territorio analizzato.
Assessorato Ambiente della Regione Liguria, Arillo A., Mariotti M., 2007. Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000 - Schede per il riconoscimento, la gestione ed il monitoraggio. MANUALI LIBIOSS 2/2005, Genova.
Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.
Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, 2003. Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat.
Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.
Trizzino M., Audisio P., Bisi F., Bottacci A., Campanaro A., Carpaneto G.M, Chiari S., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Preatoni D.G., Vigna Taglianti A., Zauli A., Zilli A., Cerretti P. (eds), 2013. Gli artropodi italiani in Direttiva Habitat: biologia, ecologia, riconoscimento e monitoraggio. Quaderni Conservazione Habitat, 7. CFS-CNBFVR, Centro Nazionale Biodiversità Forestale. Cierre Grafica, Sommacampagna, Verona, 256 pp.
Enzo Goretti, Manuela Rebora, Matteo Pallottini
Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:
Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5210055-Gola del Corno - Stretta di Biselli ZSC-ZSC IT5220008-Monti Amerini ZSC-ZSC IT5210018-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210015-Valle del Torrente Nese - Monti Acuto – Corona ZSC-ZSC IT5210063-Monti Coscerno - Civitella - Aspra (sommità) ZSC-ZSC IT5210040-Boschi dell'alta Valle del Nestore ZSC-ZSC IT5210030-Fosso dell'Eremo delle Carceri (Monte Subasio) ZPS-ZPS IT5210070-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210068-Laghetto e Piano di Gavelli (Monte Coscerno) ZSC-ZSC IT5210008-Valle del Rio Freddo (Monte Cucco) ZSC-ZSC IT5210027-Monte Subasio (sommità) ZSC-ZSC IT5210001-Boschi di Monti di Sodolungo - Rosso (Città di Castello) ZSC-ZSC IT5210006-Boschi di Morra - Marzana ZSC-ZSC IT5210011-Torrente Vetorno ZSC-ZSC IT5210012-Boschi di Montelovesco - Monte delle Portole ZSC-ZSC IT5210009-Monte Cucco (sommità) ZSC-ZSC IT5210021-Monte Malbe ZSC-ZSC IT5210022-Fiume Tescio (parte alta) ZSC-ZSC IT5210042-Lecceta di Sassovivo (Foligno) ZSC-ZSC IT5210046-Valnerina ZSC-ZSC IT5210067-Monti Pizzuto - Alvagnano
Specie citata nei seguenti allegati:
All. II-Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione