Manuale diagnostico degli Habitat e delle specie nel contesto territoriale umbro

Lepidotteri

Zerynthia cassandra Geyer, 1828

Nome comune:Zerinzia
Nome Direttiva Habitat:Zerynthia polyxena
Codice Specie:1053

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

Zerynthia cassandra

Gianluca Bencivenga, 2015-05-03

Come riconoscerla

Lepidottero Papilionide dalle ali arrotondate (lunghezza ala anteriore: 23-31 mm) con colore di fondo giallo e nervature, maculature e ampi disegni trasversali neri. L’area submarginale di entrambe le paia di ali è caratterizzata da un disegno continuo ondulato, e sul campo distale delle ali posteriori è visibile una serie di macchie semilunari rosse seguite da debole irrorazione bluastra. Ventralmente le ali sono di colore giallo pallido, con disegni simili alla regione dorsale, in parte evidenziati da una tinta rossa. Il capo è bruno scuro con un’estesa irrorazione rossa a livello pre-oculare, sulla fronte e sui palpi; torace e addome sono nerastri e provvisti di abbondante pubescenza in entrambi i sessi. Sul lato dell’addome corrono inoltre due serie di macchie rosse. È difficilmente confondibile con altri lepidotteri. I bruchi maturi sono di colore arancione rosato e provvisti di tubercoli conici lungo tutto il corpo.

Recenti studi hanno dimostrato che le popolazioni italiane di Z. polyxena vanno in realtà ascritte a due specie differenti, distinguibili principalmente su base genetica e dei genitali maschili: Z. polyxena, presente esclusivamente in Italia settentrionale, e Z. cassandra, distribuita a sud del Fiume Po fino in Sicilia. La distinzione delle due specie si basa su caratteri molecolari  e morfologici, questi ultimi a livello dell’apparato genitale maschile.

Ecologia e biologia

Specie mesofila e mesotermofila associata a zone umide, prati, radure, margini di boschi e ambienti forestali aperti e luminosi dal piano basale a quello montano, purché sia presente la pianta nutrice Aristolochia. Gli adulti, relativamente precoci, volano da metà aprile a fine maggio. I maschi sono molto attivi, alternano periodi di sosta a voli di perlustrazione in cerca delle femmine, anche con temperature basse, e stazionano di solito in luoghi riparati dal vento e ben esposti al sole. Dopo l’accoppiamento, le femmine depongono le uova isolate od in piccoli gruppi sulla pagina inferiore delle foglie; le uova schiudono nel giro di una settimana. Lo sviluppo larvale dura 4-5 settimane e prevede 5 mute. I bruchi si sviluppano a spese di diverse specie del genere Aristolochia quali Aristolochia clematitis, Aristolochia rotunda e Aristolochia pallida. I principi attivi tossici delle piante nutrici permangono nelle larve che pertanto risultano parzialmente protette dai loro predatori. La specie è monovoltina, lo svernamento avviene allo stadio di crisalide, che viene fissata con una cintura di seta agli steli tra la vegetazione.

Distribuzione

Zerynthia polyxena è diffusa in gran parte dell’Europa centro-meridionale, ad eccezione della penisola iberica, a est fino nell’Anatolia nord-occidentale, gli Urali meridionali e il Kazhakistan nord-occidentale. In Italia è presente sull’arco alpino e nella Padania fino in Liguria, dove localmente coesiste con Z. cassandra, diffusa in Italia peninsulare ed in Sicilia, e considerata pertanto specie endemica italiana. In Umbria è abbastanza diffusa sebbene localizzata con popolazioni poco numerose strettamente legata alla presenza della pianta nutrice.

Regione biogeografica

Mediterranea; Continentale

Stato di conservazione

3° Report ex-Art. 17 IUCN globale IUCN Italia convenzione di Berna SPEC CITES
RBC RBM
NE-Not Evaluated LC-Minor Preoccupazione Allegato II-Specie di fauna rigorosamente protette - -

Pressioni IUCN: A03.03- Abbandono/assenza di mietitura; B07- Attività forestali non elencate (es. erosione causata dal disboscamento, frammentazione)

Minacce IUCN: A03.03- Abbandono/assenza di mietitura; B07- Attività forestali non elencate (es. erosione causata dal disboscamento, frammentazione)

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

[Fonte: Linee guida degli invertebrati terrestri e acquatici - PROGETTO SUN LIFE]

TECNICHE DI MONITORAGGIO PROPOSTE: 

sito: aree campione rappresentative di territori dove l’avvistamento è stato ben documentato e dove siano presenti le piante nutrici del genere Aristolochia.

periodo: Adulti: 15 aprile – 31 maggio; Uova/Larve: da fine maggio

meteo: giornata soleggiata non ventosa; monitorare temperatura, velocità del vento e luminosità  perché le condizioni meteo influenzano il volo dei lepidotteri.

orario: 10.00 - 16.00

frequenza: 1 sopralluogo/settimana della durata di 3 ore

operatore: capace di identificare la specie in campo, almeno 2 operatori a sopralluogo.

tecnica: cattura-marcatura-ricattura degli adulti; cattura mediante retino entomologico;  marcatura: numerazione da effettuare in zone idonee delle ali con un colorante non tossico e resistente.

superficie: 3 aree di 100 m di lato o transetto di un chilometro.  Le aree monitorate devono essere rappresentative del sito indagato. Gli individui che si vedono a destra e a sinistra del transetto (per una fascia di alcuni metri, fino a 5 m) vanno considerati.

MONITORAGGIO PER VERIFICARE LA PRESENZA DELLA SPECIE: Transetti georeferenziati lineari in territori con habitat potenziali dove la specie non è stata ben documentata, per segnalarne la presenza (adulti: avvistamento o cattura-rilascio con retino entomologico; Uova/Larve: controllo delle piante di Aristolochia per individuare la presenza di stadi immaturi).

 

Indicatori:

-POPOLAZIONE: N. di individui maturi (N. esatto o Min-Max o Classe) per ettaro (densità: n/ha; min-max/ha; classe/ha) in modo da stimare la consistenza della popolazione nel territorio analizzato.

-HABITAT: superficie di habitat potenziale nel territorio analizzato (km2).

-RANGE: Estensione temporale (3-6 anni) della distribuzione della popolazione nel territorio analizzato.

Bibliografia

Assessorato Ambiente della Regione Liguria, Arillo A., Mariotti M., 2007. Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000 - Schede per il riconoscimento, la gestione ed il monitoraggio. MANUALI LIBIOSS 2/2005, Genova.

Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.

Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, 2003. Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat.

Pivotti I., Luna M., Goretti E., 2011. Checklist e distribuzione dei lepidotteri Papilionoidei in Umbria (Italia) (Lepidoptera, Papilionoidea). Bollettino dell’Associazione Romana di Entomologia, 66(1-4): 21-87.

Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.

Trizzino M., Audisio P., Bisi F., Bottacci A., Campanaro A., Carpaneto G.M, Chiari S., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Preatoni D.G., Vigna Taglianti A., Zauli A., Zilli A., Cerretti P. (eds), 2013. Gli artropodi italiani in Direttiva Habitat: biologia, ecologia, riconoscimento e monitoraggio. Quaderni Conservazione Habitat, 7. CFS-CNBFVR, Centro Nazionale Biodiversità Forestale. Cierre Grafica, Sommacampagna, Verona, 256 pp.

Bibliografia web

Autore di riferimento

Enzo Goretti, Manuela Rebora, Matteo Pallottini

Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:

Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5210018-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210015-Valle del Torrente Nese - Monti Acuto – Corona ZSC-ZSC IT5210068-Laghetto e Piano di Gavelli (Monte Coscerno) ZPS-ZPS IT5210070-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210063-Monti Coscerno - Civitella - Aspra (sommità) ZSC-ZSC IT5220016-Monte la Pelosa - Colle Fergiara (Valnerina) ZSC-ZSC IT5210003-Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio ZSC-ZSC IT5210021-Monte Malbe ZSC-ZSC IT5210022-Fiume Tescio (parte alta) ZSC-ZSC IT5210023-Colli Selvalonga - Il Monte (Assisi) ZSC-ZSC IT5210040-Boschi dell'alta Valle del Nestore ZSC-ZSC IT5220001-Bagno Minerale (Parrano) ZSC-ZSC IT5210046-Valnerina ZPS-ZPS IT5210072-Palude di Colfiorito

Specie citata nei seguenti allegati:
All. IV-Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa