Nome comune: | Apollo |
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Nome Direttiva Habitat: | Parnassius apollo |
Codice Specie: | 1057 |
Parnassius apollo
Enzo Goretti, 2010-07-22
Lepidottero Papilionide dalle ali ampie e arrotondate (lunghezza ala anteriore: 31–44 mm), di colore bianco con macchie nere e aree traslucide grigiastre. Sull’ala posteriore presenta un paio di vivaci macchie ocellari rosse o rosso-aranciate contornate di nero e con pupilla bianca; l’area submarginale delle ali anteriori è traslucida. L’estensione delle macchie nere ed ocellari e delle aree traslucide è variabile ed è in genere maggiore nel sesso femminile, nel quale un paio di macchie nere in prossimità dell’angolo anale dell’ala posteriore possono presentare al loro interno un’irrorazione rossa o rosso aranciata. Ventralmente le ali sono simili alla visione dorsale ma presentano diffuse squame piliformi ed ulteriori macchie rosse o rosso aranciate nel campo basale delle posteriori. Le antenne sono grigio chiaro, ad eccezione della clava terminale, nerastra; capo, torace e addome sono grigio scuro o nerastri con pubescenza chiara, assai fitta e lunga sull’addome del maschio, cortissima in quello della femmina. Dopo l’accoppiamento, nelle femmine si osserva una vistosa protuberanza scura di consistenza cornea (“sphragis”), secreta dal maschio ed avente funzione di “sigillo di copulazione”, in posizione ventrale all’apice dell’addome. Il bruco maturo è nero con una serie dorso-laterale di macchie arancioni grandi e corte setole nere diffuse su tutto il corpo.
Specie orofila con tendenze xerofile, associata a praterie rocciose, macereti e prati-pascoli del piano montano, preferenzialmente esposti al sole e ad un’altitudine compresa tra 1500 e 2200 m, sebbene localmente voli anche a quote superiori, anche in aree soggette a pratiche agro-silvo-pastorali di tipo tradizionale. I bruchi si sviluppano soprattutto su Sedum album, ma accettano occasionalmente anche altre specie di borracine. L’adulto visita i fiori di numerose specie, compresi quelli delle piante nutrici, sebbene lo si rinvenga preferenzialmente su fiori rossi e violetti di cardi (Cardus spp., Cirsium spp., e Centaurea spp.), origano (Origanum spp.), vedovine (Scabiosa spp.) e ambrette (Knautia spp.). La specie è univoltina, il periodo di attività degli adulti dura da 5 a 8 settimane, comprese solitamente tra luglio e agosto, sebbene alcuni individui possono essere particolarmente precoci o tardivi. Durante il periodo riproduttivo, i maschi pattugliano un’area alla ricerca di femmine. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova sui fusti legnosi di piante anche secche e sulle foglie di cespugli sempreverdi come i ginepri o tra i licheni. Sverna abitualmente come larva completamente formata all’interno dell’uovo, meno frequentemente all’esterno: può rimanere in diapausa per due cicli stagionali; si nutre delle foglie delle piante nutrici larvali in pieno sole. Si impupa in un bozzolo rado tra i sassi o il muschio.
Parnassius apollo è diffusa in gran parte delle catene montuose dall’Europa fino all’Asia Centrale, alle latitudini maggiori vola anche a quote decisamente modeste. Estinzioni locali in Germania, Danimarca e Repubblica Ceca. In Italia la specie è nota per le Alpi e la catena appenninica, con presenza di una colonia isolata anche in Sicilia sulle Madonie. In Umbria la specie risulta molto localizzata, a quota sopra i 1500 m sui Monti Sibillini e sul Monte Pizzuto, porzione più orientale della regione.
3° Report ex-Art. 17 | IUCN globale | IUCN Italia | convenzione di Berna | SPEC | CITES | |
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RBC | RBM | |||||
VU-Vulnerable | LC-Minor Preoccupazione | Allegato II-Specie di fauna rigorosamente protette | - | CITES-2 |
Pressioni IUCN: A04.03- Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo; B07- Attività forestali non elencate (es. erosione causata dal disboscamento, frammentazione); F03.02.01- collezione di animali (insetti, rettili, anfibi); M01.01- Modifica delle temperature (es.aumento delle temperature/estremi)
Minacce IUCN: A04.03- Abbandono dei sistemi pastorali, assenza di pascolo; B07- Attività forestali non elencate (es. erosione causata dal disboscamento, frammentazione); F03.02.01- collezione di animali (insetti, rettili, anfibi); M01.01- Modifica delle temperature (es.aumento delle temperature/estremi)
[Fonte: Linee guida degli invertebrati terrestri e acquatici - PROGETTO SUN LIFE]
TECNICHE DI MONITORAGGIO PROPOSTE:
sito: aree campione rappresentative di territori dove l’avvistamento è stato ben documentato
periodo: 15 luglio – 31 agosto
meteo: giornata soleggiata non ventosa; monitorare temperatura, velocità del vento e luminosità perché le condizioni meteo influenzano il volo dei lepidotteri.
orario: 10.00 - 16.00
frequenza: 1 sopralluogo/settimana della durata di 3 ore
operatore: capace di identificare la specie in campo, almeno 2 operatori a sopralluogo.
tecnica: cattura-marcatura-ricattura degli adulti; cattura mediante retino entomologico; marcatura: numerazione da effettuare in zone idonee delle ali con un colorante non tossico e resistente.
superficie: 3 aree di 100 m di lato o transetto di un chilometro. Le aree monitorate devono essere rappresentative del sito indagato. Gli individui che si vedono a destra e a sinistra del transetto (per una fascia di alcuni metri, fino a 5 m) vanno considerati.
MONITORAGGIO PER VERIFICARE LA PRESENZA DELLA SPECIE: Transetti georeferenziati lineari in territori con habitat potenziali dove la specie non è stata ben documentata, per segnalarne la presenza (avvistamento o cattura-rilascio con retino entomologico).
Indicatori:
-POPOLAZIONE: N. di individui maturi (N. esatto o Min-Max o Classe) per ettaro (densità: n/ha; min-max/ha; classe/ha) in modo da stimare la consistenza della popolazione nel territorio analizzato.
-HABITAT: superficie di habitat potenziale nel territorio analizzato (km2).
-RANGE: Estensione temporale (3-6 anni) della distribuzione della popolazione nel territorio analizzato.
Assessorato Ambiente della Regione Liguria, Arillo A., Mariotti M., 2007. Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete Natura 2000 - Schede per il riconoscimento, la gestione ed il monitoraggio. MANUALI LIBIOSS 2/2005, Genova.
Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.
Gimenez Dixon, M. 1996. Parnassius apollo. The IUCN Red List of Threatened Species 1996: e.T16249A5593483.
Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, 2003. Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat.
Pivotti I., Luna M., Goretti E., 2011. Checklist e distribuzione dei lepidotteri Papilionoidei in Umbria (Italia) (Lepidoptera, Papilionoidea). Bollettino dell’Associazione Romana di Entomologia, 66(1-4): 21-87.
Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.
Trizzino M., Audisio P., Bisi F., Bottacci A., Campanaro A., Carpaneto G.M, Chiari S., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Preatoni D.G., Vigna Taglianti A., Zauli A., Zilli A., Cerretti P. (eds), 2013. Gli artropodi italiani in Direttiva Habitat: biologia, ecologia, riconoscimento e monitoraggio. Quaderni Conservazione Habitat, 7. CFS-CNBFVR, Centro Nazionale Biodiversità Forestale. Cierre Grafica, Sommacampagna, Verona, 256 pp.
UNEP-WCMC (Comps.) 2014. Checklist of CITES species. CITES Secretariat, Geneva, Switzerland, and UNEP-WCMC, Cambridge, United Kingdom.
http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.1996.RLTS.T16249A5593483.en
Enzo Goretti, Manuela Rebora, Matteo Pallottini
Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:
Specie presente nei seguenti siti: ZPS-ZPS IT5210071-Monti Sibillini (versante umbro) ZSC-ZSC IT5210067-Monti Pizzuto - Alvagnano
Specie citata nei seguenti allegati:
All. IV-Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa