Manuale diagnostico degli Habitat e delle specie nel contesto territoriale umbro

Coleotteri

Osmoderma eremita  (Scopoli, 1763)

Nome comune:Scarabeo eremita
Nome Direttiva Habitat:Osmoderma eremita*
Codice Specie:1084

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

<i>Osmoderma eremita</i>

Osmoderma eremita

Matteo Pallottini, 2017-07-29

Come riconoscerla

Gli adulti di O. eremita presentano una lunghezza totale del corpo di 24–30 mm, sono di colore nero lucido ed hanno un caratteristico odore. Il maschio possiede un capo con punti rugosi e confluenti, pronoto con lati angolosi nel terzo anteriore, angoli posteriori marcati; elitre a superficie rugosa, grossolanamente punteggiata, senza strie evidenti. Gli apici elitrali sono fortemente e separatamente smussati. Nella femmina il pigidio è interamente zigrinato e rugoso. Le larve hanno una forma tipicamente a “C”, capo sclerificato e zampe ben sviluppate anch’esse sclerificate. Rispetto ai gruppi affini, le larve di O. eremita sono meno allungate ma decisamente più robuste, non presentano ocelli semplici alle basi delle antenne, sono caratterizzate da un labrum trilobato, da pubescenza diffusa sotto forma di setole, da zampe che terminano con appendici cilindriche e non con artigli, e dall’apertura anale longitudinale trasversale e non a forma di Y. Inoltre, le larve sono in grado di muoversi anche sul dorso, sfruttando le setole, il capo e il pigidio.

Una serie di recenti contributi specialistici ha messo in evidenza come sotto il nome di O. eremita sia in realtà incluso un gruppo di cinque specie gemelle, il cui status specifico/sottospecifico è ancora oggetto di discussione: O. eremita s. str. (Europa occidentale, in Italia regioni settentrionali e centrali, fino alle zone appenniniche del basso Lazio), O. italicum Sparacio, 2000 (endemica delle aree forestali ad alto fusto dell’Italia centro-meridionale, dal Cilento alla Calabria) e O. cristinae Sparacio, 1994 (endemica delle regioni montuose della Sicilia settentrionale), O. barnabita Motschulsky ,1845 diffusa in Europa orientale, e infine l’endemita greco O. lassallei Baraud & Tauzin, 1991.

Ecologia e biologia

Per lo sviluppo larvale questa specie predilige boschi maturi di latifoglie, soprattutto querce e lecci, castagni, faggi, gelsi e salici ancora vivi, purché siano secolari, cavitati e con abbondanza di rosura e legno marcescente. È importante che l’ambiente non abbia un’eccessiva copertura vegetazionale, in modo da garantire un’elevata esposizione luminosa indispensabile per il microclima idoneo allo sviluppo di questa specie. La specie è stata rilevata sino a circa 1400 m di quota. La larva vive nei ceppi in decomposizione e nei cavi dei tronchi, si nutre del legno marcescente nonché della rosura e dell’humus che si accumulano nelle cavità. L’ampiezza della cavità è aumentata dall’attività scavatoria della larva stessa. Le femmine depongono 20–80 uova, la cui incubazione dura 2–3 settimane, mentre le larve completano lo sviluppo in 3-4 anni e si impupano in autunno. Il bozzolo è ovale ed è costituito dai propri escrementi compattati con frammenti di legno; la metamorfosi viene effettuata la primavera successiva. Gli adulti possono essere avvistati tra giugno e settembre.

Distribuzione

O. eremita è diffuso in Europa centro-occidentale, dalla Spagna alla Germania, inclusa la Svezia meridionale. In Italia è distribuita nelle regioni settentrionali e centrali, si spinge nelle regioni meridionali tranne la parte meridionale della Campania, la Calabria e la Sicilia. Assente in Sardegna.

In Umbria, se si esclude una segnalazione storica a Norcia, è stato segnalato per la prima volta nel corso del 2017 nel sito Monti Coscerno-Civitella-Aspra, mentre la segnalazione nel Bosco del Sasseto di Torre Alfina (VT) è da assegnare alla regione Lazio.

Regione biogeografica

Mediterranea; Continentale

Stato di conservazione

3° Report ex-Art. 17 IUCN globale IUCN Italia convenzione di Berna SPEC CITES
RBC RBM
NT-Near Threatened VU-Vulnerabile Allegato II-Specie di fauna rigorosamente protette - -

Pressioni IUCN: B02.02- Disboscamento (taglio raso, rimozione di tutti gli alberi); B03- Sfruttamento forestale senza ripiantumazione o riscrescita naturale (diminuzione dell'area forestata); F03.02.01- collezione di animali (insetti, rettili, anfibi); G05.05- Manutenzione intensiva dei parchi pubblici, pulitura delle spiagge; I02- Specie indigene problematiche; J01.01- Incendio (incendio intenzionale della vegetazione esistente)

Minacce IUCN: B02.02- Disboscamento (taglio raso, rimozione di tutti gli alberi); B03- Sfruttamento forestale senza ripiantumazione o riscrescita naturale (diminuzione dell'area forestata); F03.02.01- collezione di animali (insetti, rettili, anfibi); G05.05- Manutenzione intensiva dei parchi pubblici, pulitura delle spiagge; I02- Specie indigene problematiche; J01.01- Incendio (incendio intenzionale della vegetazione esistente)

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

[Fonte: Linee guida degli invertebrati terrestri e acquatici - PROGETTO SUN LIFE]

TECNICHE DI MONITORAGGIO PROPOSTE: 

sito: aree campione rappresentative di territori dove l’avvistamento è stato ben documentato

periodo: 1 luglio - 15 agosto

meteo: giornata calda,  senza pioggia non ventosa (specie termofila); monitorare temperatura e velocità del vento perché le condizioni meteo influenzano l’attività degli adulti.

orario: 10.00 – 12.00. Ispezione trappole.

frequenza: 1 sopralluogo/settimana della durata di 2 ore

operatore: capace di identificare la specie in campo, almeno 2 operatori a sopralluogo.

tecnica:  cattura mediante trappole, un tipo a caduta generalista e un altro reso attrattivo grazie all’utilizzo del feromone specifico utilizzato dai maschi di O. eremita come richiamo sessuale: Ɣ-decalattone.

Metodo delle trappole:

-Black Cross Windows Trap, uso di feromone (batuffolo di cotone impregnato con poche gocce di feromone) come sostanza attrattiva e pannelli per l’intercettazione degli insetti in volo. È costituita da due pannelli neri di sostanza plastica incrociati fra loro che hanno la funzione di simulare una cavità in un tronco di alberi sani. Tuttavia la trappola può anche essere posizionata davanti all’entrata di una cavità del tronco.

-Pitfall Trap è una trappola a caduta generalista (non è utilizzato il feromone), costituita da un bicchiere di plastica trasparente infossato nella rosura all’interno della cavità dell’albero con il bordo superiore a livello della superficie.

superficie: le trappole possono essere disposte o lungo transetti lineari, ad una distanza di circa 50 m l’una dall’altra, o ai nodi di maglie “quadrate” di 50 m di lato, o, in alternativa, in modo casuale all’interno dell’area di studio.

 

MONITORAGGIO PER VERIFICARE LA PRESENZA DELLA SPECIE: transetti georeferenziati lineari in territori con habitat potenziali dove la specie non è stata ben documentata per segnalarne la presenza mediante l’uso di trappole a feromone (vedi sopra).

 

Indicatori:

-POPOLAZIONE: N. di individui maturi (N. esatto o Min-Max o Classe) che permette solo di fornire un trend della popolazione nel tempo nel territorio analizzato.

-HABITAT: superficie di habitat potenziale nel territorio analizzato (km2).

-RANGE: Estensione temporale (3-6 anni) della distribuzione della popolazione nel territorio analizzato.

Bibliografia

Audisio, P., Baviera, C., Carpaneto, G.M., Biscaccianti, A.B., Battistoni, A., Teofili, C., Rondinini, C. (compilatori), 2014. Lista Rossa IUCN dei Coleotteri saproxilici Italiani. Comitato Italiano IUCN e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma.

Campanaro A., Bardiani M., Spada L., Carnevali L., Montalto F., Antonini G., Mason F., Audisio P., 2011. Linee Guida per il monitoraggio e la conservazione dell’entomofauna saproxilica / Guidelines for monitoring and conservation of saproxylic insects. Quaderni Conservazione Habitat, 6. Cierre Grafica, Verona, 8 pp. + CD-ROM.

Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F. (2014). Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.

Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, 2003. Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat.

Nieto, A., Mannerkoski, I., Putchkov, A., Tykarski, P., Mason, F., Dodelin, B., Tezcan, S. 2010. Osmoderma eremita. The IUCN Red List of Threatened Species 2010: e.T15632A4926651.

Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016.

Trizzino M., Audisio P., Bisi F., Bottacci A., Campanaro A., Carpaneto G.M, Chiari S., Hardersen S., Mason F., Nardi G., Preatoni D.G., Vigna Taglianti A., Zauli A., Zilli A., Cerretti P. (eds), 2013. Gli artropodi italiani in Direttiva Habitat: biologia, ecologia, riconoscimento e monitoraggio. Quaderni Conservazione Habitat, 7. CFS-CNBFVR, Centro Nazionale Biodiversità Forestale. Cierre Grafica, Sommacampagna, Verona, 256 pp.

Bibliografia web

http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2010-1.RLTS.T15632A4926651.en

Autore di riferimento

Enzo Goretti, Manuela Rebora, Matteo Pallottini

Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:

Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5210063-Monti Coscerno - Civitella - Aspra (sommità)

Specie citata nei seguenti allegati:
All. II-Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione
All. IV-Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa