Nome comune: | Vairone |
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Nome Direttiva Habitat: | Leuciscus souffia Risso, 1826 |
Codice Specie: | 1131 |
Il vairone, Telestes muticellus
Massimo Lorenzoni, 2009-10-20
Il vairone è una specie di piccola taglia che può raggiungere i 15-20 cm di lunghezza. La colorazione è bruna sul dorso e grigia sui fianchi con una fascia scura presente lateralmente per tutta la lunghezza. Alla base delle pinne pettorali e ventrali è presente una macchia arancione. La testa è piccola, con bocca infera in posizione terminale. Il dimorfismo sessuale è evidente solo nel periodo riproduttivo: i maschi assumono una colorazione più accesa e sul capo compaiono numerosi tubercoli nuziali.
È una specie a ristretta valenza ecologica che necessita di acque fresche e ben ossigenate. Il vairone vive nelle acque correnti, tipiche dei tratti medio-alti dei corsi d’acqua (Zona inferiore della trota e Zona del barbo). Ha abitudini gregarie e si nutre di invertebrati bentonici e alghe epilitiche. Si riproduce in primavera; i riproduttori si riuniscono in gruppi e le femmine depongono le uova in acque correnti su fondi ghiaiosi o ciottolosi.
È un endemismo italiano, presente nelle regioni Settentrionali e nelle regioni peninsulari fino alla Campania. La sua distribuzione è comunque frammentata in quanto legata ad una buona qualità ambientale. In Umbria è una delle specie più diffuse, presente soprattutto nella parte centro-settentrionale del bacino del Tevere.
3° Report ex-Art. 17 | IUCN globale | IUCN Italia | convenzione di Berna | SPEC | CITES | |
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RBC | RBM | |||||
↓ | → | LC-Least Concern | LC-Minor Preoccupazione | Allegato III-Specie di fauna protette | - | - |
Pressioni IUCN: F02.03- Pesca sportiva (esclusa la pesca con l'esca); H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02.03.02- Canalizzazioni e deviazioni delle acque; J02.05.02- modifica della struttura dei corsi d'acqua interni; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J03.01- Riduzione o predita di specifiche caratteristiche di habitat; J03.02- Riduzione della connettività degli habitat (frammentazione); K03.04- Predazione
Minacce IUCN: F02.03- Pesca sportiva (esclusa la pesca con l'esca); H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02.03.02- Canalizzazioni e deviazioni delle acque; J02.05.02- modifica della struttura dei corsi d'acqua interni; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J03.01- Riduzione o predita di specifiche caratteristiche di habitat; J03.02- Riduzione della connettività degli habitat (frammentazione); K03.04- Predazione
Tecniche di monitoraggio proposte
Sito: la selezione dei siti dovrebbe consentire di rappresentare le diverse tipologie ambientali e le pressioni antropiche rilevabili. Il numero di stazioni di campionamento per ogni corso d’acqua deve essere scelto in base alla lunghezza del tratto presente all’interno della ZSC e all’uniformità ambientale che lo caratterizza. Sarà necessario individuare almeno una stazione di campionamento ogni 20 km di corso d’acqua e una ogni significativo cambiamento di pendenza media dell’alveo, tale da far modificare la zonazione ittica teorica e la comunità ittica potenziale di riferimento
Periodo di campionamento: tarda estate-inizio autunno
Tecniche di campionamento: elettrostorditore per gli ambienti lotici guadabili, elettrostorditore di potenza elettrica maggiore di 2,5 kw, collocabile su un’imbarcazione, per gli ambienti lotici non guadabili.
Metodo di campionamento: campionamento di tipo quantitativo per gli ambienti lotici guadabili (metodo delle passate successive), semiquantitativo per gli ambienti lotici non guadabili e lentici.
Condizioni per il campionamento: al fine di adottare modalità standardizzate e replicabili, il campionamento dovrà essere evitato nelle seguenti condizioni: in caso di portate elevate; in caso di elevata torbidità dell’acqua; in caso di pioggia continua; in caso di vento intenso; con temperature dell’acqua superiori ai 30°C. Il campionamento deve essere condotto in orari e condizioni di copertura del cielo tali da consentire un’adeguata illuminazione ai fini dell’individuazione degli esemplari da catturare.
Frequenza: cadenza biennale.
Operatori: la squadra che opera in alveo dovrà essere costituita da un numero adeguato di operatori in funzione della dimensione del corpo idrico campionato e delle caratteristiche della comunità attesa. Nella maggior parte delle situazioni si reputa idonea una squadra costituita da almeno 3 o 4 operatori (1 deputato all’uso dell’elettrostorditore, 1 munito di guadino, 1 o 2 adibiti al trasporto dei pesci alle vasche di stabulazione, al periodico controllo delle condizioni degli stessi e alla registrazione dei dati ambientali).
Analisi degli individui catturati:
Lunghezza totale (in mm)
Peso (rilevato alla precisione minima di 1 grammo).
Passata in cui l’individuo è stato catturato.
Eventuale presenza di macroscopiche anomalie o patologie esterne (annotare solo presenza o assenza e annotare il tipo di anomalia).
Eventuale numero della provetta in cui sono state conservate le scaglie per la determinazione dell’età dell’esemplare.
Presenza di ibridazione stabilita sulla base dei caratteri fenotipici rilevabili in campo.
Eventuale numero della provetta in cui è stato conservato un campione di tessuto per la caratterizzazione genetica dell’esemplare.
Il rilievo delle foto dei singoli individui è facoltativo.
Precauzioni per l’incolumità dei pesci
L’elettrostorditore deve essere utilizzato col dosaggio minimo efficace; non prolungare eccessivamente l’attività di elettropesca in uno spazio limitato.
Interrompere il campionamento, o modificare le impostazioni dell’elettrostorditore, qualora si rilevino danni troppo frequenti o segni di stress eccessivo sui pesci catturati.
Mantenere nei secchi di raccolta un numero limitato di pesci e provvedere al ricambio periodico di un’aliquota di acqua.
Il rilevamento dei parametri morfometrici deve essere effettuato manipolando i pesci con i guanti per evitare l’asportazione del muco e lo shock termico.
Dopo i rilevamenti morfometrici i pesci devono essere stabulati in vasche areate e monitorati per rilevare eventuali stress e danni prima di essere rilasciati.
I piccoli pesci, se possibile, dovrebbero essere sempre mantenuti separati dai soggetti di grandi dimensioni.
Indicatori:
Quantitativi
N individui: espresso come densità (numero di individui al metro quadro) o biomassa areale (standing crop, grammi al metro quadro).
Semi-quantitativi
Catture per unità di sforzo (CPUEs)
Qualitativi
Distribuzione delle Popolazioni: Censimento delle specie presenti con le metodologie di campionamento sopra indicate.
Struttura per età: Verifica della capacità di riproduzione, il reclutamento dei giovani e l’automantenimento. L’età può essere determinata mediante scalimetria o analisi della distribuzione di frequenza delle lunghezze.
Indici di condizione: stima dello stato di benessere dei pesci.
Per maggiori dettagli sulle procedure di campionamento negli ambienti fluviali si consiglia di fare riferimento al Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici (APAT, 2007; ISPRA, 2014), mentre per gli ambienti lentici si può fare riferimento al “Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani” dell’ISPRA (Volta et al., 2014).
APAT, 2007. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici. In: “Metodi Biologici per le Acque. Parte I”. Manuali e Linee Guida, APAT, Roma, 31 pp.
Gandolfi G., Zerunian S., Torricelli P., Marconato A., 1991. I pesci delle acque interne italiane. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.
Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F.,2014. Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.
ISPRA, 2014. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici guadabili. Manuali e linee guida, ISPRA, Roma,111: 20 pp.
Lorenzoni M., Carosi A., Ghetti L., Dolciami R., 2010. La fauna ittica e i corsi d'acqua dell'Umbria. Sintesi delle carte Ittiche regionali dal 1986 al 2009. Regione Umbria.
Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016, 378 pp.
Volta P., Sala P., Campi B., Cerutti I., 2014. Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani. Report CNR ISE 02.14, 15 pp.
Zerunian S., 2004. Pesci delle acque interne d'Italia. Ministero dell’Ambiente – Istituto Nazionale Fauna Selvatica. In Quaderni di Conservazione della Natura 20, 257 pp.
Crivelli, A.J. & Bianco, P.G. 2006. Telestes muticellus. The IUCN Red List of Threatened Species 2006: e.T61389A12458554. http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2006.RLTS.T61389A12458554.en. Downloaded on November 2015.
www.iucn.it
Massimo Lorenzoni, Laura Pompei
Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:
Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5220003-Bosco dell'Elmo (Monte Peglia) ZSC-ZSC IT5220002-Selva di Meana (Allerona) ZSC-ZSC IT5210073-Alto Bacino del Torrente Lama ZSC-ZSC IT5210039-Fiume Timia (Bevagna - Cannara) ZSC-ZSC IT5210061-Torrente Naia ZSC-ZSC IT5210001-Boschi di Monti di Sodolungo - Rosso (Città di Castello) ZSC-ZSC IT5210002-Serre di Burano ZSC-ZSC IT5210003-Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio ZSC-ZSC IT5210004-Boschi di Pietralunga ZSC-ZSC IT5210006-Boschi di Morra - Marzana ZPS-ZPS IT5220025-Bassa Valnerina: Monte Fionchi - Cascata delle Marmore ZSC-ZSC IT5210011-Torrente Vetorno ZSC-ZSC IT5210012-Boschi di Montelovesco - Monte delle Portole ZSC-ZSC IT5210013-Boschi del Bacino di Gubbio ZSC-ZSC IT5220017-Cascata delle Marmore ZSC-ZSC IT5210025-Ansa degli Ornari (Perugia) ZSC-ZSC IT5210022-Fiume Tescio (parte alta) ZSC-ZSC IT5210040-Boschi dell'alta Valle del Nestore ZSC-ZSC IT5220001-Bagno Minerale (Parrano) ZSC-ZSC IT5210053-Fiume e Fonti del Clitunno ZSC-ZSC IT5210075-Boschi e pascoli di Fratticiola Selvatica (Valfabbrica) ZSC-ZSC IT5210046-Valnerina ZSC-ZSC IT5210005-Gola del Corno di Catria ZSC-ZSC IT5210074-Poggio Pantano (Scheggia)
Specie citata nei seguenti allegati:
All. II-Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione