Manuale diagnostico degli Habitat e delle specie nel contesto territoriale umbro

Osteitti

Sarmarutilus rubilio (Bonaparte, 1837)

Nome comune:Rovella
Nome Direttiva Habitat:Rutilus rubilio (Bonaparte, 1837)
Codice Specie:1136

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

#<i>Sarmarutilus rubilio</i>_2

La rovella, Sarmarutilus rubilio

Massimo Lorenzoni, 2009-11-25

#<i>Sarmarutilis rubilio_1</i>

Rovella con i tubercoli nuziali

Massimo Lorenzoni, 2009-11-25

Come riconoscerla

È una specie di taglia medio-piccola che raggiunge una lunghezza massima di 20 cm. Il corpo è affusolato, il capo è di piccole dimensioni con bocca in posizione mediana. Il dorso è di colore grigio-bruno, i fianchi sono argentei con una fascia longitudinale più scura; le pinne pari e la pinna anale sono di colore arancio-rosso, più evidente nel periodo riproduttivo. Il dimorfismo sessuale è visibile solo durante la riproduzione, quando i maschi assumono una colorazione più accesa e compaiono piccole formazioni cornee sul capo, chiamati tubercoli nuziali.

Ecologia e biologia

La specie ha una discreta valenza ecologica e occupa diversi tipi di ambiente: è presente nei corsi d’acqua dal tratto pedemontano (Zona del Barbo) fino alla foce ed è reperibile anche nei laghi. Preferisce acque moderatamente correnti e poco profonde, con fondo ghiaioso e modesta presenza di macrofite. Ha abitudini prevalentemente gregarie e l’alimentazione è onnivora. La maturità sessuale viene raggiunta ad un anno di età in entrambi i sessi e la riproduzione avviene in primavera (aprile e maggio).

Distribuzione

È un endemismo dell’Italia Centrale, ma è stata introdotta anche nelle regioni del Sud e in Sicilia. In Umbria è una delle specie ittiche più diffuse, presente con continuità nella maggior parte del reticolo idrografico della regione. Fino agli anni ‘60 era presente anche nel Lago Trasimeno, nel quale si è estinta probabilmente a causa della competizione con il persico sole Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758), e nel Lago di Piediluco. 

Regione biogeografica

Continentale e Mediterranea

Stato di conservazione

3° Report ex-Art. 17 IUCN globale IUCN Italia convenzione di Berna SPEC CITES
RBC RBM
NT-Near Threatened NT-Quasi Minacciata Allegato III-Specie di fauna protette - -

Pressioni IUCN: H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J03.02- Riduzione della connettività degli habitat (frammentazione); K03.04- Predazione

Minacce IUCN: H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J03.02- Riduzione della connettività degli habitat (frammentazione); K03.04- Predazione

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

Tecniche di monitoraggio proposte

Sito: la selezione dei siti dovrebbe consentire di rappresentare le diverse tipologie ambientali e le pressioni antropiche rilevabili. Il numero di stazioni di campionamento per ogni corso d’acqua deve essere scelto in base alla lunghezza del tratto presente all’interno della ZSC e all’uniformità ambientale che lo caratterizza. Sarà necessario individuare almeno una stazione di campionamento ogni 20 km di corso d’acqua e una ogni significativo cambiamento di pendenza media dell’alveo, tale da far modificare la zonazione ittica teorica e la comunità ittica potenziale di riferimento

Periodo di campionamento: tarda estate-autunno

Tecniche di campionamento: elettrostorditore per gli ambienti lotici guadabili, elettrostorditore di potenza elettrica maggiore di 2,5 kw, collocabile su un’imbarcazione, per gli ambienti lotici non guadabili.

Metodo di campionamento: campionamento di tipo quantitativo per gli ambienti lotici guadabili (metodo delle passate successive), semiquantitativo per gli ambienti lotici non guadabili e lentici.  

Condizioni per il campionamento:  al fine di adottare modalità standardizzate e replicabili, il campionamento dovrà essere evitato nelle seguenti condizioni:             in caso di portate elevate; in caso di elevata torbidità dell’acqua; in caso di pioggia continua;             in caso di vento intenso; con temperature dell’acqua superiori ai 30°C. Il campionamento deve essere condotto in orari e condizioni di copertura del cielo tali da consentire un’adeguata illuminazione ai fini dell’individuazione degli esemplari da catturare.

Frequenza: cadenza biennale.

Operatori: la squadra che opera in alveo dovrà essere costituita da un numero adeguato di operatori in funzione della dimensione del corpo idrico campionato e delle caratteristiche della comunità attesa. Nella maggior parte delle situazioni si reputa idonea una squadra costituita da almeno 3 o 4 operatori (1 deputato all’uso dell’elettrostorditore, 1 munito di guadino, 1 o 2 adibiti al trasporto dei pesci alle vasche di stabulazione, al periodico controllo delle condizioni degli stessi e alla registrazione dei dati ambientali).

Analisi degli individui catturati:

Lunghezza totale (in mm)

Peso (rilevato alla precisione minima di 1 grammo).

Passata in cui l’individuo è stato catturato.

Eventuale presenza di macroscopiche anomalie o patologie esterne (annotare solo presenza o assenza e annotare il tipo di anomalia).

Eventuale numero della provetta in cui sono state conservate le scaglie per la determinazione dell’età dell’esemplare.

Presenza di ibridazione stabilita sulla base dei caratteri fenotipici rilevabili in campo.

Eventuale numero della provetta in cui è stato conservato un campione di tessuto per la caratterizzazione genetica dell’esemplare.

Il rilievo delle foto dei singoli individui è facoltativo.

 

Precauzioni per l’incolumità dei pesci

L’elettrostorditore deve essere utilizzato col dosaggio minimo efficace; non prolungare eccessivamente l’attività di elettropesca in uno spazio limitato.

Interrompere il campionamento, o modificare le impostazioni dell’elettrostorditore, qualora si rilevino danni troppo frequenti o segni di stress eccessivo sui pesci catturati.

Mantenere nei secchi di raccolta un numero limitato di pesci e provvedere al ricambio periodico di un’aliquota di acqua.

Il rilevamento dei parametri morfometrici deve essere effettuato manipolando i pesci con i guanti per evitare l’asportazione del muco e lo shock termico.

Dopo i rilevamenti morfometrici i pesci devono essere stabulati in vasche areate e monitorati per rilevare eventuali stress e danni prima di essere rilasciati.

I piccoli pesci, se possibile, dovrebbero essere sempre mantenuti separati dai soggetti di grandi dimensioni.

 

Indicatori:

Quantitativi

N individui: espresso come densità (numero di individui al metro quadro) o biomassa areale (standing crop, grammi al metro quadro).

Semi-quantitativi

Catture per unità di sforzo (CPUEs)

Qualitativi

Distribuzione delle Popolazioni: Censimento delle specie presenti con le metodologie di campionamento sopra indicate.

Struttura per età: Verifica della capacità di riproduzione, il reclutamento dei giovani e l’automantenimento. L’età può essere determinata mediante scalimetria o analisi della distribuzione di frequenza delle lunghezze.

Indici di condizione: stima dello stato di benessere dei pesci.

 

Per maggiori dettagli sulle procedure di campionamento negli ambienti fluviali si consiglia di fare riferimento al Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici (APAT, 2007; ISPRA, 2014), mentre per gli ambienti lentici si può fare riferimento al “Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani” dell’ISPRA (Volta et al., 2014).

Bibliografia

APAT, 2007. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici. In: “Metodi Biologici per le Acque. Parte I”. Manuali e Linee Guida, APAT, Roma, 31 pp.

Gandolfi G., Zerunian S., Torricelli P., Marconato A., 1991. I pesci delle acque interne italiane. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.

Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F.,2014. Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.

ISPRA, 2014. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici guadabili. Manuali e linee guida, ISPRA, Roma,111: 20 pp.

Lorenzoni M., Carosi A., Ghetti L., Dolciami R., 2010. La fauna ittica e i corsi d'acqua dell'Umbria. Sintesi delle carte Ittiche regionali dal 1986 al 2009. Regione Umbria.

Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016, 378 pp.

Volta P., Sala P., Campi B., Cerutti I., 2014. Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani. Report CNR ISE 02.14, 15 pp. 

Zerunian S., 2004. Pesci delle acque interne d'Italia. Ministero dell’Ambiente – Istituto Nazionale Fauna Selvatica. In Quaderni di Conservazione della Natura 20, 257 pp.

Bibliografia web

Crivelli, A.J. 2006. Rutilus rubilio. The IUCN Red List of Threatened Species 2006: e.T19786A9014268. http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2006.RLTS.T19786A9014268.en. Downloaded on November 2015.

www.iucn.it

Autore di riferimento

Massimo Lorenzoni, Laura Pompei

Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:

Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5220019-Lago l'Aia (Narni) ZSC-ZSC IT5220003-Bosco dell'Elmo (Monte Peglia) ZSC-ZSC IT5220002-Selva di Meana (Allerona) ZSC-ZSC IT5210073-Alto Bacino del Torrente Lama ZSC-ZSC IT5210039-Fiume Timia (Bevagna - Cannara) ZSC-ZSC IT5210061-Torrente Naia ZSC-ZSC IT5220014-Valle del Serra (Monti Martani) ZSC-ZSC IT5220011-Lago di Alviano ZSC-ZSC IT5210001-Boschi di Monti di Sodolungo - Rosso (Città di Castello) ZSC-ZSC IT5210002-Serre di Burano ZSC-ZSC IT5210003-Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio ZSC-ZSC IT5210004-Boschi di Pietralunga ZSC-ZSC IT5220022-Lago di San Liberato ZSC-ZSC IT5210011-Torrente Vetorno ZSC-ZSC IT5210012-Boschi di Montelovesco - Monte delle Portole ZSC-ZSC IT5210013-Boschi del Bacino di Gubbio ZSC-ZSC IT5220020-Gole di Narni - Stifone ZPS-ZPS IT5220024-Valle del Tevere: Laghi di Corbara - Alviano ZSC-ZSC IT5210025-Ansa degli Ornari (Perugia) ZPS-ZPS IT5220027-Lago dell'Aia (Narni) ZSC-ZSC IT5210040-Boschi dell'alta Valle del Nestore ZSC-ZSC IT5220001-Bagno Minerale (Parrano) ZSC-ZSC IT5210053-Fiume e Fonti del Clitunno ZSC-ZSC IT5210043-Sorgiva dell'Aiso ZSC-ZSC IT5210054-Fiume Tevere tra Monte Molino e Pontecuti (Tevere Morto) ZSC-ZSC IT5210075-Boschi e pascoli di Fratticiola Selvatica (Valfabbrica) ZSC-ZSC IT5210046-Valnerina ZSC-ZSC IT5210005-Gola del Corno di Catria ZSC-ZSC IT5210074-Poggio Pantano (Scheggia)

Specie citata nei seguenti allegati:
All. II-Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione