Manuale diagnostico degli Habitat e delle specie nel contesto territoriale umbro

Osteitti

Cobitis bilineata Canestrini, 1866

Nome comune:Cobite
Nome Direttiva Habitat:Cobitis taenia Linnaeus, 1758
Codice Specie:5304

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

#<i>Cobitis bilineata</i>

Il cobite, Cobitis bilineata

Massimo Lorenzoni, 2009-11-25

Come riconoscerla

È una specie di piccola taglia, che può raggiungere una lunghezza massima di 12 cm; le femmine, generalmente, hanno dimensioni maggiori dei maschi. Ha un corpo allungato caratterizzato da un’altezza uniforme per quasi tutta la sua lunghezza. Il capo è piccolo e compresso lateralmente; la bocca, rivolta verso il basso, è circondata da tre paia di barbigli. Al di sotto dell’occhio è presente una piccola spina bifida. La colorazione di fondo è bruno chiara-giallastra e lungo i fianchi decorrono file di macchie scure che continuano anche sul capo. Nei maschi le macchie presenti sui fianchi si fondono a formare una fascia scura continua nel periodo riproduttivo.

Ecologia e biologia

Il cobite è una specie a discreta valenza ecologica; popola i corsi d’acqua pedemontani e planiziali e si rinviene anche nei laghi. Preferisce fondali sabbiosi, nei quali rimane infossato emergendo solo con la testa. È una specie bentonica attiva prevalentemente nelle ore notturne e crepuscolari. Ricava il cibo aspirando il sedimento e filtrandolo a livello della camera branchiale. Si ciba di larve d’insetti, piccoli invertebrati e vegetali di fondo. Può vivere anche in ambienti poveri di ossigeno grazie alla possibilità di effettuare una respirazione intestinale. La riproduzione avviene da maggio a luglio; durante l’accoppiamento il maschio si attorciglia alla femmina, la quale depone un gruppo di uova che vengono immediatamente fecondate. 

Distribuzione

La specie è endemica del Distretto Padano-Veneto fino a un imprecisato limite meridionale. La sua autoctonia in Umbria è ancora oggetto di dibattito e non tutti gli autori concordano nel ritenere indigena tale specie nel territorio regionale. In Umbria la sua distribuzione è piuttosto frammentata: è presente nel Lago Trasimeno, e in maniera localizzata in tutti i sottobacini umbri del Tevere ad eccezione del fiume Nera.

 

Regione biogeografica

Mediterranea e Continentale

Stato di conservazione

3° Report ex-Art. 17 IUCN globale IUCN Italia convenzione di Berna SPEC CITES
RBC RBM
LC-Least Concern LC-Minor Preoccupazione Allegato III-Specie di fauna protette - -

Pressioni IUCN: H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J02.06.01- Prelievo di acque superficiali per agricoltura; J02.10- Gestione della vegetazione acquatica e ripariale per il drenaggio

Minacce IUCN: H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); I01- Specie esotiche invasive (animali e vegetali); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.06- Prelievo di acque superficiali; J02.06.01- Prelievo di acque superficiali per agricoltura; J02.10- Gestione della vegetazione acquatica e ripariale per il drenaggio

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

[Fonte: Linee guida dei pesci e agnati - PROGETTO SUN LIFE]

 

TECNICHE DI MONITORAGGIO PROPOSTE:

sito: la selezione dei siti dovrebbe consentire di rappresentare le diverse tipologie ambientali e le pressioni antropiche rilevabili. Il numero di stazioni di campionamento per ogni corso d’acqua deve essere scelto in base alla lunghezza del tratto presente all’interno della ZSC e all’uniformità ambientale che lo caratterizza. Sarà necessario individuare almeno una stazione di campionamento ogni 20 km di corso d’acqua e una ogni significativo cambiamento di pendenza media dell’alveo, tale da far modificare la zonazione ittica teorica e la comunità ittica potenziale di riferimento

periodo di campionamento: tarda estate-inizio autunno

tecniche di campionamento: elettrostorditore per gli ambienti lotici guadabili, elettrostorditore di potenza elettrica maggiore di 2,5 kw, collocabile su un’imbarcazione, per gli ambienti lotici non guadabili.

metodo di campionamento: campionamento di tipo quantitativo per gli ambienti lotici guadabili (metodo delle passate successive), semiquantitativo per gli ambienti lotici non guadabili e lentici.  

condizioni per il campionamento:  al fine di adottare modalità standardizzate e replicabili, il campionamento dovrà essere evitato nelle seguenti condizioni: in caso di portate elevate; in caso di elevata torbidità dell’acqua; in caso di pioggia continua; in caso di vento intenso; inferiori ai 4°C o superiori ai 20°C. Il campionamento deve essere condotto in orari e condizioni di copertura del cielo tali da consentire un’adeguata illuminazione ai fini dell’individuazione degli esemplari da catturare.

frequenza: cadenza biennale.

operatori: la squadra che opera in alveo dovrà essere costituita da un numero adeguato di operatori in funzione della dimensione del corpo idrico campionato e delle caratteristiche della comunità attesa. Nella maggior parte delle situazioni si reputa idonea una squadra costituita da almeno 3 o 4 operatori (1 deputato all’uso dell’elettrostorditore, 1 munito di guadino, 1 o 2 adibiti al trasporto dei pesci alle vasche di stabulazione, al periodico controllo delle condizioni degli stessi e alla registrazione dei dati ambientali).

Analisi degli individui catturati:

Lunghezza totale (in mm)

Peso (rilevato alla precisione minima di 1 grammo).

Passata in cui l’individuo è stato catturato.

Eventuale presenza di macroscopiche anomalie o patologie esterne (annotare solo presenza o assenza e annotare il tipo di anomalia).

Il rilievo delle foto dei singoli individui è facoltativo.

 

Precauzioni per l’incolumità dei pesci

L’elettrostorditore deve essere utilizzato col dosaggio minimo efficace; non prolungare eccessivamente l’attività di elettropesca in uno spazio limitato.

Interrompere il campionamento, o modificare le impostazioni dell’elettrostorditore, qualora si rilevino danni troppo frequenti o segni di stress eccessivo sui pesci catturati.

Mantenere nei secchi di raccolta un numero limitato di pesci e provvedere al ricambio periodico di un’aliquota di acqua.

Il rilevamento dei parametri morfometrici deve essere effettuato manipolando i pesci con i guanti per evitare l’asportazione del muco e lo shock termico.

Dopo i rilevamenti morfometrici i pesci devono essere stabulati in vasche areate e monitorati per rilevare eventuali stress e danni prima di essere rilasciati.

I piccoli pesci, se possibile, dovrebbero essere sempre mantenuti separati dai soggetti di grandi dimensioni.

 

Indicatori:

Quantitativi

N individui: espresso come densità (numero di individui al metro quadro) o biomassa areale (standing crop, grammi al metro quadro).

Semi-quantitativi

Catture per unità di sforzo (CPUEs)

Qualitativi

Distribuzione delle Popolazioni: Censimento delle specie presenti con le metodologie di campionamento sopra indicate.

Struttura per età: Verifica della capacità di riproduzione, il reclutamento dei giovani e l’automantenimento. L’età può essere determinata mediante analisi della distribuzione di frequenza delle lunghezze.

Indici di condizione: stima dello stato di benessere dei pesci.

 

Per maggiori dettagli sulle procedure di campionamento negli ambienti fluviali si consiglia di fare riferimento al Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici (APAT, 2007; ISPRA, 2014), mentre per gli ambienti lentici si può fare riferimento al “Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani” dell’ISPRA (Volta et al., 2014).

Bibliografia

APAT, 2007. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici. In: “Metodi Biologici per le Acque. Parte I”. Manuali e Linee Guida, APAT, Roma, 31 pp.

Gandolfi G., Zerunian S., Torricelli P., Marconato A., 1991. I pesci delle acque interne italiane. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.

Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F.,2014. Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend. ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014.

ISPRA, 2014. Protocollo di campionamento e analisi della fauna ittica dei sistemi lotici guadabili. Manuali e linee guida, ISPRA, Roma,111: 20 pp.

Lorenzoni M., Carosi A., Ghetti L., Dolciami R., 2010. La fauna ittica e i corsi d'acqua dell'Umbria. Sintesi delle carte Ittiche regionali dal 1986 al 2009. Regione Umbria.

Stoch F., Genovesi P. (ed.), 2016. Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: specie animali. ISPRA, Serie Manuali e linee guida, 141/2016, 378 pp.

Volta P., Sala P., Campi B., Cerutti I., 2014. Protocollo di campionamento della fauna ittica nei laghi italiani. Report CNR ISE 02.14, 15 pp. 

Zerunian S., 2004. Pesci delle acque interne d'Italia. Ministero dell’Ambiente – Istituto Nazionale Fauna Selvatica. In Quaderni di Conservazione della Natura 20, 257 pp.

Bibliografia web

Freyhof, J. 2006. Cobitis bilineata. The IUCN Red List of Threatened Species 2006: e.T61364A12468319. http://dx.doi.org/10.2305/IUCN.UK.2006.RLTS.T61364A12468319.en. Downloaded on November 2015.

www.iucn.it

Autore di riferimento

Massimo Lorenzoni, Laura Pompei

Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:

Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5210018-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210061-Torrente Naia ZPS-ZPS IT5210070-Lago Trasimeno ZSC-ZSC IT5210003-Fiume Tevere tra San Giustino e Pierantonio ZSC-ZSC IT5210025-Ansa degli Ornari (Perugia) ZSC-ZSC IT5210040-Boschi dell'alta Valle del Nestore

Specie citata nei seguenti allegati:
All. II-Specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione