Manuale diagnostico degli Habitat e delle specie nel contesto territoriale umbro

Chlidonias hybrida Pallas, 1811

Nome comune:Mignattino piombato
Nome Direttiva Uccelli:Chlidonias hybridus
Codice Specie:A764

Presenza in Umbria

Siti Natura 2000

Come riconoscerla

25 cm. Un po’ più grande del Mignattino; becco rosso-scuro più forte del Mignattino; cappuccio nero in netto contrasto con le guance bianche; lati del collo, dorso, ali e parti inferiori grigi; copritrici delle ali e della coda bianche; coda grigio-chiara un po’ più forcuta delle altre specie del genere Chlidonias e molto più corta della Sterna comune; zampe rosse. In abito invernale parti superiori grigio-chiare, parti inferiori bianche, fronte e vertice anteriore bianchi, stria retroculare scura estesa fino alla parte posteriore della testa nerastra, becco nerastro, zampe nero-rossicce.  

Ecologia e biologia

Il Mignattino piombato nidifica tra metà maggio e luglio (max. giugno), depone 2-3 uova. Covata annua unica. La schiusa abbastanza sincrona. L’incubazione dura 18-20 giorni. L’involo avviene dopo circa 23 giorni dalla schiusa.

Nidifica in zone umide d’acqua dolce, naturali o artificiali, ricche di vegetazione galleggiante e bordati da canneti. Quando cerca il cibo vola abilmente a bassa quota, catturando insetti in volo o animaletti a pelo d’acqua. Diversamente dagli altri mignattini cattura anche dei piccoli dei pesci tuffandosi come la Sterna comune.  

Entrambi i partner costruiscono il nido sulle piante galleggianti.

In Italia il Mignattino piombato è un migratore regolare, nidificante e svernante irregolare. I movimenti migratori avvengono tra fine luglio e ottobre (max. agosto-settembre) e tra marzo e giugno (max. aprile maggio).

Distribuzione

In Europa è presente la sottospecie hybrida che ha areale riproduttivo esteso dalla Spagna verso Est sino al Mar Nero a Sud del 50° parallelo. L’areale di svernamento è suddiviso in due aree principali, distinte per le popolazioni di origine occidentali ed orientali. Le prime scendono nei settori più occidentali dell'Africa tropicale, probabilmente in Zaire, mentre le seconde si portano in Iran, Pakistan, Sudan, Etiopia e Kenya. L'intera popolazione riproduttiva italiana è concentrata in un ridotto numero di zone umide interne dell’Emilia-Romagna caratterizzate da acqua dolce e dalla presenza di vegetazione acquatica galleggiante, ed in particolare di fitti lamineti a Nymphea alba.

La popolazione italiana nidificante è stimata in 570-590 coppie.

Regione biogeografica

Continentale e Mediterranea.

Stato di conservazione

Rapporto Direttiva Uccelli (2008-2012) IUCN globale IUCN Italia convenzione di Berna SPEC CITES
Trend popolazione lungo termine 1990-2012 Trend popolazione breve termine 2002-2012
x x LC-Least Concern VU-Vulnerabile Allegato II-Specie di fauna rigorosamente protette SPEC 3-Non concentrata in Europa -

Pressioni IUCN: G01- Sport e divertimenti all'aria aperta, attività ricreative; H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.01.02- bonifica di territori marini, estuari o paludi; J03.01- Riduzione o predita di specifiche caratteristiche di habitat; J03.01.01- Riduzione della disponibilità di prede (anche carcasse) (es. per rapaci); K02.03- Eutrofizzazione (naturale); K03.05- Antagonismo dovuto all'introduzione di specie

Minacce IUCN: G01- Sport e divertimenti all'aria aperta, attività ricreative; H01- Inquinamento delle acque superficiali (limniche e terrestri); J02- Cambiamenti delle condizioni idrauliche indotti dall'uomo; J02.01.02- bonifica di territori marini, estuari o paludi; J03.01- Riduzione o predita di specifiche caratteristiche di habitat; J03.01.01- Riduzione della disponibilità di prede (anche carcasse) (es. per rapaci); K02.03- Eutrofizzazione (naturale); K03.05- Antagonismo dovuto all'introduzione di specie

Leggi regionali

Indicatori per il monitoraggio

Presenza/assenza

Bibliografia

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Laurenti S., Paci A.M., 2005. Aggiornamento sull’Avifauna dell’Umbria (Aves). Aldovrandia 1: 121-125.

Laurenti S., Paci A.M., 2006. Check list degli Uccelli dell’Umbria aggiornata al 2006. Gli Uccelli d'Italia, Anno XXXI (1-2): 5-25.

Laurenti S., Paci A.M., 2011. Check list degli Uccelli dell’Umbria aggiornata al 2011. Gli Uccelli d'Italia, Anno XXXVI (1-2): 5-12.

Magrini M. e Gambaro C., 1997. Atlante Ornitologico dell’Umbria. Regione dell’Umbria.

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Paci A.M., 1999. L’importanza delle zone umide artificiali per la conservazione e lo studio dell’avifauna: l’esempio dello stagno venatorio di San Romano (Perugia-Arezzo). Avocetta 23: 67.

Peronace V., Cecere J., Gustin M., Rondinini C., 2012. Lista rossa 2011 degli Uccelli nidificanti in Italia. Avocetta 36: 11-58.

Spina F. e Volponi S., 2008. Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia. 1. non-Passeriformi. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Tipografia CSR-Roma. 800 pp.

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Bibliografia web

http://www.iucnredlist.org/details/

http://www.birdlife.org/datazone/

Autore di riferimento

Enrico Cordiner, Marco Praga, Cristiano Spilinga

Specie potenzialmente presente nei seguenti habitat:

Specie presente nei seguenti siti: ZSC-ZSC IT5210018-Lago Trasimeno ZPS-ZPS IT5210070-Lago Trasimeno ZPS-ZPS IT5210072-Palude di Colfiorito

Specie citata nei seguenti allegati: